In Toscana, i comandi militari di piazza erano gli organi direttivi delle truppe raccolte in una piazza d'armi o fortificazione. L'entità e gli spostamenti di tali truppe erano determinate dalle disposizioni della Segreteria di guerra e del General comando supremo. Ai comandi di piazza, le cui competenze e funzioni vennero definite nel "Regolamento per l'amministrazione economica dei corpi e dipartimenti militari del Granducato di Toscana" del 16 aprile 1816, erano affidate la sorveglianza e la cura delle fortificazioni e degli edifici militari, e l'addestramento e la preparazione delle reclute inviategli dalle comunità e delle quali una commissione medica valutava l'idoneità sul piano fisico prima di assegnarle ai singoli corpi. Il comando poteva inoltre accettare o rifiutare i cambi proposti dalle comunità in sostituzione di alcuni arruolati, qualora non li ritenesse fisicamente idonei, ed era suo compito riformare (cioè dichiarare non più arruolabili) quei militari che per motivi medici non potevano proseguire o rinnovare la ferma nell'esercito. La direzione del comando era affidata ad ufficiali il cui grado variava a seconda dell'importanza della piazza.
Qualora il Comando militare di piazza non fosse sede anche di Commissariato di guerra, il Comandante di piazza era tenuto a svolgerne le funzioni, eseguendo periodiche ispezioni delle truppe e provvedendo all'acquisto e alla gestione di equipaggiamenti, forniture e viveri per le truppe, oltre che alla gestione delle spese, della revisione dei conti e della corretta assegnazione delle retribuzioni ai militari. Era inoltre loro compito sovrintendere all'efficienza degli ospedali e delle infermerie militari.
Nel 1859, con l'istituzione del Regio governo toscano, sotto il protettorato di Vittorio Emanuele II di Sardegna, iniziò una profonda opera di riforma delle strutture militari dell'ex-Granducato al fine di renderle omogenee con quelle del regno di Sardegna. Con regio decreto del 30 dicembre 1859 i Comandi militari delle piazze, diventati Comandi militari di compartimento, di circondario o di fortezza vennero estesi nelle funzioni e nelle zone di competenza.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Soggetti produttori collegati:Bibliografia:- Niccolò Giorgetti, Le armi toscane e le occupazioni straniere in Toscana (1537-1860), Città di Castello, Tipografia dell'unione arti grafiche, 1916, vol. II p. 524; vol. III pp. 444-446
Redazione e revisione:- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2024/11, revisione
- SIASFi, 2005, prima redazione