collezione / raccolta
Estremi cronologici: 1797 - 1896
Consistenza: 289 unità: 26 volumi, 11 opuscoli, 248 fascicoli, 4 unità documentarie
Storia archivistica: Le “Carte Negroni” costituiscono un nucleo distinguibile di documentazione all’interno della vasta miscellanea denominata comunemente “Fondo Museo” o, meno impropriamente, fondo “Manoscritti della Biblioteca Civica”. Pervenuta in deposito presso l’Archivio di Stato di Novara nel 1972 quale esito della convenzione approvata dalla Giunta per gli Archivi nel 1969, che prevedeva il trasferimento presso l’istituendo Archivio di Stato di diversi fondi di proprietà comunale, tra cui l’archivio storico della città, detto fondo è costituito da raccolte di pergamene, carte di eruditi, libri manoscritti, parti di fondi di famiglie e di istituzioni novaresi.
Le carte furono inizialmente condizionate in buste ai numeri 336-345, pur non essendo descritte nell’elenco topografico dattiloscritto consegnato all’Archivio di Stato nel contesto del deposito volontario, mentre altra documentazione è stata rinvenuta alle buste 350, 351bis, 352 e 353, con la denominazione esterna di “Miscellanea”; inoltre, il contenuto della busta 125, che nell’inventario sommario è dato come “Negroni, scritti”, conteneva in realtà quotidiani a stampa del XIX secolo, inclusi nell’intervento di riordino e facenti parte, con ogni probabilità, di una raccolta di quotidiani di cui il giurista poteva essere lettore o collaboratore.
Contestualmente al deposito le carte furono sommariamente divise, con un ordinamento provvisorio, probabilmente assegnato sotto la direzione di Giovanni Silengo, che si è ritenuto di mantenere nello schema generale di ordinamento. Le singole buste presentavano esternamente le seguenti etichette:
- Fondo Museo Carte Negroni. 336. Giovanni Negroni. Nomine, scritti
- Fondo Museo Carte Negroni. 337. Scritti forensi
- Fondo Museo Carte Negroni. 338. Giovanni Negroni: scritti
- Fondo Museo Carte Negroni. 339. Miscellanea Canale Cavour. Archivio Negroni
- Fondo Museo Carte Negroni. 340. Carte Negroni. Collegio Caccia. Collegio Gallarini
- Fondo Museo Carte Negroni. 341. Carte Negroni
- Fondo Museo Carte Negroni. 342. Carte Negroni
- Fondo Museo Carte Negroni. 343. Carte Negroni
- Fondo Museo Carte Negroni. 344. Carte Negroni
- Fondo Museo Carte Negroni. 345. Carte Negroni
Descrizione: Il fondo si distingue per essere rappresentativo delle attività professionali dei due giuristi, con scarse presenze di documentazione di carattere personale e patrimoniale della famiglia Negroni; questa apparente lacuna non stupisce: la sedimentazione di carte e raccolte del Fondo manoscritti venne condotta per costituire un monumento della storia novarese, dove si ritrovano rappresentati i più importanti esponenti della cultura locale tra XIX e XX secolo: pertanto la decisione, operata probabilmente dalla stessa famiglia, di cedere le carte del defunto Carlo Negroni, derivava dal desiderio di mantenere traccia della straordinaria esperienza professionale dell’insigne giurista nella memoria storica locale. Nel corpus restò compresa anche documentazione di Giovanni, che lo stesso Carlo aveva conservato a testimonianza del percorso professionale del padre.
Le carte documentano pertanto le attività di due generazioni di giuristi attraverso l’intero XIX secolo, consentendo di tracciare un ampio quadro del clima politico, sociale e culturale a Novara tra la Restaurazione e l’Unificazione nazionale.
Ordinamento: La disanima puntuale di tutte le carte ha in realtà evidenziato un alto grado di frammentazione solo parzialmente risolto con il condizionamento nelle sopra citate buste; la sistematica operazione di descrizione archivistica, condotta necessariamente a livello di unità documentaria, ha consentito di assegnare un ordine alle carte rappresentativo del contesto di produzione e di svolgimento delle attività professionali non solo dell’avvocato Carlo Negroni, bensì anche del padre Giovanni, magistrato.
L’esame della documentazione ha pertanto consentito di ripartire il fondo in due partizioni, corrispondenti agli ambiti di attività professionali di Giovanni e di Carlo Negroni. Quella relativa a Giovanni include le serie di titoli e di nomine, cui seguono i cosiddetti “Scritti forensi”, ovvero le carte di lavoro del magistrato già individuate da Silengo nel suo articolo pubblicato per la monografia Carlo Negroni e il suo tempo.
L’articolazione della parte di Carlo Negroni è più complessa: la documentazione è stata riordinata facendo seguire alla serie dei titoli e delle nomine quella relativa ai diversi incarichi istituzionali ricoperti durante la sua carriera, divisi in rispettive sottoserie: Comune di Novara, Giunta di vigilanza sull’Istituto tecnico, Collegio Gallarini, Collegio Caccia, Istituto Omar, Canale Cavour ed altri organismi istituzionali. Le maggiori difficoltà si sono riscontrate nella constatazione che Negroni rivestisse nello stesso tempo diversi ruoli ed esercitasse, inoltre, l’attività di consulente giuridico e di avvocato.
Alle attività istituzionali segue la serie, corposa, relativa all’attività forense, dove il contenuto delle carte illustra sia l’esercizio della professione di avvocato sia la volontà di mantenere l’aggiornamento giuridico attraverso lo studio delle cause in atti, ricorsi e memorie conclusionali che i colleghi avvocati gli facevano recapitare.
Sono infine pervenute altre carte relative ad iniziative ed attività culturali, editoriali e di interesse politico, di non rilevante quantità ma contestualizzabili nella capacità di Carlo Negroni di avere ruoli di primo piano nel contesto sociale e culturale del suo tempo. Al contempo è stata individuata una serie di carte circoscrivibili al contesto di produzione famigliare, relative agli interessi patrimoniali mentre si ritrovano, in un fascicolo, le partecipazioni e le onoranze funebri in ricordo della madre e della moglie di Carlo Negroni.
Dopo aver effettuato la schedatura analitica, le unità archivistiche sono state riordinate secondo lo schema riportato nelle pagine seguenti e, contestualmente, ricondizionate in camice grigie a tre alette in carta speciale da conservazione non acida. Le camice sono state, a loro volta, ricondizionate in faldoni aperti a tre lacci, forniti precedentemente dal laboratorio di cartotecnica dell’Archivio di Stato di Rieti. Ogni camicia presenta, in alto sulla destra, un’etichetta recante il numero di busta e il numero del fascicolo, mentre sul dorso del faldone è riportato il nome del fondo, oltre che la numerazione di busta e gli estremi dei fascicoli contenuti.
L’inventario è strutturato in serie, sottoserie e sotto-sottoserie, per ognuna delle quali sono riportati il livello di descrizione, gli estremi cronologici, la consistenza, la denominazione dell’unità di conservazione (busta) e una breve descrizione del contenuto.
Le unità archivistiche presentano un’unica numerazione di corda da 1 a 289, gli estremi cronologici, un’eventuale descrizione del contenuto, la tipologia di supporto, la lingua della documentazione.
Per la consultazione è necessario indicare la seguente Segnatura (esempio): Fondo Manoscritti Biblioteca Civica di Novara, Carte Negroni, b. 336 fasc. 3.
Numerazione: bb. 336-349
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- E. Camaschella, Bibliografia di Carlo Negroni, Varallo Sesia, Tipografia fratelli Capelli, 1959
- G. Bustico, La raccolta dantesca della Biblioteca Negroni di Novara, Tipografia Gallardi, 1927
- M. C. Uglietti, Carlo Negroni e il suo tempo, Novara, Interlinea, 2000
- R. Cicala, P. Testori, Dante a Novara. Edizioni e personaggi della Commedia tra Sesia e Ticino. Catalogo della mostra nel VII centenario, Milano, EDUCatt Università Cattolica, 2021
Redazione e revisione:- De Franco Davide Bruno, 2023, revisione
- Scionti Chiara, 2017/03/31, prima redazione
- Scionti Chiara, 2021/02/16, revisione