Date di esistenza: sec. XIII - 1805
Sedi: Padova
Intestazioni di autorità:- Cancelliere di città, Padova (sec. XIII - 1805), SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:La carica del Cancelliere di città, creata probabilmente già nel corso del XIII secolo, venne istituzionalizzata nello Statuto riformato del 1420, nel quale si prevedeva che fosse un «nodaro collegiato di buona condizione e fama», eletto direttamente dal Consiglio generale a vita, pur essendo comunque valutato il suo operato ogni tre anni dal podestà assieme ai Deputati attuali e a 12 consiglieri estratti a sorte. Non poteva comunque essere rimosso se non per «insufficienza o infedeltà», né esercitare nessun’altro incarico o ufficio. Con le parti 6 aprile 1483 e 3 gennaio 1589 venne poi rispettivamente deciso che il cancelliere dovesse partecipare alle riunioni del Consiglio generale e che non potesse allontanarsi dalla città senza l'autorizzazione dei Deputati attuali. Tali prerogative furono rinnovate nella parte 24 maggio 1642, disponendo inoltre che egli era obbligato a stare in cancelleria ogni giorno, mattina e sera, sotto gli ordini dei Deputati attuali, doveva redigere e conservare tutti gli atti del Consiglio generale, del Consiglio dei XVI e dei Deputati attuali, nonché redigere i mandati di pagamento. I deputati Attuali, con loro atto del 5 dicembre 1665, attribuirono poi al cancelliere gli emolumenti, e quindi l’incombenza delle aste pubbliche che si tenevano nei pressi della torre civica, sotto il cosiddetto «canton delle Bugie». Infine la parte del Consiglio generale 26 marzo 1722 confermò le precedenti disposizioni e la paga di 300 ducati annui, oltre ad una quarta parte di tutti gli utili incerti della cancelleria, già stabiliti con parte 7 dicembre 1648.
[espandi/riduci]Assisteva poi il cancelliere nell’espletamento delle sue numerose incombenze un vice-cancelliere. Era questa una carica conferita estemporaneamente fin dal 1586, per sopperire alle malattie o alle assenze del titolare. Tale carica venne istituzionalizzata e resa vitalizia con parte del Consiglio generale 11 febbraio 1662, la quale ne stabiliva comunque la conferma da parte del medesimo Consiglio a cadenza triennale e ne stabiliva caratteristiche, obblighi e incombenze, in buona parte simili a quelli del cancelliere, che era tenuto a sostituire in caso di assenza o impedimento.
Dal 1583 inoltre, con la creazione del Massaro di cancelleria o d’archivio, la gravosa incombenza di raccogliere, ordinare e conservare gli atti dei notai defunti e delle istituzioni cittadine, originariamente in capo al cancelliere, fu attribuita a questo nuovo ministro, il quale poi fu affiancato da due archivisti.
Le due cariche di cancelliere e vice-cancelliere vennero soppresse durante il periodo democratico, come tutte le altre magistrature del periodo veneziano, per poi essere restaurate con l’arrivo degli Austriaci, nel 1798. Continuarono quindi la loro attività durante tutta la prima dominazione austriaca (1798-1805), esercitando le medesime funzioni che avevano nel periodo veneziano, per poi essere definitivamente abolite con l’arrivo dei Francesi nel 1805.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- A. DESOLEI, Istituzioni e archivi a Padova nel periodo napoleonico (1797-1813), Cargeghe (SS), Editoriale Documenta, 2012, Scheda 14 CD-ROM
- A. DESOLEI, Le istituzioni comunali padovane durante l’ultimo periodo della dominazione veneziana (1789-1797), «Bollettino del Museo civico di Padova», XCVII (2008), pp. 129-159, pp. 150-151
Redazione e revisione:- Desolei Andrea, 2020-05-09, prima redazione
- Desolei Andrea, 2023-01-20, revisione