fondo
Estremi cronologici: 1569 - 1794, con documenti in copia dal sec. XIII
Consistenza: 626 unità: regg. 292, bb. 334
Storia archivistica: In epoca spagnola la responsabilità delle scritture del Contado di Novara era rimessa nelle mani dei sindaci. In questo periodo pare che l’archivio, conservato in una credenza di noce serrata a chiave, non fosse caratterizzato da una particolare organizzazione delle carte, considerate essenzialmente uno strumento di primaria importanza per l'amministrazione ordinaria. Una complessiva sistemazione venne operata solo a seguito della soppressione dell'organismo rurale, avvenuta nel 1775.
L’archivio venne trasferito presso l’ufficio dell’Intendenza per l’alto e basso Novarese e Vigevanasco, sfuggendo all’incendio che nel 1781 mandò in cenere gran parte delle carte dell’ufficio periferico dell’amministrazione sabauda. La ragione del trasferimento poteva rispondere alle necessità di governo e di controllo sulle comunità rurali, tenuto conto della notevole quantità di dati conoscitivi contenuti nelle carte.
La distruzione del prezioso archivio dell’Intendenza avrebbe peraltro indotto l’intendente Michele Antonio Lovera a porre al sicuro la memoria amministrativa e storica dell’organismo, ordinando l’inventariazione dettagliata del fondo. Pertanto, nel 1785 il canonico della Chiesa Collegiata di San Giulio d’Orta, Carlo Michele Giulino, venne richiesto per riordinare l’archivio, lavoro che richiese due anni di tempo.
[espandi/riduci]Giulino affrontò il problema dell'intervento archivistico adottando il metodo di ordinamento cronologico, attraverso il quale la disposizione in ordine temporale dei documenti avrebbe consentito di rappresentare, in un lungo "continuum", lo svolgimento storico dell’ente.
Durante il riordinamento, atti sciolti e fascicoli furono sistemati in camice, riportanti la data e il titolo breve del contenuto. L’insieme di tutti i fascicoli così creati erano infine racchiusi in pacchi, uniti da due piatti di cartone, ai quali era assegnato un numero; quello anteriore recava la stampa della cornice sormontata dallo stemma della città di Novara, mentre all’interno Ercole guardava il lettore, seduto insieme a un leone adagiato sul numero di cartella.
Il riordinamento comportò necessariamente la realizzazione di uno strumento che consentisse di ritrovare la documentazione, organizzata in ordine rigorosamente cronologico e inserita in pacchi numerati. La corrispondenza tra i fascicoli e l’inventario era data dalla numerazione delle 280 cartelle, descritte in quattro volumi di inventario, dove venivano riportati analiticamente i regesti dei documenti. Un quinto volume conteneva una rubrica topografica.
Nella fase di riordino dell’archivio Giulino separò fisicamente i registri dalla documentazione sciolta. I primi vennero sistemati in 328 unità, numerate sul dorso di ogni registro, riordinate parzialmente in ordine cronologico senza tener conto della continuità delle serie.
Giulino non pose mano alla serie delle "Fedi di alloggiamenti e degli ordini militari", composta di carte tra il 1625 e il 1746, unite in pacchi con due piatti di cartone non decorati, recanti la sola indicazione dell’anno e del nome della serie.
Un successivo intervento sulle carte ordinate "ad annum" venne condotto dal liquidatore Antonio Peruchetti, che proseguì l'attività di inventariazione descrivendo le carte prodotte successivamente alla soppressione dell'organismo, tra il 1776 e il 1794.
L'archivio così composto pervenne a inizio Novecento nella disponibilità del Comune di Novara. Il 1° marzo 1972 venne formalizzata, tra l'ente locale e il costituendo Archivio di Stato della città, la consegna dell’archivio storico comunale, in esecuzione della convenzione stipulata il 4 agosto 1969. Il deposito riguardò anche archivi di provenienza statale; oltre a quelli dell’Intendenza per l’Alto e basso Novarese e Vigevanasco e della Prefettura napoleonica del Dipartimento dell’Agogna, vennero consegnati, a titolo di restituzione allo Stato, i fondi dei Contadi di Novara e di Vigevano.
A seguito del versamento, le unità sono state ricondizionate in buste nel rispetto dell'ordinamento di Giulino
Descrizione: Il fondo conserva gli atti relativi all'attività della magistratura del Contado di Novara tra la metà del sec. XVI e la seconda metà del XVIII: "Carte ad annum" tra il 1616 e il 1794, "Fedi di alloggiamenti militari" "Ordini". Si conserva, inoltre, la serie di 282 registri, pervenuta incompleta, ordinata parzialmente in ordine cronologico
Ordinamento: Ordinamento cronologico
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- G. SILENGO, Gli archivi dei Contadi di Novara e Vigevano, in «Bollettino storico per la provincia di Novara», 1982, 2, pp. 248-253
- V. GNEMMI, Ricerche sul "Contado" novarese nel XVII secolo (1645-1675). Parte istituzionale, in «Bollettino storico per la provincia di Novara», 1981, 2, pp. 341-366
Redazione e revisione:- De Franco Davide Bruno, 2021-09-13, rielaborazione
- Montanari Mirella, 2005/04/14, prima redazione in SIAS
- Scionti Chiara, 2017/02/15, revisione
- Scionti Chiara, 2020/12/23, integrazione successiva