SIAS

Archivio di Stato di Novara

Conservatoria delle ipoteche (Regno di Sardegna), 1822 - 1861

Denominazioni:
Ufficio delle ipoteche

Uffici ipotecari erano stati introdotti negli Stati sabaudi annessi all'Impero francese e in quelli che fecero parte del Regno d'Italia; l'editto 12 lug. 1814, che ristabiliva gli uffici d'insinuazione, dispose che si conservassero i registri delle iscrizioni ipotecarie. L'utilità di questa riforma dell'età napoleonica era stata infatti apprezzata dal governo sabaudo, come dichiarava il preambolo dell'editto 16 lug. 1822, con cui si stabilì il sistema della pubblicità e specialità delle ipoteche negli stati di terraferma a datare dal 1° gennaio 1823. Veniva così creato, in ogni città sede di tribunale e di prefettura, un Ufficio delle ipoteche, ove fare le iscrizioni dei crediti e le consegne e trascrizioni dei titoli di mutazioni di proprietà. Gli uffici erano in numero di 40 ed avevano sede ad Acqui, Alba, Alessandria, Annecy, Aosta, Asti, Biella, Bobbio, Bonneville, Casale, Chambéry, Chiavari, Conflans, Cuneo, Domodossola, Finale, Genova, Ivrea, Mondovì, Moutiers, Nizza, Novara, Novi, Oneglia, Pallanza, Pinerolo, Saint-Jean-de-Maurienne, Saint-Julien, Saluzzo, Sarzana, Savona, Sospello, Susa, Thonon, Torino, Tortona, Varallo, Vercelli, Vigevano, Voghera. I conservatori delle ipoteche erano posti sotto la direzione della Segreteria di finanze e su di essi vigilavano gli ispettori dell'insinuazione e demanio. Norme sul personale ipotecario furono dettate con biglietto 8 ago. 1822, n. 1372, che stabilì anche le città in cui il conservatore delle ipoteche era distinto dall'insinuatore della tappa e quelle in cui i due uffici erano uniti, nello specifico gli uffici di insinuazione e conservazione delle ipoteche di Alba, Acqui, Aosta, Biella, Bobbio, Finale, Novi, Oneglia, Sanremo e Sarzana.
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Redazione e revisione:
  • Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
  • Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2022/03/19, supervisione della scheda
  • Silengo Giovanni, prima redazione