Altre denominazioni:- Imperiale e Regia Consulta di Giustizia e Grazia, 1814-1847
- Reale Consulta di Stato, 1847-1848
Date di esistenza: 1814 lug. 9 - 1848
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Regia Consulta, Firenze (1814 - 1848), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:Dopo il periodo in cui la Toscana fu annessa all'impero napoleonico (1808-1814), che aveva decretato la soppressione degli uffici e degli organi lorenesi, il restaurato granduca Ferdinando III, con il motuproprio del 9 luglio 1814, ripristinò la Consulta restituendole le competenze da essa tradizionalmente ricoperte (vigilanza sui tribunali civili e penali, esame e risoluzione delle suppliche indirizzate al principe, funzioni consultive in ambito legale ecc.).
Come era avvenuto in precedenza, tuttavia, le attribuzioni di questa magistratura continuarono a subire ridefinizioni e aggiustamenti. Con motuproprio dell'11 settembre 1832 si stabilì che la materia penale vedesse un maggior coinvolgimento del Presidente del Buongoverno, soprattutto per quanto riguardava facoltà di comminare pene con procedimento amministrativo, mentre la Regia Consulta doveva avere la competenza sui ricorsi inoltrati alle decisioni prese dal Presidente del Buongoverno in questa materia.
Un atto importante fu quindi il motuproprio del 2 agosto 1838, in base al quale, su iniziativa della Segreteria di Stato, la Regia Consulta venne investita delle attribuzioni di Corte Suprema di Cassazione, con la creazione di una Corte Suprema interna all'ufficio.
[espandi/riduci]Da questa data la Regia Consulta risulta composta da un presidente, un segretario e cinque consiglieri.
Il 22 settembre 1841 il granduca Leopoldo II con un altro motuproprio istituì ufficialmente una Suprema Corte di Cassazione come organismo autonomo ridimensionando di nuovo il ruolo della Consulta.
Nel 1847, con due atti l'uno del 31 maggio e l'altro del 24 agosto 1847, il granduca Leopoldo II riformò la "Reale Consulta di Giustizia e Grazia", con la quale la magistratura, assumendo la nuova denominazione di "Reale Consulta di Stato", andava potenziando la propria funzione consultiva in materia legislativa, mentre perdeva le competenze giudiziarie detenute fino a quel momento. Nonostante le aspettative di parte della classe dirigente toscana, questo provvedimento non portò alla creazione di un organo analogo al Consiglio di Stato francese, che assumesse il ruolo di equilibratore dei poteri pubblici, affiancasse il sovrano e in qualche modo temperasse l'arbitrio di quest'ultimo in ambito legislativo e il potere del Governo in sede amministrativa.
Ma anche in questa veste riformata la Consulta ebbe vita breve, poiché fu soppressa definitivamente nel 1848 al momento della concessione da parte del granduca dello Statuto, in base al quale tutte le funzioni precedentemente svolte da questa magistratura erano assegnate al neonato Ministero di Giustizia e Grazia secondo il regolamento del 16 marzo.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- Francesco De Feo (a cura di), Atti della Consulta di Stato di Toscana (settembre 1847- aprile 1848), Milano, Giuffré, 1967, pp. IX-XXXVII
- Giulio Prunai (a cura di), Firenze. Repubblica (sec. XII-1532). Granducato Mediceo (1532-1737). Reggenza Lorenese (1737-1765). Granducato Lorenese (1765-1808, 1814-1861). Governo francese (1807-1808), Milano, Giuffrè, 1967, p. 105
Redazione e revisione:- Baggiani Valentina, 29-LUG-04, rielaborazione
- D'Angelo Fabio, 16-APR-20, integrazione successiva
- Ghionzoli Vanessa, 20-LUG-01, prima redazione