Altre denominazioni:- Prefettura di Brescia, 1861 - 1999
- Ufficio territoriale del governo di Brescia, 1999 - 2004
Date di esistenza: 1861 -
Sedi: Brescia
Intestazioni di autorità:- Prefettura di Brescia (1861 - 1999), SIUSA/NIERA
- Ufficio territoriale del governo di Brescia (1999 - 2004), SIUSA/NIERA
- Prefettura - Ufficio territoriale del governo di Brescia (2004 - ), SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:Note storiche:Il regio decreto 9 ottobre 1861 n. 250 rinominò l'Intendenza generale in Regia Prefettura di Brescia; la sede fu il palazzo del Broletto, in piazza Paolo VI, mentre il primo prefetto fu l'avvocato Giuseppe Notoli di Scaliti. Le intendenze dei circondari furono rinominate, con lo stesso decreto, sottoprefetture di Breno, di Castiglione delle Stiviere, di Chiari, di Salò e di Verolanuova.
La Prefettura fungeva da raccordo tra Stato ed enti locali; nei primi decenni era articolata in quattro divisioni: la prima seguiva i Consigli di Prefettura e la Deputazione provinciale; la seconda amministrava i comuni e le opere pie; la terza gestiva i problemi legati alla pubblica sicurezza, al servizio militare di leva e alla sanità pubblica; la quarta si occupava della contabilità e di ogni questione non competente alle prime tre divisioni.
Nel 1911 l'organizzazione della Prefettura fu modificata, assumendo una struttura simile all'attuale. Il Gabinetto di Prefettura si occupava soprattutto delle pratiche riservate, degli affari economici, dei rapporti e della controversie con gli enti locali; fungeva anche da segreteria del prefetto. Alla prima divisione furono affidati gli affari amministrativi, le imposte di consumo dei comuni e degli affari di culto e il servizio d'ordine dell'archivio, della biblioteca e dell'ufficio copia. La seconda divisione si occupava di amministrazione locale e del controllo delle attività di beneficenza ed assistenza. Alla terza furono affidate l'igiene e la sanità. Infine la quarta raccoglieva e trattava tutti gli affari relativi ai lavori pubblici, alle ferrovie, alle poste, ai telegrafi e alle bonifiche, affiancata dagli uffici del genio civile.
[espandi/riduci]La politica di accentramento del regime fascista abolì, con decreto legge 2 gennaio 1927, le sottoprefetture presenti nella provincia di Brescia. Inoltre si stabilì che il prefetto dovesse essere scelto tra i funzionari in carriera del Ministero degli interni.
Durante la Repubblica sociale italiana il prefetto fu Barbera Gaspare; quest'ultimo fu in seguito processato dalla Corte d'assise straordinaria e cancellato dall'elenco dei prefetti di Brescia.
Con la nascita della Repubblica italiana si scelse di conservare la Prefettura, mantenendo la struttura organizzativa presente e aggiungendo, nel 1954, una quinta sezione. La sede rimase nel palazzo del Broletto, dove è ancora oggi situata.
Attualmente la suddivisione delle competenze dei vari uffici è cambiata e le divisioni vengono ora denominate aree; la prima area si occupa di ordine e sicurezza pubblica; la seconda controlla il raccordo con gli enti locali e le consultazioni elettorali; la terza gestisce l'applicazione del sistema sanzionatorio amministrativo, degli affari legali, del contenzioso e della rappresentanza in giudizio; la quarta si occupa dei diritti civili, della cittadinanza, della condizione giuridica degli stranieri, dell'immigrazione e del diritto d'asilo; la quinta gestisce la protezione civile e il soccorso civile e coordina il soccorso pubblico. Vi sono inoltre il servizio dell'amministrazione, dei servizi generali e contrattuali e il servizio della contabilità e gestione finanziaria.
Elenco dei prefetti di Brescia dal 1862: Giuseppe Natoli di Scaliti (1861 - 1862); Luigi Zini (1862 - 1865) Vittorio Zoppi (1865 - 1867); Luigi Tegas (1867 - 1871); Pietro Peverelli (1871 - 1875); Emilio Veglio di Castelletto (1875 - 1876); Efisio Salaris (1876 - 1878); Tommaso Arabia (1878 - 1884) Agostino Soragni (1884 - 1891); Saverio Conte (1891 - 1892); Angelo Annaratone (1892 - 1894) Carlo Bertagnolli (1894 - 1896) Gennaro Minervini (1896 - 1898); Angelo Cova (1898 - 1899) Augusto Borselli (1899 - 1901); Angelo Cova (1901 - 1904); Carlo Cataldi (1904 - 1909) Giuseppe Sorce (1909 - 1911) Enrico Enprin (1911 - 1915); Giuseppe Sorge (1915 - 1917); Tito Bacchetti (1917 - 1920); Luigi Marcialis (1920 - 1922); Achille De Martino (1922); Arturo Bocchini (1922 - 1923); Augusto Marri (1923 - 1924); Samuele Pugliese (1924 - 1925); Stefano De Ruggiero (1925 - 1926); Giuseppe Siragusa (1926 - 1928); Augusto Marri (1928 - 1929); Carlo Solmi (1929 - 1932); Edoardo Salerno (1932 - 1939); Giuseppe Toffano (1939 - 1940); Vincenzo Ciotola (1940 - 1943); Leone Leone (1943 - 1943); Mario De Cesare (1943 - 1943); Pietro Bulloni (1945 - 1946); Gugliemo Froggio (1946 - 1947); Francesco Aria (1947 - 1951); Virgilio Magris (1951 - 1953); Antero Temperini (1954 - 1958); Lino Cappellini (1958 - 1962); Giuseppe Salerno (1962 - 1970); Francesco Blandaleone (1970 - 1973); Vincenzo Aurigemma (1973 - 1974); Francesco Lattari (1974 - 1976); Girolamo Di Giovanni (1976 - 1978); Gaetano Marrese (1978 - 1979); Fausto Cordiano (1979 - 1985); Francesco Miceli (1985 - 1989); Ignazio Rubino (1989 - 1992); Fausto Gianni (1992 - 1993); Antonio Di Giovine (1993 - 1995); Vincenzo Barbati (1995 - 1997); Alberto De Muro (1997 - 2000); Annamaria Cancellieri (2000 - 2003); Maria Teresa Cortellessa (2003 - 2006); Francesco Paolo Tronca (2006 - 2008); Narcisa Livia Brassesco (2009 - 2015); Valerio Valenti (2015 - 2017); Annunziato Vardè (2017-)
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali di riferimento:Complessi archivistici prodotti:Redazione e revisione:- Franchini Giulia, 06/03/2018, prima redazione