Altre denominazioni:Date di esistenza: 1420 - 1806
Sedi: Padova
Intestazioni di autorità:- Deputati alle chiese, Padova (1420 - 1806), SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:Era un istituto composto da quattro deputati estratti a sorte dai sedici “deputati nuovi” nominati dal Consiglio generale nella seduta plenaria del 28 dicembre di ogni anno. Le sue funzioni possono essere definite sia afferenti all’esercizio del potere esecutivo, in quanto era loro incombenza specifica sostituire in caso d’assenza i Deputati attuali, agendo in loro luogo, sia di controllo di istituzioni cittadine non comunali, quali le chiese e le scuole spirituali.
Tale magistratura traeva origine dallo Statuto riformato del 1420, nel quale si prevedeva l’estrazione ogni anno, da parte del Podestà, di quattro Provveditori alle Chiese dal numero dei Deputati ad utilia, la cui cura era quella che venissero riparate e mantenute le chiese della città, con le relative case e possessi delle chiese medesime, obbligando, se necessario, ecclesiastici e parrocchiani alle spese necessarie ed inoltre a provvedere ai materiali (calici, messali, libri, paramenti, etc.) per il culto. Per far questo dovevano visitare le chiese della città e del distretto almeno una volta all’anno e far redigere l’inventario dei beni. Prevedeva poi lo Statuto che i notai che ricevevano testamenti, nei quali si lasciavano beni per la riparazione delle chiese, dovevano darne notizia entro un mese ai suddetti provveditori. Lo Statuto del 1420 ed altre norme successive infine conferivano loro ampi poteri e discrezionalità nelle procedure da adottare per adempiere al loro ufficio, anche nei confronti dell’autorità ecclesiastica, ad eccezione dell’obbligo si riunirsi almeno una volta alla settimana per dare udienza e trattare gli affari. Altre incombenze erano infine quelle di «intervenire alla ballottazione et elezione delli numeri e banche delle fraglie della città» e di soprintendere alla gestione dell’Ospitale dello Spirito Santo. L’ufficio non possedeva un ministero autonomo, ma faceva riferimento alla Cancelleria della città.
[espandi/riduci]La loro procedura di elezione venne confermata dapprima con la deliberazione del Consiglio generale 8 gennaio 1432 e poi con la nota parte del Consiglio generale 8 giugno 1660 (Parte presa nel Consiglio di Padova …per la buona regola di quello), nella quale venne definitivamente stabilito che nel giorno degl’Innocenti (28 dicembre), dopo aver eletto i sedici deputati “nuovi” da parte del Consiglio generale, si provvedesse, tra questi, all'estrazione di quattro Deputati alle Chiese. Nella prima seduta successiva al 28 dicembre venivano inoltre assegnata a sorte ad ognuno dei quattro Deputati alle Chiese una porzione delle scuole spirituali della Città, per la loro sopraintendenza.
La deputazione mantenne le sue prerogative fino alla fine del dominio veneto, nel 1797, per poi essere soppressa durante il periodo Democratico, come tutte le altre magistrature dell'età veneziana. Venne quindi restaurata con l’arrivo degli Austriaci, nel 1798 e continuò la sua attività durante tutta la prima dominazione austriaca (1798-1805), esercitando però parte delle sue funzioni “in conferenza” con la Deputazione alle Cause pie (ad pias causas), come disposto dall’ordinanza dei deputati attuali 7 marzo 1798
Nel 1805, con la nuova occupazione francese e l’instaurazione del Governo provvisorio del Padovano, la Deputazione alle Chiese continuò la sua attività fino all’emanazione dell’ordinanza 31 luglio 1806; le sue incombenze, assieme a quelle della deputazione alle Cause pie, vennero dapprima attribuite alla municipalità e poi assorbite dalla Congregazione di Carità, istituita con decreto 5 settembre 1807, n. 154, Decreto sull’amministrazione generale di pubblica beneficenza.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- Ordinanza della deputazione attuale di Padova 7 marzo 1798, a firma di Luigi Maria march. Fantini, deputato delegato (Nuova raccolta di tutte le carte pubbliche, leggi, proclami, stampate ed esposte ne’ luoghi più frequentati di Venezia e suoi dipartimenti dopo il felice ingresso dell’armi austriache di s.m. imperatore e re nel Veneto Stato, Venezia, Andreola, 1798; II, p. 282-284; anche come manifesto singolo in Archivio di Stato di Padova, Magistrature e cariche diverse, b. 76)
- Ordinanza della municipalità di Padova 31 luglio 1806 (Padova, Archivio di Stato, Atti comunali, b. 22; anche in Ivi, Miscellanea civile, b. 179)
Bibliografia:- A. DESOLEI, Istituzioni e archivi a Padova nel periodo napoleonico (1797-1813), Cargeghe (SS), Editoriale Documenta, 2012, Scheda 83 CD-ROM
- A. DESOLEI, Le istituzioni comunali padovane durante l’ultimo periodo della dominazione veneziana (1789-1797), «Bollettino del Museo civico di Padova», XCVII (2008), pp. 129-159, p. 144
- Decreto 5 settembre 1807, n. 154, decreto sull’amministrazione generale di pubblica beneficenza, «Bollettino delle leggi del Regno d’Italia», 1807, II, pp. 468-475
- Nuova raccolta di tutte le carte pubbliche, leggi, proclami, stampate ed esposte ne’ luoghi più frequentati di Venezia e suoi dipartimenti dopo il felice ingresso dell’armi austriache di s.m. imperatore e re nel Veneto Stato, 12 voll., Venezia, Andreola, 1798, vol. II, pp. 282-284
Redazione e revisione:- Desolei Andrea, 2020.06.18, prima redazione
- Desolei Andrea, 2023-01-20, revisione