Date di esistenza: 1592 lug. 29 - 1769
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Deputazione sui Monti pii, Firenze (1592 - 1769), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:Note storiche:I Monti di Pietà, nati soprattutto grazie alle riflessioni e alla predicazione attuata dai francescani Barnaba da Terni, Fortunato Coppoli da Perugia e Michele Carcano, si rivelarono ben presto come un'efficace soluzione al problema dell'usura. Tali istituti infatti, dietro la copertura di un capitale frutto di donazioni pubbliche e private e in cambio di un pegno, iniziarono a concedere prestiti di limitata entità (in genere dai due ai venti fiorini). Entro un tempo prestabilito il contraente doveva riscattare il pegno che altrimenti veniva venduto, lasciando che il ricavato venisse incassato dal Monte stesso.
In Toscana, come nella maggior parte degli Stati italiani, queste istituzioni benefico-creditizie si diffusero rapidamente sia nelle principali città che nei più piccoli comuni. Al loro interno tuttavia non mancarono questioni e discordie, sorte principalmente in relazione alle attività di governo e di gestione patrimoniale.
Gli enti di credito, detti appunto Monti, non potevano possedere beni immobili ma solo denaro liquido che pertanto veniva accumulandosi anche in grandi quantità. Fu così, ad esempio, che a Firenze il Monte di Pietà, istituito nel 1495, si trasformò nel corso del Cinquecento e del Seicento in un grande istituto di credito, capace di emettere, sotto il controllo dei granduchi, titoli di debito pubblico.
[espandi/riduci]Nell'ambito della politica di controllo sui territori soggetti, lo Stato mediceo si interessò ben presto anche ai Monti di Pietà, sottoponendoli alla magistratura dei Nove conservatori del dominio e della giurisdizione fiorentina, creata dal granduca Cosimo I nel 1560.
Con l'intento di facilitare i compiti di controllo amministrativo-finanziario, il 29 luglio 1592 Ferdinando I creò la Deputazione sui Monti pii che venne posta alla dipendenza del magistrato dei Nove.
Essa fu composta inizialmente da quattro deputati (Donato dell'Antella e Giulio de' Nobili, rispettivamente soprassindaco e provveditore dei Nove, e da Napoleone Cambi e Giuliano de' Ricci), il cui compito principale fu quello di combattere gli abusi e i disordini che si verificavano all'interno del governo dei Monti di Pietà. I deputati erano assistiti dal cancelliere e dal sottocancelliere dei Nove, coadiuvati da un ministro eletto ogni tre anni per effettuare le visite sul territorio.
In epoca successiva la Deputazione fu composta dal soprassindaco e dal provveditore dei Nove, coadiuvati da un "visitatore". Essa rimase attiva fino alla soppressione del magistrato dei Nove, avvenuta nel 1769.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Bibliografia:- Daniele Montanari (a cura di), Monti di pietà e presenza ebraica in Italia. Secoli XV-XVIII, Roma, Bulzoni, 1999, passim
- Piccioli Lorenzo, Per mantenere la concordia, l'unione e lo spirito di società: Francesco Martini tra impegno sociale, civile e culturale in Terra e potere. La famiglia Martini di Montevarchi nel XIX secolo, a cura di Vincenzo Caciulli, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1997, pp. 71-126
- Carol Bresnahan Menning, Charity and State in late Renaissance Italy. The Monte di Pietà of Florence, Ithaca e Londra, Cornell University press, 1993, passim
- Guido Pampaloni, Inventario degli archivi del Monte di Pietà di Firenze, poi azienda dei presti ed arruoti in Archivi Storici delle Aziende di Credito, Roma, 1956, vol. II, pp. 129-138
- Guido Pampaloni, Cenni storici sul Monte di Pietà di Firenze in Archivi Storici delle Aziende di Credito, Roma, 1956, pp. 525-560
- Luigi Passerini, Storia degli stabilimenti di beneficenza e d'istruzione gratuita della città di Firenze scritta da Luigi Passerini, Firenze, Le Monnier, 1853, Ripr. fotografica, ASFi 1994
Redazione e revisione:- D'Angelo Fabio, 28-FEB-22, revisione
- Floria Silvia, prima redazione