Il SIAS dell’Archivio di Stato di Bari dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.
Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.
L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.
Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.
Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.
L’Archivio di Stato di Bari, con le sezioni di Trani e Barletta, conserva fondi archivistici prodotti a partire dall’epoca dell’Antico Regime, proseguendo nel periodo del Decennio francese e della Restaurazione, per arrivare fino al periodo post-unitario. Essi rispecchiano l’evolversi delle vicende storico-istituzionali del territorio di Terra di Bari.
Il nucleo più antico è costituito dalla sezione diplomatica, con le sue 1318 unità comprese tra i secoli XII e XIX e dalla sezione notarile comprendente oltre 30.000 volumi di atti rogati da notai del distretto di Bari, suddivisi in 41 piazze notarili.
Di grande interesse la sezione degli archivi privati, cioè quelli non prodotti da istituzioni pubbliche o statali; una ventina circa tra archivi di famiglia, di impresa, di persona. A questi si aggiungono alcuni archivi ‘fascisti’, corrispondenti ad altrettante istituzioni del relativo Ventennio, successivamente soppresse.
Dal 1980 l’Archivio di Stato ha avviato, inoltre, un lavoro di schedatura dei materiali cartografici/iconografici prodotti dalle istituzioni pubbliche o dai privati che hanno versato, venduto o donato le proprie carte all’Archivio di Stato.
Da segnalare, a latere della produzione documentaria, la raccolta di timbri metallici utilizzati dai diversi uffici avvicendatisi sul territorio.