Il SIAS dell’Archivio di Stato di Asti dà accesso alle descrizioni dei complessi archivistici che costituiscono il patrimonio documentario conservato dall’Istituto nonché alle informazioni relative al contesto storico in cui la documentazione è stata prodotta, conservata e utilizzata.
Esso è parte integrante del SIAS, Sistema Informativo degli Archivi di Stato, sviluppato dalla Direzione Generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi nel quale è descritto il patrimonio archivistico pubblico e privato conservato negli Archivi di Stato italiani.
L'architettura del sistema prevede la descrizione separata, ma correlata, degli istituti di conservazione, dei complessi archivistici, dei loro soggetti produttori e di altre entità appartenenti ai contesti storici in cui questi ultimi hanno operato (contesti storico-istituzionali, profili istituzionali ed ambiti territoriali). Le descrizioni dei complessi archivistici (complesso di fondo, fondo, serie, sottoserie) sono corredate da schede relative alla bibliografia, alle fonti, a tipologie documentarie, nonché agli strumenti di ricerca (inventari, guide, elenchi, ecc.), che danno diretto accesso a quelli pubblicati online, quando esistenti.
Nel 2016 sono state importate nella presente versione del SIAS le descrizioni che erano nella precedente e che erano state compilate fino a quella data. Esse sono state opportunamente riviste, aggiornate ed ampliate con i dati desunti dagli strumenti di ricerca esistenti, dalla bibliografia specifica, dall'archivio dell'Archivio di Stato, nonché dalla documentazione stessa.
Via via che questa attività viene completata le descrizioni sono messe a disposizione del pubblico.
Per mandato istituzionale, l’Archivio di Stato di Asti raccoglie, per destinarla alla conservazione permanente e alla fruizione da parte dei cittadini, la documentazione prodotta dalle amministrazioni periferiche preunitarie e dagli uffici statali nel territorio della Provincia di Asti - ad esempio Questura, Prefettura, Tribunale - nonché documentazione prodotta da enti estinti o soppressi come le opere pie, gli enti di assistenza o i consorzi. Trattandosi di un Istituto di recente fondato soltanto nel 1959, buona parte della documentazione prodotta dagli uffici preunitari è conservata presso gli Archivi di Stato di Torino e di Alessandria; fanno eccezione alcuni fondi come quello della Contea di Asti e dell’Intendenza di Asti.
A titolo di acquisto, donazione, deposito o comodato l’Archivio conserva inoltre documentazione prodotta da enti pubblici non statali o da privati - ad esempio scuole comunali o private, ospedali, uffici provinciali e comuni -, alcuni archivi d’impresa e numerosi fondi di famiglia; molto ampio e articolato, quest’ultimo nucleo documentario copre un arco cronologico che si estende dal Medioevo fino ai giorni nostri e annovera le più importanti casate della nobiltà e dell’aristocrazia astigiane, come i Roero di Cortanze, i Mazzetti di Frinco, i Gazelli di Rossana, i Cotti Ceres, gli Asinari di Bernezzo.
Particolarmente importante, per antichità, completezza e ricchezza, è il fondo notarile, composto dagli atti prodotti anteriormente agli ultimi cento anni, risalendo fino al XVI secolo.
L’Archivio di Stato conserva poi fondi utili alle ricerche genealogiche come le Liste di Leva, versate dopo 70 anni dall’anno di nascita della classe, e i registri di Stato civile di buona parte dei comuni dell’Astigiano, versati dai Tribunali.
Di grande importanza, sia per le ricerche storiche sia per quelle amministrative, è il fondo catastale, composto dalla parte ottocentesca (con alcuni documenti più antichi risalenti fino al XVI secolo), che comprende solo alcuni comuni, e dal catasto del 1937, con documenti dalla fine del XIX secolo e aggiornamenti fino agli anni Sessanta, più completo per estensione territoriale e documentazione conservata.
Data la vocazione enologica dell’Astigiano, in Archivio di Stato si conservano documenti legati alla storia del vino prodotti da enti di formazione e di ricerca, come l’Istituto sperimentale per l’enologia, e dalle aziende vinicole del territorio.