complesso di fondi / superfondo
Altre denominazioni:- Fondo Museo - Utilizzata in Archivio di Stato
Estremi cronologici: sec. IX - 1943
Consistenza: 350 unità
Storia archivistica: Intorno al 1830, a seguito del lascito De Pagave, che destinò al Comune di Novara importanti dipinti ed incisioni dei secoli XVI-XVIII, presso l'Amministrazione novarese prese corpo l'intenzione di fondare una pinacoteca con sede nel Palazzo del Mercato, edificio in costruzione su progetto dell'ing. Luigi Orelli. Il progetto, rimasto inattuato, fu ripreso con l'istituzione, nel 1874, della "Società Archeologica pel Museo Patrio", che aprì le prime sale destinate all'esposizione delle collezioni novaresi. La Società archeologica acquisì opere d'arte di provenienza ecclesiastica alienate in epoca napoleonica e manoscritti, promuovendo scavi nel territorio limitrofo della città. Cessando di esistere nel 1890, i beni artistici, archivistici e archeologici furono donati al Comune di Novara, che li amministrò attraverso la Biblioteca Civica e il costituendo Museo.
Nel 1910 venne ufficialmente aperto al pubblico il Museo Civico, con sede nel Palazzo del Mercato, dove furono esposti quadri, monete, armi, bandiere. L'istituzione era animata dalla direzione di Gianbattista Morandi, storico e paleografo, grazie al quale le collezioni novaresi si arricchirono di lasciti e donazioni, promuovendo l'acquisizione e la risistemazione di raccolte archivistiche e bibliografiche.
[espandi/riduci]Alla sua morte divenne direttore Alessandro Viglio. Nel 1928 il Museo si arricchì della collezione etnografica di Ugo Ferrandi, mentre tra il 1930 e il 1938 ricevette la donazione della galleria di quadri della seconda metà dell'Ottocento da parte di Alfredo Giannoni. Nel 1937 fu acquisito il Museo Faraggiana di storia naturale, e nel 1960-1968 la collezione teatrale del conte Carlo Caccia di Romentino. Altre donazioni arricchirono il variegato patrimonio, tra le quali figura il lascito immobiliare esterno al territorio comunale, la Villa Faraggiana di Albisola Mare, in Liguria.
Negli anni quaranta le collezioni furono risistemate nel Palazzo del Broletto. Nella seconda metà del Novecento si esaurì la fase propulsiva di acquisizione delle opere, fortemente incentivata dopo la fondazione del Museo. Erano entrate in questo vasto patrimonio le raccolte di manoscritti, frammenti di archivi, collezioni di carte e pergamene, raccolte tra fine Ottocento e inizio Novecento grazie all'opera di eruditi fortemente impegnati nella ricerca e nella promozione della memoria storica novarese. Le carte erano pervenute al Comune di Novara tra la seconda metà dell'Ottocento e i primi anni del Novecento attraverso le attività di ricerca e acquisizione della Società archeologica e del neonato Museo civico. Vi avevano contribuito eruditi quali Giuseppe Garone, Propsero Bollini, Giuseppe Fassò, Raffaele Tarella, Finazzi, Carlo Negroni, Antonio Rusconi, Giovanni Battista Morandi, Alessandro Viglio, Maria Giovanna Virgili.
Nel 1934 la vasta raccolta di documenti archivistici e bibliografici, meglio conosciuta come "Fondo museo", distinta dalle carte prodotte dall'ente stesso nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali, fu trasferita presso la Biblioteca Civica Negroni di Novara, dalla quale fu depositata all'Archivio di Stato nel 1972.
Al momento del trasferimento all'Archivio di Stato venne allegato un elenco topografico di consistenza.
Descrizione: Comprende una miscellanea di manoscritti e carteggi di eruditi novaresi (Merula, Cotta, Frasconi ecc.), spezzoni di archivi (tra cui carte del Monte di pietà di Novara, bb. 52-53 e 59; carte della famiglia Barbavara, bb. 60-63, dell'Ispettorato ai monumenti di Novara, b. 103; del Monastero di San Bartolomeo di Vallombrosa di Novara, bb. 119-121; del Collegio Caccia di Novara, bb. 169-171; bilanci dell'Istituto De Pagave di Novara, anni 1876 e seguenti, b. 172; cabreo della Commenda di San Giovanni de' Pellegrini di Novara, voll. 230-231; carte della Cantina Porazzi di Novara, regg. 11; capitolo della Collegiata di San Giulio d'Orta, bb. 286-287), carte della Società di mutuo soccorso "L'Esercito"; del Comitato per le onoranze a Garibaldi), collezioni di pergamene di varia provenienza (Azzati, Canetta, Cattaneo, Giannoni, Mirabelli, Olina, Società archeologica di Novara, Tarella) e un gran numero di documenti vari datati 1450-1943 riuniti esclusivamente in ragione del loro valore.
Comprende anche i nuclei documentari descritti nell'albero.
Strumenti di ricerca:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- M. L. Tomea Gavazzoli, M. C. Uglietti, Origine e storia del Museo Civico Novarese (1826-1975), in «Bollettino storico per la provincia di Novara», LXXIV, 1983, estratto
- G. Silengo, Il 'Fondo Museo' dell'Archivio di Stato, in: Museo Novarese, a cura di M. L. Tomea Gavazzoli, Novara, De Agostini, 1987, pp. 74-78
Redazione e revisione:- De Franco Davide Bruno, 2021, revisione
- Scionti Chiara, 2017/03/31, prima redazione
- Scionti Chiara, 2021/02/16, revisione