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Sistema informativo degli Archivi di Stato

Officio alle Cause pie (ad pias Causas)

Altre denominazioni:
  • Officio alle reinvestite di Mano morta o cause pie, 1797-1798
  • Officio in conferenza ad pias Causas, 1798-1806

Date di esistenza: 1768 - 1806

Sedi: Padova

Intestazioni di autorità:
  • Officio alle Cause pie (ad pias Causas), Padova (1768 - 1806), SIUSA/NIERA

Tipologia:
  • preunitario per il periodo 1768 - 1806

Note storiche:
L’Officio alle Cause pie era l’apparato tecnico-burocratico che in epoca veneziana e napoleonica assisteva la magistratura “politica”, vale a dire i tre deputati alle Cause pie, eletti ogni tre anni dal Consiglio generale con il compito di soprintendere alle Reinvestite dei capitali della manomorta ecclesiastica e alle Commissarie ad pias causas di 2^ e 3^ classe. Data la sua natura strumentale alla magistratura politica, esso si formò contestualmente alla creazione dei deputati, avvenuta nel 1768, a seguito della parte del Maggior Consiglio di Venezia 20 settembre 1767.
Aveva un ministero composto da un avvocato fiscale o consultore alle cause pie, un cancelliere, un procuratore, un comandador, un quaderniere e un esattore, addetti questi ultimi due precipuamente all’amministrazione delle commissarie.
Con l’arrivo dei Francesi, nel 1797, i deputati alle Cause pie furono soppressi, come tutte le altre magistrature del periodo veneziano, mentre l’Officio alle Cause pie rimase in funzione, mutando denominazione in Officio alle reinvestite di Mano morta o cause pie. Esso operava sotto il controllo della sezione I – Pie fondazioni, monti di pietà, luoghi pii, commissione ecclesiastica – del dipartimento I – Istruzione ed affari ecclesiastici – del Governo centrale del Padovano, Polesine di Rovigo ed Adria.
La restaurazione Austriaca del 1798 rimise al loro posto i deputati alle Cause pie, ma essi dovevano esercitare parte delle loro funzioni “in conferenza” con la deputazione alle Chiese. Allo stesso modo in questo periodo l’Officio alle Cause pie veniva anche denominato Officio in conferenza ad pias Causas.
Nel 1805, con la nuova occupazione francese e l’instaurazione del Governo provvisorio del Padovano, i deputati alle cause pie continuarono la loro attività fino all’emanazione dell’ordinanza 31 luglio 1806; l’Officio alle Cause pie venne invece assorbito dal Comitato I – Sanità, Cause pie e Santo Monte – della Municipalità provvisoria, e successivamente dalla Congregazione di Carità, istituita con decreto 5 settembre 1807, n. 154, Decreto sull’amministrazione generale di pubblica beneficenza.

Relazioni con altri soggetti produttori:

Contesti storico-istituzionali di appartenenza:

Complessi archivistici prodotti:

Fonti:
  • Ordinanza della municipalità di Padova 31 luglio 1806 (Padova, Archivio di Stato, Atti comunali, b. 22; anche in Ivi, Miscellanea civile, b. 179)
  • Rapporto de’ nobili deputati sopraintendenti alle Cause pie, [s.d., feb.-mar. 1798] (Archivio di Stato di Padova, Deputazione del Consiglio generale, b. [16] G V 2736, fasc. 1798 – Rapporti alla e della nobile deputazione sopra diverse materie seguenti: boschi … stato della vicaria di Arquà …imposte ed esazioni … claustrali e luoghi pii … campatico per acque … collegi Paleocapa … giudici di Pace … strade, 1798 feb. 16-apr. 23)

Bibliografia:
  • A. DESOLEI, Istituzioni e archivi a Padova nel periodo napoleonico (1797-1813), Cargeghe (SS), Editoriale Documenta, 2012, Scheda 124 CD-ROM
  • A. DESOLEI, Le istituzioni comunali padovane durante l’ultimo periodo della dominazione veneziana (1789-1797), «Bollettino del Museo civico di Padova», XCVII (2008), pp. 129-159
  • Decreto 5 settembre 1807, n. 154, decreto sull’amministrazione generale di pubblica beneficenza, «Bollettino delle leggi del Regno d’Italia», 1807, II, pp. 468-475

Redazione e revisione:
  • Desolei Andrea, 2021-04-08, prima redazione
  • Desolei Andrea, 2024-04-19, revisione