SIAS

Archivio di Stato di Novara

Bagliotti

Date di esistenza: sec. XIII - sec. XIX prima metà
Luoghi: Novara
Titoli: marchesi

Intestazioni di autorità:
  • Bagliotti, marchesi, Novara (sec. XIII - sec. XIX prima metà), SIUSA/NIERA

Note storiche:
La famiglia Bagliotti è documentata dal XIII secolo fra le maggiorenti di Novara. I suoi esponenti, esercenti la professione notarile, si ritrovano tra i reggitori del Comune. Fra i Bagliotti vi furono giureconsulti, fisici e canonici.
Inseriti nel XVI secolo all’interno del ceto decurionale, si imparentarono con le più influenti famiglie della nobiltà cittadina. Il conte Giacomo Camillo fu oratore per la città di Novara presso il senato di Milano a metà del XVII secolo, carica ricoperta dal nipote Giuseppe Maria e dal pronipote Giuseppe.
Nel 1680 i fratelli Camillo e Giuseppe acquistarono un edificio, attuale sede della Banca popolare di Novara, “suo et amicorum comodo” (come si legge dall'epigrafe collocata nel palazzo), venduto nel 1751 da Camillo e dall’abate Alberico, discendenti del decurione Giuseppe Bagliotti, ai fratelli don Luigi Maria e don Carlo Gaudenzio, figli minori del fu conte Marco Antonio Bellini, posti sotto la tutela della madre Giovanna Barbavara. Paolo Gaudenzio, figlio dell’oratore Giuseppe, acquistò il titolo di marchese di Maggiora, che si estinse col figlio Giacomo Camillo, morto nel 1804.
Celestina Camilla, unica figlia di Alberico, nel 1787, con decreto del Consiglio di giustizia di Novara, venne privata della tutela della madre, vedova Luigia Scotti, e posta sotto la tutela del conte Giuseppe Brusati. Celestina divenne in seguito erede universale della contessa Ottavia Brusati, sorella ed erede di Giuseppe. Sposò nel 1790 Giuseppe Maria Benedetto Tornielli Brusati, nobile ampiamente inserito nel sistema degli onori sabaudo; divenne intendente generale della Savoia nel 1816, gentiluomo di camera e viceré di Sardegna nel 1824, Grande di corona nel 1831, mentre fu insignito del gran cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nel 1832 e del collare dell’Ordine della Santissima Annunziata nel 1836.

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Redazione e revisione:
  • De Franco Davide Bruno, prima redazione