Altre denominazioni:- Uficiali de' pupilli et adulti
- Ufficio del Bigallo
Date di esistenza: 1393 lug. 30 - 1808
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Magistrato dei pupilli, Firenze (1393 - 1808), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:Creata con provvisione del 30 luglio 1393, la magistratura degli "Uficiali de' pupilli et adulti" assumeva i compiti che da circa un decennio (provvisione del 14 dicembre 1384) erano esercitati dagli Ufficiali del Monte e che consistevano nella tutela dei minorenni il cui padre fosse morto senza nominare un tutore e delle vedove, soprattutto per quanto riguardava la salvaguardia dei loro beni e le esecuzioni testamentarie.
La magistratura era chiamata a giudicare le cause civili in cui fossero coinvolti i soggetti sottoposti alla sua tutela e quelle penali relative a frodi o furti da questi subiti. Se tuttavia gli ufficiali non emettevano la sentenza entro un anno, la competenza sul processo passava al tribunale della Mercanzia.
Nel Quattrocento furono affidati al magistrato anche i soggetti socialmente più deboli per cause fisiche e psichiche come i muti, i sordi e i minorati mentali (provvisione del 18 agosto 1473). Gli Ufficiali potevano inoltre nominare persone estranee all'ufficio, gli "attori", ai quali era affidata la salvaguardia di minori e incapaci e, più che altro, la gestione del loro patrimonio. Nella prassi della cosiddetta procura, i curatori d'eredità dovevano essere coperti da malleveria e rendere conto del proprio operato ogni anno nei mesi di novembre e dicembre, se la procura si protraeva per molto tempo, oppure entro un mese dalla cessazione dell'incarico per la rinuncia del curatore o per la conclusione del procedimento. Il periodo di tutela su un minore cessava al momento in cui il tutelato raggiungeva la maggiore età oppure, se donna, quando si sposava.
[espandi/riduci]Precise disposizioni garantivano che nessun ufficiale avesse rapporti d'interesse con i pupilli.
L'organico della magistratura variò con il tempo. Originariamente era costituito da sei ufficiali, di cui uno scelto tra gli iscritti alle Arti minori. Nel 1414 il numero dei componenti fu portato a otto, ma negli anni successivi variò di nuovo. Al momento della sua istituzione la magistratura era eletta dai Signori e Consigli, in alcuni periodi direttamente, in altri attraverso un sistema piuttosto complicato che prevedeva la nomina di appositi elezionari e la "tratta". L'età minima per aspirare alla carica di Ufficiale dei pupilli era di trentasei anni, limite che fu innalzato a quarant'anni a fine Quattrocento. L'incarico durava un anno e ogni sei mesi si procedeva al rinnovo di metà dei membri della magistratura in modo da garantire una continuità di esercizio.
Oltre agli ufficiali responsabili, il personale della magistratura comprendeva varie figure, variabili nel tempo per numero e incarichi. In genere furono sempre presenti un notaio, un camarlingo, un ragioniere e uno scrivano. Per tutti costoro l'incarico era annuale.
Nel 1532 la magistratura sopravvisse al cambio di regime continuando a esercitare le proprie funzioni durante tutto il periodo del Principato mediceo.
Nel 1533 gli Ufficiali risultavano cinque, di cui quattro dovevano provenire dal Consiglio dei Duecento, mentre il quinto era nominato dal principe. Dal 1560 il tribunale fu più volte riformato, ottenendo progressivamente un ampliamento della propria giurisdizione (riforma del 30 agosto 1565). Nel 1690, con motuproprio del 6 novembre, il principe aggiunse la competenza sulle cause di rendiconto intentate dai pupilli divenuti maggiorenni contro i tutori testamentari o nominati per legge, entro il termine di dieci anni dalla fine della tutela.
In epoca medicea il magistrato dei Pupilli stabilì la propria sede nei locali degli Uffizi, dopo che questi furono terminati nel 1580, per volere di Cosimo I, il quale, con la costruzione della fabbrica vasariana, aveva inteso concentrare in un unico edificio le principali magistrature fiorentine.
A fine Seicento la magistratura risultava costituita da cinque membri, tre cittadini eletti per tratta e due membri (un senatore e un giusperito) nominati dal Granduca. Dovevano essere sposati e di età non inferiore ai quarant'anni (faceva eccezione il giusperito per il quale una provvisione del 1638 aveva abbassato il limite a trentacinque anni). L'organico dell'ufficio comprendeva inoltre, tra gli altri, un provveditore, due assessori (entrambi dottori in legge scelti dal Granduca), un cancelliere, un camarlingo, un ragioniere, un massaio.
In epoca lorenese gli Ufficiali dei pupilli subirono nuove modifiche sia nella giurisdizione che nella struttura in concomitanza con le riforme del sistema giudiziario promosse soprattutto da Pietro Leopoldo (1765-1790). Una prima variazione significativa fu introdotta il 30 dicembre 1771 quando il Granduca rinnovò le modalità di nomina dei giudici. Con un provvedimento emanato il 26 maggio 1777 il Magistrato perse le sue già limitate competenze in ambito criminale, che passarono al Supremo tribunale di giustizia. Con motuproprio 4 agosto 1782 gli fu quindi assegnata gran parte della giurisdizione del soppresso tribunale di Mercanzia, che però gli fu tolta pochi anni dopo, il 18 maggio 1793, per essere affidata al Dipartimento e tribunale esecutivo. Nel 1789 si spartì con il Supremo tribunale di giustizia la giurisdizione del Tribunale e Auditore delle regalie e possessioni allora abolito.
Il Magistrato dei Pupilli fu soppresso nel 1808 dal governo napoleonico.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- ASFi, Magistrato dei pupilli avanti il Principato, 246 bis, Statuti del Magistrato, 1384-1558
- ASFi, Magistrato dei pupilli avanti il principato, 248, Statuti del Magistrato, 1565-1704
- ASFi, Miscellanea Medicea, 413, pp. 797-813: Niccolò Arrighi, "Teatro di Grazia e Giustizia, ovvero formulario de' rescritti a tutte le cariche che conferisce il Serenissimo Granduca di Toscana, per via dell'Ufficio delle Tratte"
Bibliografia:- Guidubaldo Guidi, Lotte, pensiero e istituzioni politiche nella Repubblica fiorentina dal 1494 al 1512, Firenze, Olschki, 1992, II, pp. 865-869
- Dagli Uffizi a piazza Beccaria in Rassegna degli Archivi di Stato, XLVII/2-3, 1987, pp. 463-464
- Guidubaldo Guidi, Il governo della città-repubblica di Firenze del primo Quattrocento, Firenze, Olschki, 1981, II, pp. 323-327
- R. DAVIDSOHN, Storia di Firenze, Firenze, Sansoni, 1977-1978, ristampa, V, pp. 634-637
- Francesca Morandini, Statuti e Ordinamenti dell'Ufficio dei pupilli et adulti nel periodo della Repubblica fiorentina (1388-1534), Firenze, Olschki, 1957, pp. 522-551
Redazione e revisione:- Baggiani Valentina, 2005/11/05, rielaborazione
- D'Angelo Fabio, 2020/06/10, revisione
- Valgimogli Lorenzo, 2002/07/23, prima redazione