Istituzione assistenziale tipica degli stati sabaudi, già esistente in varie località del Piemonte, fu disciplinata da Vittorio Amedeo II con i regi editti del 6 agosto 1716 e 19 maggio 1719. Ve ne era in genere una per comune e originariamente erano legate all'organizzazione parrocchiale sotto la vigilanza delle Congregazioni provinciali. In età napoleonica furono costituite congregazioni di carità in ogni comune capoluogo di dipartimento, con il compito di amministrare le opere pie presenti nel territorio e di provvedere al loro riordinamento, per il conseguimento dei fini istituzionali. In tal modo le attività di assistenza e beneficenza venivano sottoposte al diretto controllo dell'autorità pubblica. Queste congregazioni ebbero vicende diverse nei vari stati restaurati. Nel regno di Sardegna, il regio editto 24 dicembre 1836 diede alle Congregazioni di carità un ordinamento uniforme, prescrivendo che il loro compito precipuo fosse di soccorrere i poveri e comprendendo nella riforma anche le istituzioni create durante la dominazione francese.
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