SIAS

Archivio di Stato di Novara

Corte di assise straordinaria, 1945 apr. - 1945 ott.

In base all'art. 29 dell'armistizio di Malta (anche detto armistizio lungo) del 29 settembre del 1943, Benito Mussolini, i suoi più importanti collaboratori e i criminali di guerra dovevano essere consegnati alle Nazioni Unite, mentre il governo italiano si impegnava in un'azione interna di epurazione, con il licenziamento e l'internamento del personale fascista.
Le prime disposizioni in merito emanate dal governo Badoglio, r.d.l. 29 dic. 1943, n. 29/B, Defascistizzazione delle amministrazioni statali, degli enti locali e parastatali, affidavano gli interventi di epurazione alla pubblica amministrazione e non ai partiti antifascisti e non contenevano alcun riferimento ai fascisti della Repubblica sociale italiana - RSI; il decreto, non concordato con gli Alleati, venne comunque accettato ed esteso alle parti di territorio sotto controllo alleato.
Con il nuovo governo Badoglio - che incluse anche socialisti, azionisti e comunisti - venne approvato il r.d.l. 26 maggio 1944, n. 134, Punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo, che istituì l'Alto commissariato per la punizione dei delitti e degli illeciti del fascismo, introdusse la pena di morte, allargò l'area dei punibili e punì i delitti contro "la fedeltà e l'onore militare" commessi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. L'Alto commissariato svolgeva indagini e avviava procedimenti giudiziari, mentre il giudizio spettava a tribunali speciali stabiliti presso le corti di appello.
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Redazione e revisione:
  • Carucci Paola, revisione
  • Franceschini Arianna, prima redazione
  • Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/07/01, revisione