Altre denominazioni:- Officio alle vettovaglie
- Officio alle vittuarie
Date di esistenza: 1420 - 1806
Sedi: Padova
Intestazioni di autorità:- Officio alle vettovaglie e danni dati, Padova (1420 - 1806), SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:L’officio alle Vettovaglie e danni dati era l’apparato burocratico, composto da notai nominati dal Collegio padovano, che gestiva e conservava la documentazione prodotta dal giudice delle Vettovaglie e danni dati. Secondo Giannino Ferrari, esso era composto da una cassa grande, alla quale dovevano essere denunciate le merci acquistate quando vi fosse il dubbio che fossero di compendio di un furto, e altre otto casse competenti per territorio (Camposampiero, Teolo, Conselve, Cittadella, Arquà, Termini, Piove di Sacco, Mirano), alle quali venivano portati i processi per danni inflitti alla campagna e le liti per le strade pubbliche e consortive.
Tale ufficio assisteva inoltre la magistratura “politica”, vale a dire i quattro Presidenti alle vettovaglie, eletti annualmente dal Consiglio generale per curare il regolare l’approvvigionamento alimentare e il corretto svolgimento delle attività economiche nella città (in particolare le fraglie delle arti). Con la costituzione dell’Officio alla sanità, nel 1527, molte delle sue prerogative furono attribuite a quest’ultimo, in particolare la sorveglianza sulla polizia stradale e la pubblica igiene. Le sue origini erano molto antiche e risalivano all’epoca comunale, operando, in quel tempo, con l’assistenza dei Milites Comunis, i quali furono poi sostanzialmente sostituiti dai Cavalieri di Comun. Le prerogative di quest’ufficio, inteso in senso ampio, nel periodo della prima dominazione austriaca sono efficacemente descritte in un rapporto redatto il 21 marzo 1798:
[espandi/riduci]«Due sono gli oggetti che spettano all’ufficio nostro, cioè la comoda sussistenza del popolo ed il buon governo delle arti esistenti. In quanto al primo:
- Promuovere l’abbondanza di viveri.
- Mantener vive le relazioni interne ed esterne del quantitativo e prezzo delli medesimi.
- Render sicuro al popolo l’acquisto di prima mano de’ commestibili.
- Impedir le inchiette e le contraffazioni di compravendi.
- Garantir in città l’esistenza de’ generi introdotti ed impedirne l’estradizione.
- Conformar li calamieri sopra basi di umanità e di giustizia.
- Far ragione al popolo per defraudi ne’ prezzi, misure e pesi.
- Conoscere e deliberare sopra l’approvvigionamento de’ fondachi e per l’opportuna fornitura delle botteghe de’ commestibili, che ad esse appartengono.
Per il secondo oggetto:
- Far cognizione degli statuti e delle discipline delle arti esistenti e proteggerle in quanto al bene che risulta ad buona porzione de’ cittadini ed ai vantaggi che ne può ritrar la città.
- Non far valer li privilegi benché scritti fino al punto che soffrir ne possa la popolazione in qualche circostanza.
- Presiedere alle loro radunanze perché non siano proposte parti deroganti a’ pubblici diritti e contrarie all’interesse del popolo.
- Accogliere le istanze delle arti e amministrare giustizia summariamente sopra li punti chiari di massima e di consuetudine.
- Entrare in comunicazione co’ magnifici deputati in tutti i casi che vanno emergendo ed estendere informazioni sopra l’utilità, diritti e pratiche delle medesime».
Secondo un altro rapporto, datato 29 marzo 1798, l’Officio alle vettovaglie era formato da un ministero burocratico composto da: un segretario, un coadiutore e un famulo. Collaboravano poi con l’ufficio, al fine della trasmissione settimanale dei prezzi delle biade per la redazione dei calamieri, cinque nodari nelle piazze di Este, Piove, Conselve, Mirano e Cittadella.
Nel periodo Democratico il Giudice alle Vettovaglie e danni dati venne soppresso definitivamente, mentre per i Presidenti alle vettovaglie e i Cavalieri di Comun la soppressione fu solo temporanea , come per quasi tutte le altre magistrature civiche. L’Officio delle vettovaglie continuò invece ad operare con il medesimo personale, in perfetta continuità istituzionale ed archivistica, all’interno della Municipalità, nel Comitato di Sussistenze, pesi e misure.
I quattro Presidenti alle vettovaglie furono quindi restaurati nel 1798 con l’arrivo degli Austriaci e tornarono a presiedere l’Officio alle vettovaglie, anch’esso reintegrato nella sua originaria denominazione. Quando Padova fu nuovamente occupata dai Francesi nel novembre del 1805 e venne istaurato il Governo provvisorio del Padovano e poi il Magistrato civile, con decreto 1° dicembre 1805 i Cavalieri di Comun e i Presidenti alle vettovaglie furono concentrati in un’unica magistratura. Con l’emanazione infine dell’ordinanza della municipalità 31 luglio 1806 le loro prerogative vennero attribuite direttamente alla Municipalità e l’Officio alle vettovaglie divenne l’Officio annona; successivamente le funzioni in tale ambito vennero svolte direttamente dalle sezioni della municipalità.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- decreto 1° dicembre 1805 del Governo provvisorio del Padovano, (Archivio di Stato di Padova, Miscellanea civile, b. 150)
- Ordinanza della municipalità di Padova 31 luglio 1806 (Padova, Archivio di Stato, Atti comunali, b. 22; anche in Ivi, Miscellanea civile, b. 179)
Bibliografia:- A. DESOLEI, Istituzioni e archivi a Padova nel periodo napoleonico (1797-1813), Cargeghe (SS), Editoriale Documenta, 2012, Scheda 126 CD-ROM
- A. DESOLEI, Le istituzioni comunali padovane durante l’ultimo periodo della dominazione veneziana (1789-1797), «Bollettino del Museo civico di Padova», XCVII (2008), pp. 129-159, p. 141
- G. FERRARI, L’ordinamento giudiziario a Padova negli ultimi secoli della repubblica Veneta, Venezia, 1913, p. 101-102
- C. FERRARI, L’Ufficio della sanità di Padova nella prima metà del secolo XVII, Venezia, 1909, p. 3
Redazione e revisione:- Desolei Andrea, 2020-09-08, prima redazione
- Desolei Andrea, 2023-11-24, revisione