Date di esistenza: 1680 mag. 15 - 1699
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- Ruota criminale, Firenze (1680 - 1699), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:Istituita a Firenze con rescritto del granduca Cosimo III de’ Medici il 15 maggio 1680, la Ruota criminale nacque nell’ambito del complessivo progetto di riforma delle principali magistrature del Granducato messo a punto dalla Deputazione per la riforma dei magistrati, creata da Cosimo nel 1675.
In base al rescritto granducale, il nuovo tribunale, istituito inizialmente in via sperimentale per soli tre anni, avrebbe avuto la giurisdizione generale sui reati penali più gravi (con eccezione di quelli compiuti nei territori di Pistoia, Pontremoli e Siena), sottraendola all’antico magistrato cittadino degli Otto di guardia e balìa, che sarebbe rimasto in vigore. In ordine alla sua composizione, il rescritto prescriveva che la Ruota fosse presieduta da tre giudici, o auditori, sottoposti a sindacato alla fine del mandato: questi dovevano riunirsi tutti i giorni, eccetto i festivi, nel palazzo degli Otto (il Bargello), dove tre cancellieri avevano l'incarico di istruire i processi e di trasmetterli agli Otto o alla Ruota in base alle rispettive competenze. L'elemento di novità consisteva nell'estrazione dei giudici: questi erano professionisti, esperti giureconsulti scelti dal granduca in virtù dei loro requisiti di preparazione e non più in base al tradizionale criterio del possesso della cittadinanza fiorentina. Si trattò insomma, per la Toscana, del primo tribunale “moderno”, nel quale le sentenze erano direttamente emanate da un collegio di giudici professionali, senza più la titolarità formale del magistrato cittadino nominato a tempo per estrazione.
[espandi/riduci]In effetti, una completa autonomia del collegio tecnico non si ebbe mai a causa della necessità del voto decisivo dell’Auditore fiscale che esprimeva la volontà del principe. Inoltre, la Ruota non raggiunse mai un'effettiva stabilizzazione: dopo la legge del 28 giugno 1683 che, allo scadere del primo triennio, rinnovò la sua durata per un altro anno, in seguito gli auditori furono sempre confermati e nominati di anno in anno. A indebolire il tribunale e ad accentuarne il carattere di provvisorietà furono i frequenti attacchi e conflitti di competenze da parte degli altri numerosi magistrati con competenze penali – in primo luogo gli Otto di guardia e balìa – che avevano visto compromesse con la sua istituzione le loro secolari prerogative e attribuzioni.
Nel 1699, infine, un “partito” del Magistrato supremo sancì la scomparsa del nuovo tribunale rendendo nota la volontà del «serenissimo granduca di rimettere a suo beneplacito le cose come erano avanti la creazione della medesima».
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- ASFi, Magistrato Supremo, 4342
- Edi Bacciotti, Francesca Favati, Introduzione all'inventario della Ruota criminale (1680-1699), 2018, ASFi, Inventari, Sala di studio, N/459, pp. 2-8
- Legge e Riforma della Ruota Criminale, 28 giugno 1683 (L. Cantini, Legislazione toscana, XIX, pp. 301-307)
- Relazione circa la Ruota criminale e il Magistrato degli Otto, 15 maggio 1680 (L. Cantini, Legislazione toscana, XIX, 141-154)
- Relazione per la Ruota criminale, 16 novembre 1682 (L. Cantini, Legislazione toscana, XIX, pp. 279-283)
Bibliografia:- Marcello Verga, La Ruota criminale fiorentina (1680-1699). Amministrazione della giustizia penale e istituzioni nella Toscana Medicea tra sei e settecento, in Grandi Tribunali e Rote nell’Italia di antico regime, Milano, Giuffrè, 1993, pp. 179-226
- Lorenzo Cantini (a cura di), Legislazione toscana, Firenze, Nella Stamperia Albizziniana per Giuseppe Fantosini, 1800-1808, vol. XIX, pp. 141-153, 302
Redazione e revisione:- D'Angelo Fabio, 2020/05/11, prima redazione in SIAS