Con d.m. 19 set. 1945 vennero istituiti gli Uffici provinciali dell'assistenza postbellica, come uffici periferici del Ministero dell'assistenza postbellica (istituito con d.lgt. 21 giu. 1945, n. 380). L'ordinamento e le attribuzioni del ministero vennero definiti con successivo d.lgs.lgt. 31 lug. 1945, n. 425: vi confluirono le funzioni già attribuite all'Alto commissariato per i prigionieri di guerra, all'Alto commissariato per l'assistenza morale e materiale ai profughi di guerra, all'Alto commissariato per i reduci, soppressi con lo stesso decreto. Il nuovo Ministero, in base all'art. 1 del decreto, aveva il compito di provvedere, promuovere, dirigere e coordinare l'assistenza morale e materiale dei partigiani, dei reduci di guerra, dei prigionieri di guerra, dei militari internati e delle loro famiglie, dei profughi e delle altre vittime civili della guerra, dei rimpatriati dall'estero. Restava al Ministero dell'interno l'erogazione del soccorso ai congiunti bisognosi dei prigionieri di guerra e ai congiunti dei civili deportati dai tedeschi. Il Ministero provvedeva all'assistenza sia direttamente, attraverso i suoi uffici centrali e periferici, sia avvalendosi di altri uffici dello Stato, di enti pubblici, nonché di associazioni, fondazioni e comitati con scopi assistenziali. Il ministro dell'assistenza postbellica faceva parte del Comitato che coadiuvava il presidente del consiglio posto a capo del Fondo di solidarietà nazionale, istituito con d.lgs.lgt. 8 mar. 1945, n. 72, per attenuare il disagio della popolazione sinistrata e provvedere alla prima ricostruzione delle zone liberate, alla prima sistemazione dei reduci di guerra, militari, civili e partigiani. Passarono alle dipendenze del nuovo ministero l'Ufficio collegamento M.G. e l'Ufficio assistenza, già dipendenti dal Ministero dell'Italia occupata soppresso con d.lgt. 5 lug. 1945, n. 391. Presso il Ministero era previsto anche un Comitato consultivo e fu istituita una ragioneria centrale. In base al d.lgs.lgt. 28 set. 1945, n. 646, le funzioni di assistenza del Ministero dell'assistenza postbellica si estesero anche alle famiglie dei caduti in guerra e nella lotta di liberazione nonché alle famiglie dei caduti civili della guerra; gli furono trasferiti anche il Servizio di assistenza dei connazionali rimpatriati dall'estero, salvo alcuni compiti che restarono al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, e le attribuzioni della Presidenza del consiglio dei ministri in materia di cimiteri di guerra.
[espandi/riduci]A livello territoriale le nuove attribuzioni furono svolte dagli Uffici provinciali dell'assistenza postbellica, istituiti in ogni capoluogo di provincia, con il compito di attuare nell'ambito della loro circoscrizione i compiti assistenziali previsti dai decreti 425/1945 e 646/1945. L'ufficio della provincia capoluogo di regione promuoveva, coordinava e vigilava l'attività degli uffici provinciali. A Milano, fino a quando non furono ristabilite le condizioni di normalità interrotte dall'amministrazione alleata, fu istituito anche un ufficio distaccato del ministero con il compito di promuovere, coordinare e vigilare l'azione degli uffici con competenza regionale dell'Alta Italia. Presso ogni provincia era istituito un Comitato per l'assistenza postbellica presieduto dal capo dell'Ufficio provinciale dell'assistenza postbellica per deliberare in alcuni casi stabiliti; del Comitato facevano parte un rappresentante della Federazione provinciale dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra, uno della Federazione provinciale dell'Associazione nazionale combattenti, uno del Comitato provinciale dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia e uno dell'Ente comunale di assistenza del comune capoluogo, nonché, ove vi fosse una rilevante organizzazione, uno del Comitato provinciale reduci dalla prigionia.
Con successivo d.m. 15 mag. 1946 , fu stabilito che il capo dell'Ufficio provinciale fosse il prefetto della provincia, alle cui dirette dipendenze fu nominato un direttore. In Valle d'Aosta il capo dell'ufficio fu il presidente del consiglio della Valle. La composizione del Comitato per l'assistenza postbellica fu integrata dal direttore dell'Ufficio provinciale e da un rappresentante dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra e uno dell'Associazione nazionale famiglie caduti in guerra. Il capo dell'Ufficio provinciale, cioè il prefetto, poteva delegare in tutto o in parte le sue funzioni al direttore dell'Ufficio provinciale. Gli Uffici periferici per l'assistenza dei connazionali rimpatriati dall'estero che non risultassero soppressi funzionavano come Sezioni distaccate degli Uffici provinciali dell'assistenza postbellica. Con lo stesso decreto ministeriale venne soppresso l'Ufficio distaccato Alta Italia di Milano.
In ragione delle molteplici competenze assunte dal Ministero dell'assistenza postbellica, queste - in concomitanza della soppressione del ministero con d.l.c.p.s. 14 feb. 1947, n. 27 - passarono alla Presidenza del consiglio dei ministri, presso la quale venne istituito un apposito sottosegretario di Stato assistito da un Comitato di coordinamento, e a vari altri ministeri. Le attribuzioni concernenti l'assistenza alle categorie indicate all'art. 1 del decreto 425/1945, cui si era aggiunta quella dei connazionali rimpatriati dall'estero, passarono al Ministero dell'interno, presso il quale venne costituita una Direzione generale dell'assistenza postbellica (d.c.p.s. 22 lug. 1947, n. 808). Passarono invece al Ministero della difesa le competenze già spettanti all'Alto commissariato per i prigionieri di guerra e quelle sui cimiteri di guerra. In base al decreto 27/1947 gli Uffici provinciali dell'assistenza postbellica, nonché le Sezioni distaccate per l'assistenza ai connazionali rimpatriati dall'estero passarono alle dipendenze del Ministero dell'interno.
Le competenze della Direzione generale dell'assistenza postbellica confluirono, nel 1949, insieme a quelle in materia di assistenza e beneficenza svolte da una divisione della Direzione generale dell'amministrazione civile, in una nuova Direzione generale dell'assistenza pubblica.
Infine, con d.p.r. 19 ago. 1954, n. 968, nell'ambito del decentramento dei servizi del Ministero dell'interno, gli Uffici provinciali dell'assistenza postbellica vennero soppressi e le loro funzioni confluirono in una nuova Divisione assistenza della Prefettura. Furono demandate al Comitato provinciale di assistenza e beneficenza, istituito nel marzo del 1945, le attribuzioni del Comitato provinciale per l'assistenza postbellica.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Carucci Paola, prima redazione
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2018/03/27, supervisione della scheda