SIAS

Archivio di Stato di Novara

Conservatoria delle ipoteche (Regno d'Italia), 1862 - 1942

Nel nuovo Regno d'Italia, con l. 6 mag. 1862, n. 593, venne stabilita una tassa, proporzionale o fissa, sulle iscrizioni e prenotazioni, trascrizioni e annotamenti da farsi sui pubblici registri delle ipoteche. Per la sua esazione e le eventuali controversie si applicavano le disposizioni della legge sulle tasse di registro. I conservatori delle ipoteche dovevano presentare due distinte malleverie, una nell'interesse pubblico e l'altra nell'interesse dell'Erario; in considerazione, però, del divieto posto nei loro confronti di esigere per proprio conto diritti o emolumenti per le formalità ipotecarie su cui era stabilita tassa fissa o proporzionale in favore dell'Erario, con r.d. 24 ago. 1862, n. 801, venne emanato l'ordinamento degli uffici ipotecari, chiamati appunto conservatorie delle ipoteche, e furono stabilite le retribuzioni assegnate ai conservatori.
Gli uffici, dipendenti dalla Prefettura e presidenza degli archivi, furono impiantati nelle diverse province del Regno e i conservatori, o capi degli uffici ipotecari, continuarono ad essere responsabili del servizio, delle formalità e delle operazioni ipotecarie, sulla base delle leggi preunitarie sul regime ipotecario; vennero anche istituiti agenti esattori per le tasse stabilite in favore dell'Erario. Con successivi provvedimenti vennero assegnate funzioni alle Corti di appello in materia ipotecaria, prorogati i termini per iscrizioni e trascrizioni di ipoteche nelle diverse province, definiti diritti ed emolumenti.
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Redazione e revisione:
  • Carucci Paola, prima redazione
  • Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2018/04/12, revisione