SIAS

Archivio di Stato di Udine

Bertoli, famiglia

fondo

Estremi cronologici: sec. XV - sec. XIX prima metà

Consistenza: bb. 33

Storia archivistica: Le vicende archivistiche del fondo sono descritte da Pietro Someda de Marco, studioso e autore di saggi storici di ambito locale, in una lettera inviata nel 1970 al direttore della Biblioteca civica di Udine. In base alla sua ricostruzione, il complesso documentario prese forma nel sec. XVIII, in particolare con l'intervento di Giandomenico Bertoli. All'inizio del sec. XIX, dopo la morte dell'ultimo erede Giovanni Bonifacio, le carte passarono a Rinaldo de Renaldis marito della sorella di questi e quindi confluirono nell'archivio di quella famiglia. Ad occuparsi dell'archivio, negli anni successivi, fu Paolina Rota, figlia di Rinaldo e moglie di Paolo Rota. Il fondo rimase per un periodo nella residenza di Mereto di Tomba e da qui fu trasferito nell'azienda Rota. Con lo scoppio del conflitto Pietro Someda de Marco riuscì a mettere in salvo le carte presso la propria abitazione a Mereto di Tomba, dove le riordinò e redasse un primo elenco di consistenza. Lui stesso le affidò, in seguito, alla Biblioteca civica. Il deposito all' Archivio di Stato avvenne nel 1959, unitamente ad altri fondi privati e pubblici. Nel 1970 Someda consegnò all'Istituto un ulteriore fascicolo che contiene regesti di documenti non conservati in questo fondo, ma pertinenti ad esso.

Descrizione: Nell’archivio Bertoli prevalgono scritture di natura amministrativa che attestano, oltre allo sviluppo della rete familiare, l'acquisizione e la gestione del patrimonio collocato in un’area compresa tra i paesi di Mereto di Tomba, Codroipo e San Vito oltre che in alcune altre località del Friuli centrale (secc. XVII-XVIII). Alle carte direttamente riferibili ai Bertoli si alterna un consistente nucleo di documenti tipologicamente simili che vanno ricondotti a diverse famiglie friulane legate ai Bertoli da vincoli matrimoniali. La parte più significativa riguarda le famiglie Renaldis, Rota, Manzoni e Sbrojavacca. Da quest'ultima e dalla famiglia Sacchia provengono i documenti più antichi (istrumenti, atti di contenzioso e registri contabili dei secc. XV-XVI) e sono sempre attribuibili agli Sbrojavacca le 69 pergamene individuate nel complesso. Un unico fascicolo raccoglie atti riferibili alla giurisdizione del feudo di Bribir in Croazia (sec. XVIII). La storia della famiglia è documentata da alcune genealogie e da un limitato numero di carte personali, mentre mancano del tutto materiali riferibili agli interessi culturali dei rappresentanti più noti della famiglia vissuti tra Sei e Settecento, i canonici Giovanni Daniele e Giovanni Carlo, Daniele Antonio disegnatore alla Corte di Vienna, Giovanni Domenico erudito e collezionista.

Ordinamento: L'ordinamento, che viene riportato all'intervento di Pietro Someda de Marco, evidenzia i diversi ambiti familiari di produzione senza però organizzare i fascicoli in una struttura logica che ricostruisca i nessi documentari.

Documentazione collegata:
  • Fondo Joppi, ms. 25 in Comune di Udine. Biblioteca civica "Vincenzo Joppi", Sezione Manoscritti e rari - Bertoli Giovanni Daniele. Poesie. (Consulta la descrizione online)
  • Fondo Joppi, mss. 32, 90, 338, 551, 673 in Comune di Udine. Biblioteca civica "Vincenzo Joppi", Sezione Manoscritti e rari - Bertoli Giovanni Domenico. Minute e trascrizioni di opere, spogli letterari, carteggio. (Consulta la descrizione online)
  • Bertoli Giovanni Domenico. Epistolario, XIII/2/h in Biblioteca del Museo archeologico di Aquileia
  • Fondo Cernazai, ms. 7493 in Biblioteca "P. Bertolla", Seminario arcivescovile, Udine. - Bertoli Giovanni Domenico. Le Antichità di Aquileia.

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Bibliografia:
  • Archivi di famiglie e di persone. Materiali per una guida, Ministero per i beni culturali ed ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma, 1991-2009., vol. 1, p. 131

Redazione e revisione:
  • Cerno Laura, 2017-16-03, revisione
  • Cruciatti Gabriella, 2018/05/3, revisione
  • SIAS, 2006-01-09, prima redazione in SIAS