Date di esistenza: 1820 - 1848
1851 - 1860
Sedi: Firenze
Intestazioni di autorità:- General Comando Supremo, Firenze (1820 - 1848; 1851 - 1859), Regole SIASFi; SIUSA/NIERA
Note storiche:Il General Comando Supremo venne istituito con motuproprio del 19 febbraio 1820, col compito di curare e controllare la disciplina e l’istruzione tecnica delle milizie del Granducato.
Dipendeva dalla Segreteria di Guerra e controllava e coordinava l’operato dei Comandi di Piazza e dei Commissariati di guerra, da cui riceveva periodicamente i rapporti. Era diretto dallo Stato maggiore dell’esercito e guidato da un General Maggiore cui era affidato anche il comando supremo delle truppe.
Il General Comando Supremo venne abolito dal Ministro Mariano D’Ayala, con Decreto del 29 ottobre 1848, e le sue competenze passarono in parte al Ministero della Guerra. Lo Stato Maggiore del soppresso Generale Comando fu concentrato nel Ministero e fu formato il primo Ripartimento, che venne incaricato dei Movimenti della Soldatesca e delle ricognizioni Militari, nonché delle operazioni geodetiche e topografiche. In conseguenza delle accresciute incombenze della Segreteria, ampliata dal personale dello Stato Maggiore dell'Esercito, il Ministero con Decreto Sovrano del 10 Novembre 1848 fu diviso in tre Ripartimenti: Stato Maggiore,
[espandi/riduci]Personale dell'Esercito, Materiale dell'Esercito.
Con Regio Decreto dell’8 novembre, al Supremo comandante delle Truppe passò la sorveglianza della disciplina, l’istruzione ed anche l’amministrazione della fanteria di linea col titolo di Ispettore generale delle truppe di linea, una figura istituita insieme a quella dell’Ispettore generale delle armi speciali e degli istituti di educazione militare. Queste due cariche furono affidate rispettivamente al Generale Cesare De Laugier e al Generale Luigi Serristori. I due Ispettori erano incaricati di sorvegliare e controllare l’amministrazione dei corpi, esaminandone periodicamente i saldi e chiudendone i conti a fine anno. e delle truppe
Dovevano inoltre eseguire rassegne semestrali delle truppe, eseguendone, se necessario, di supplementari. Al Generale Cesare De Laugier venne affidata la sorveglianza delle truppe di fanteria e cavalleria, mentre il Generale Luigi Serristori ebbe l’incarico di ispezionare i reparti speciali: artiglieria, marina, ingegneri militari e scuole militari.
La documentazione dell’Ispettore generale delle truppe di linea è stata lasciata in questa sezione, quella dell’Ispettore generale delle armi speciali nella sezione del Genio.
Nell'ambito della riforma delle truppe del Ministro D’Ayala con Decreto 2 novembre 1848 furono sciolti i due Reggimenti di fanteria Real Ferdinando e Real Leopoldo con la prescrizione che venissero ricomposti due Battaglioni di 6 Compagnie, delle quali la 1 di Granatieri e la 6 di Cacciatori; i 2 battaglioni presero il nome di 1 e 2 Reggimento di linea. Fu ordinata la formazione di altri 2 che sarebbero stati formati con coscritti e soldati dei corpi irregolari.
Il Corpo dei Reali Carabinieri veniva ricomposto, come truppa scelta, col nome di Reggimento Veliti ed obbligo di concorrere nella difesa dell’ordine pubblico, in attesa che fosse ultimata la formazione delle Guardie Municipali.
Mediante Decreto sovrano del 7 dicembre 1848 fu costituito il Reggimento di Artiglieria formato di 16 Compagnie, invece delle 10 esistenti. Il Reggimento fu diviso in 2 Battaglioni, il primo da Campo, provveduto di Cavalli. il secondo da Piazza.
Essendosi, in seguito, riconosciuta l'importanza di dare al Dicastero della Guerra un più perfetto ordinamento, creandovi un Capo, con Sovrano Decreto del 7 Settembre 1849, il Ripartimento dello Stato Maggiore formò Uffizio a parte sotto la denominazione di Stato Maggiore Generale, e gli altri due Ripartimenti furono divisi in 3 Sezioni, alle quali venne rispettivamente assegnato il disimpegno del seguente reparto di affari:
Stato Maggiore Generale (Colonnello Giacomo Belluomini): Esame delle Carte, loro sunto per presentarle alla decisione del Ministro, distribuzione di esse alle Sezioni. Carteggio segreto e particolare del Ministro. Personale del Dipartimento e Disciplina interna. Bullettino dell'Esercito e Ordini Ministeriali. Movimento delle Soldatesche. Lavori Topografici. Memorie Militari. Piani di difesa e di Guerra.
Prima Sezione (Maggiore Luigi Serresi): Reclutamento Congedi Avanzamenti Militari, Brevetti ed ogni altro relativo al Personale.
Seconda Sezione (Maggiore Achille Niccolini): Armi speciali, Liceo e Scuole Militari; Munizioni, Fortificazioni e fabbriche militari; Vestimenti, Arsenali e tutto quanto concerne il materiale dell'armata, e della Marina militare
Terza Sezione (Maggiore Andrea Bruscagli): Nazionali d'ogni corpo, Registro, Statistica militare, Conteggi, Corrispondenza e spedizione della medesima. Protocollo generale ed Archivio.
Il General Comando Supremo venne ripristinato con Decreto del 10 ottobre 1851 con le stesse attribuzioni che aveva prima della sua soppressione. La sua direzione venne affidata al Generale Federigo Ferrari da Grado, e furono abolite le ispezioni delle truppe di linea e della cavalleria. Nel novembre 1857 venne però istituito un Ispettorato di brigata di fanteria, con residenza a Lucca.
Con Decreto del 15 giugno 1859 il General Comando Supremo venne nuovamente abolito, come necessaria premessa per una ristrutturazione delle truppe e degli uffici militari dell’esercito toscano, nell’ambito di un futuro inquadramento nelle truppe del Regno d’Italia. L’ufficio però rimase attivo per un certo periodo allo scopo di completare le pratiche in sospeso.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Fonti:- ASFi, Atti del Regio Governo della Toscana dall'11 maggio al 31 dicembre 1859, Firenze, 1860, n. CCCXL
Bibliografia:- Repertorio militare per le milizie toscane dal 28 ottobre 1848 al 31 dicembre 1849, Firenze, Società tipografica Sopra le logge del grano, 1848, pp. 3, 7-8
- Repertorio militare per le milizie toscane, Firenze, Società tipografica sopra le Logge del Grano, 1851, p. 66
- Niccolò Giorgetti, Le armi toscane e le occupazioni straniere in Toscana (1537-1860), Città di Castello, Tipografia dell'unione arti grafiche, 1916, vol. III, p. 311
Redazione e revisione:- Conti Paola, 2022/08/14, revisione