Nel Regno delle Due Sicilie, nei domini al di là del Faro, con decreto 13 dicembre 1820, n. 173, fu provvisoriamente istituito un Consiglio generale degli ospizi nella Valle di Trapani, facendo riserva di emanare nuove leggi per regolare più compiutamente tale materia. Fu il decreto 7 agosto 1834 ad istituire Ospizi di beneficenza nelle città di Palermo, Messina e Catania, con il compito di ricevere proietti e legittimi indigenti, anche appartenenti alle altre quattro province di Girgenti, Trapani, Caltanissetta e Noto. A completamento di tali disposizioni venne emanato il 17 dicembre 1858, e reso esecutivo il 27 dicembre 1858, il regolamento per gli ospizi provinciali di beneficenza esistenti in Sicilia, con il compito di accogliere i proietti, gli orfani mendici e i figli di genitori del tutto privi di mezzi di sussistenza. In base a tale regolamento, ogni ospizio doveva essere retto da una Deputazione, composta dal soprintendente e da due governatori, posta alla diretta dipendenza dell'Intendente della provincia; solo quella di Palermo dipendeva direttamente dal Real governo, ma per tutte si escludeva ogni ingerenza da parte del Consiglio degli ospizi. Localmente erano previste commissioni amministrative di beneficenza pubblica.
Dopo l'unificazione italiana, la legge 3 agosto 1862, n. 753, conferì una disciplina unitaria alla materia della beneficenza pubblica. In virtù di tale legge, nelle province meridionali i Consigli generali degli ospizi furono sostituiti dalle Deputazioni provinciali. Vennero ugualmente disciolte le commissioni comunali di beneficenza, surrogate nei loro compiti dalle congregazioni di carità.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
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