Date di esistenza: 1480 apr. 19 - 1560 feb. 26
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Otto di pratica, Firenze (1480 - 1560), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Note storiche:La magistratura fu istituita, insieme con il Consiglio dei Settanta e i Dodici Procuratori del Comune, con provvisione della balìa medicea del 19 aprile 1480. Eletti ogni sei mesi dallo stesso Consiglio dei Settanta che vi cooptava alcuni tra i propri membri, gli Otto di Pratica si occuparono del disbrigo delle relazioni diplomatiche, della sorveglianza sulle fortezze, della difesa del territorio e della giurisdizione all'interno ed all'esterno del Dominio fiorentino, acquisendo perciò quelle competenze che, in periodo di guerra ed a titolo straordinario, erano affidate ai Dieci di balìa. La magistratura dei Dieci, tuttavia, non scomparve del tutto poiché, in particolari situazioni di pericolo per la Repubblica, veniva ricostituita attraverso l'aggiunta di due ufficiali agli Otto di Pratica in carica. In tal modo gli Otto, attivi in tempo di pace come magistratura stabile, a partire dalla loro istituzione si alternarono ai Dieci di Balìa anche nei periodi di guerra o di maggior turbolenza per lo Stato.
[espandi/riduci]Le competenze più rilevanti attribuite agli Otto riguardavano da una parte il disbrigo delle relazioni diplomatiche, compresa la gestione degli aspetti militari che ciò comportava, dall'altra un'attenta opera di sorveglianza sul territorio del Dominio con particolare riferimento alla vigilanza sulle fortezze; a ciò erano preposti due degli Otto i quali, durante il primo mese del loro ufficio, dovevano recarsi nelle fortezze e cittadelle designate per esaminare l'operato di capitani, castellani, famigli e del restante personale di stanza nei presidi, provvedendo altresì a compilare un inventario delle munizioni via via riscontrate fortezza per fortezza. Fra le altre competenze degli Otto a tal riguardo, vi era la revoca del mandato agli ufficiali giudicati non idonei, senza tuttavia la facoltà di nominare alcun capitano o castellano in sostituzione, né tantomeno decidere tagli sui salari.
Con deliberazione del 22 gennaio 1488, l'ufficio degli Otto venne dotato di una propria cancelleria stabile, al cui interno operava un primo segretario che coordinava, fra l'altro, quattro persone in servizio durante le missioni diplomatiche di maggior rilievo. In tale deliberazione venne inoltre dato agli Otto un ampio margine d'intervento nella scelta del personale da destinare al riordino delle carte e alla riorganizzazione del sistema di tenuta delle medesime. La magistratura fu attiva soprattutto in due momenti storici che coincisero con il prevalere del partito mediceo: dal 1480 al 1494, negli anni centrali del potere di Lorenzo e Piero de' Medici, e dal 1514 al 1527, ovvero negli anni della restaurazione medicea.
Abolita nel 1527 con la cacciata dei Medici, la magistratura degli Otto di Pratica venne reintegrata con la balìa del 26 dicembre 1530 e mantenuta anche in seguito alle riforme dello Stato fiorentino del 27 aprile 1532. Con tali riforme le furono tolte le competenze sulle questioni di politica estera, attribuite da allora alla Cancelleria del Duca, mentre le fu data giurisdizione sulle controversie insorte fra le comunità del dominio fiorentino, fra le comunità ed i privati cittadini, fra le magistrature comunitative ed i relativi tribunali competenti, ad integrazione di quanto concesso al magistrato dei Cinque conservatori. Tra le nuove incombenze prima spettanti alla Signoria, rientrarono anche la concessione di bollettini e salvacondotti, il disbrigo di affari amministrativi concernenti il territorio pistoiese e quelli di Volterra, Arezzo, Colle Val d'Elsa e San Gimignano. Di concerto con i Buoni Uomini ed i Provveditori, gli Otto di Pratica furono incaricati di provvedere agli stanziamenti e all'approvazione delle spese, mantenendo infine alcune competenze militari sulle fortezze e sulle cittadelle murate.
Gli Otto di Pratica furono aboliti con le riforme di Cosimo I del 26 febbraio 1560 e gran parte delle loro attribuzioni passarono ai Nove conservatori del contado e del dominio fiorentino, magistratura istituita con la medesima provvisione.
Gli Otto, in coerenza con le prerogative generali sopra esposte, maturarono anche una competenza in materia di confini. Nel XIII secolo la giurisdizione dei confini era affidata ai Priori; il 18 luglio 1297 fu creata una magistratura formata da sei cittadini, gli Ufficiali di Torre, che si occupava delle questioni e dei disordini legati alle "confinazioni". Questa materia tuttavia continuò ad essere regolata anche da privati cittadini cui veniva di volta in volta attribuito un incarico speciale a riguardo. Il 31 maggio 1390 fu istituita un'altra magistratura, formata da quattro membri e detta dei Ragionieri straordinari del Comune, con le medesime facoltà degli Ufficiali di Torre ai quali, già dal 1395, tornarono tutte le competenze sui confini. Nonostante questi tentativi, le controversie giurisdizionali di maggior entità furono sempre gestite dalla Signoria, direttamente o tramite i suoi Commissari. Quando il 19 aprile 1480 vennero istituiti gli Otto di Pratica, le competenze in materia di confini passarono a questo nuovo ufficio. Con l'avvento del Principato, nel 1532, la giurisdizione degli Otto sui confini fu limitata ai soli affari interni, mentre le pendenze con gli stati esteri passarono al Senato dei Quarantotto sotto la presidenza del duca Alessandro.
Il 26 febbraio 1560 la magistratura dei Nove conservatori della giurisdizione e del dominio fiorentino ereditò, insieme alle altre attribuzioni dei soppressi Otto di Pratica e Cinque conservatori, anche la delicata materia relativa alla tutela ed alla definizione dei confini.
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- ASFi, Confini, 423, A. Mannini, "Istoria dello Stabilimento, e conservazione dei Confini del Granducato di Toscana con li Stati Esteri dal 1782 al 1834".
- ASFi, Consulta poi Regia Consulta, Prima serie, 454, cc. 518-522v "Replica alle notizie richieste all'uffizio de'Nove dall'ill. sig. auditore Pompeo Neri nella di lui istruzione segnata il dì 14 marzo 1545/46"
Bibliografia:- Nicolai Rubinstein, Il governo di Firenze sotto i Medici (1434-1494), a cura di G. Ciappelli, Scandicci, La Nuova Italia, 1999
- Paolo Viti, Maria Augusta Morelli Timpanaro, Rosalia Manno Tolu (a cura di), Consorterie politiche e mutamenti istituzionali in età laurenziana. Firenze, Archivio di Stato, 4 maggio-30 luglio 1992, Firenze, Silvana Editoriale, 1992, pp. 93-94
- Ministero per i beni culturali e ambientali. Ufficio centrale per i beni archivistici, Guida generale degli Archivi di Stato, a cura di Piero D'Angiolini, Claudio Pavone, Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Firenze, Le Monnier, 1981-1994, II, pp. 53-54; 68; 74; 95
- Sandra Marsini, Raffaella Maria Zaccaria, Paolo Viti, Francesca Klein, Paola Benigni, Daniela Stiaffini (a cura di), Carteggi delle magistrature dell'età repubblicana. Otto di Pratica, Legazioni e commissarie, Firenze, Leo S. Olschki, 1987, pp. IX-XXI
- Giulio Prunai (a cura di), Firenze. Repubblica (sec. XII-1532). Granducato Mediceo (1532-1737). Reggenza Lorenese (1737-1765). Granducato Lorenese (1765-1808, 1814-1861). Governo francese (1807-1808), Milano, Giuffrè, 1967, pp. 51-52; 73-74; 87-88; 122-123
- Arnaldo D'Addario, Burocrazia, economia e finanze dello Stato fiorentino alla metà del Cinquecento in Archivio storico italiano, a. CXXI, 1963, pp. 362-456
- Vincenzo Ricchioni, La costituzione politica di Firenze ai tempi di Lorenzo il Magnifico, Siena, Libreria Editrice Giuntini Bentivoglio, 1913, pp. 100-117
- Antonio Anzilotti, La costituzione interna dello Stato Fiorentino sotto il duca Cosimo I de' Medici, Firenze, Francesco Lumachi, 1910, pp. 75-78
Redazione e revisione:- Floria Silvia, 02-GIU-05, rielaborazione
- Sartini Simone, 2020/04/30, revisione
- Valgimogli Lorenzo, 10-APR-01; 31-OTT-02, rielaborazione