Date di esistenza: 1384 ott. 3 - sec. XVI
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Dieci di balia, Firenze (1384 - sec. XVI), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Note storiche:Fin dalla metà del Trecento si assiste all'elezione di magistrature straordinarie cui affidare, in particolari momenti, la risoluzione di situazioni di guerra o in generale di incombente pericolo per la vita della Repubblica; si ricordano, tra le molte magistrature di questo genere, i Dieci di libertà (1351) con competenza su fortificazioni, difesa della città, alleanze, guerra e pace, gli Otto per la guerra contro Pisa (1362), la balia per la guerra contro Gregorio XI (1375) composta da otto cittadini (che poi saranno detti gli "Otto Santi"). Analogamente, i Dieci di balia nacquero come una vera e propria magistratura straordinaria del Comune con provvisione del 3 ottobre 1384, e tale rimase per più di un secolo, anche se le continue proroghe che le furono concesse e la continuità del personale di cancelleria interno la resero, di fatto, in certi periodi un ufficio pressoché stabile della Repubblica fiorentina.
L'elezione del magistrato dei Dieci della balia o della guerra - queste erano le denominazioni usate - spettava ad organi stabiliti di volta in volta e il collegio da questi nominato durava in carica per sei mesi o un anno; i Dieci non furono mai eletti per squittinio, bensì "alla persona", in genere su elenchi predisposti dai gonfalonieri di compagnia, diversi per la Arti maggiori e le Arti minori e per i quartieri; per i membri uscenti vigeva il divieto triennale al reincarico, che poteva tuttavia essere tolto con il voto unanime dei Signori e Collegi. I Dieci trattavano, su deliberazione dei Signori e Collegi e a nome del Comune, leghe e alleanze con Comuni e potentati esteri, dichiaravano e conducevano la guerra (a tale scopo avevano facoltà di assoldare di propria iniziativa le milizie, condurre i capitani e provvedere al vettovagliamento delle truppe), e per questo detenevano anche un certo potere di spesa, potevano inviare ambasciatori, sindaci, procuratori, corrieri e spie ovunque - ma non presso il papa, l'imperatore o i re; inoltre, mantenevano direttamente i rapporti con gli oratori fiorentini da essi inviati negli altri stati italiani, il tutto gestito attraverso un Cancelliere e una Cancelleria propri (il notaio responsabile veniva nominato contestualmente all'elezione dei Dieci e veniva scelto tra i Coadiutori della Cancelleria della Repubblica) che, secondo Marzi, "per importanza, stavano quasi a pari col Cancelliere e la Cancelleria principale". In breve, ai Dieci fu affidata la cura della politica estera e, soprattutto, la direzione delle operazioni militari della Repubblica, ma la loro autorità non era per questo illimitata, poiché la ratifica dei Signori e Collegi era in molti casi necessaria per dare ai loro provvedimenti forza di legge.
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Durante il periodo di predominio mediceo, con la creazione, nel 1480, del Consiglio dei settanta e specificatamente degli Otto di Pratica, cui era stabilmente affidata la gestione degli affari diplomatici in tempo di pace, i Dieci di balia continuano ad essere istituiti in caso di guerra od ogniqualvolta si profilassero situazioni di pericolo, ma di fatto costituiscono quasi un appendice degli Otto, che ufficialmente cessavano, ma che in realtà continuavano ad operare sotto il controllo dei Medici e per il tramite del Consiglio dei Settanta, semplicemente cooptando altri due membri e prendendo formalmente il nome di Dieci di Balia. Questi ultimi, in un contesto costituzionale profondamente mutato, acquistano un diverso spessore politico e un profilo istituzionale quasi permanente nei due periodi di restaurazione repubblicana, tra il 1494 e il 1512 e tra il 1527 e il 1530. Non a caso, infatti, la magistratura dei Dieci di balia cessò definitivamente di esistere con l'avvento del Principato.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- Ministero per i beni culturali e ambientali. Ufficio centrale per i beni archivistici, Guida generale degli Archivi di Stato, a cura di Piero D'Angiolini, Claudio Pavone, Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Firenze, Le Monnier, 1981-1994, II, p. 53
- Paolo Viti, Maria Augusta Morelli Timpanaro, Rosalia Manno Tolu (a cura di), Consorterie politiche e mutamenti istituzionali in età laurenziana. Firenze, Archivio di Stato, 4 maggio-30 luglio 1992, Firenze, Silvana Editoriale, 1992, pp. 92; 131
- Guidubaldo Guidi, Il governo della città-repubblica di Firenze del primo Quattrocento, Firenze, Olschki, 1981, II, pp. 203-212
- Demetrio Marzi, La cancelleria della Repubblica fiorentina, Firenze, Casa editrice Le Lettere, Rist. anast. (I^ ed. 1910), 1987, pp. 176-178
- Giulio Prunai (a cura di), Firenze. Repubblica (sec. XII-1532). Granducato Mediceo (1532-1737). Reggenza Lorenese (1737-1765). Granducato Lorenese (1765-1808, 1814-1861). Governo francese (1807-1808), Milano, Giuffrè, 1967, pp. 51-52
- Rivista di studi politici internazionali, XX/2, 1953
Redazione e revisione:- Floria Silvia, 2006, revisione
- Sartini Simone, 2020/04/30, integrazione successiva
- Valgimogli Lorenzo, 04-APR-01; 31-OTT-02, rielaborazione