Denominazioni:
Delegazione provinciale del tesoro, 1894 - 1925
Sezione del tesoro [presso l'Intendenza di finanza], 1925 - 1937
Ufficio provinciale del tesoro, 1937 - 1962
Direzione provinciale del tesoro, 1962 - 1999
Direzione provinciale dei servizi vari, 1999 - 2008
Con il r.d. 10 dic. 1894, n. 533, il servizio di tesoreria provinciale dello Stato venne conferito alla Banca d'Italia e regolato da una apposita convenzione, successivamente prorogata. In conseguenza di ciò, presso ogni sezione di tesoreria provinciale della Banca d'Italia, fu istituita una Delegazione provinciale del tesoro, organo di riscontro amministrativo-contabile, dipendente dal Ministero del tesoro (cfr. r.d. 10 dic. 1894, n. 536).
Con r.d.l. 4 giugno 1925, n. 835, i compiti di vigilanza e controllo delle delegazioni provinciali vennero trasferiti alla stessa Banca d'Italia, mentre alcune competenze relative ai servizi amministrativi passarono ad uffici denominati "Sezione del tesoro", appositamente costituiti presso le Intendenze di finanza.
[espandi/riduci]Con il r.d. 4 mar. 1937, n. 304, che riordinava i ruoli del personale dell'Amministrazione finanziaria, le Sezioni del tesoro si trasformarono in Uffici provinciali del tesoro, sempre alle dipendenze dell'Intendenza di finanza. Successivamente, con il d.p.r. 30 giu. 1955, n. 1544, le loro attribuzioni vennero ampliate, provvedendo così: all'ordinazione del pagamento di tutte le spese (stipendi, pensioni, affitti ecc.) pagabili mediante ruoli di spese fisse; alla definitiva liquidazione delle pensioni di reversibilità a favore delle famiglie dei pensionati dello Stato e delle vedove ed orfani di guerra, salvo che per taluni casi particolari, di solito riguardanti le amministrazioni militari; alla concessione dell'assegno di collocamento previsto dalla legge 10 agosto 1950, n. 648; alla concessione dell'indennità di ricovero a favore dei minori invalidi;
- al recupero dei crediti erariali derivanti da indebite riscossioni effettuate da dipendenti dello Stato in attività di servizio o pensionati; agli accertamenti ed agli altri adempimenti necessari per la riscossione delle entrate amministrative della direzione generale del tesoro; al servizio amministrativo dei depositi e prestiti ed all'appuramento delle rate insolute dei prestiti concessi dalla cassa stessa a comuni, province ed altri enti; alla vigilanza sulla riscossione e sul versamento dei contributi e degli altri proventi di spettanza degli istituti di previdenza amministrati dall'omonima direzione generale e dell'ente nazionale di previdenza per i dipendenti statali, nonché dell'istituto nazionale di assistenza ai dipendenti degli enti locali; al servizio inerente le operazioni sui titoli del debito pubblico e della cassa depositi e prestiti.
Nel 1962 assunsero la denominazione "Direzione provinciale del tesoro" (cfr. l. 12 ago. 1962, n. 1290, che integrava e modificava le norme sul decentramento dei servizi del Ministero del tesoro). Alle funzioni precedentemente svolte, si aggiunsero: i rimborsi a favore delle Amministrazioni provinciali delle rette manicomiali relative ai dementi di guerra, pensionati, ricoverati; la restituzione di somme indebitamente affluite all'Erario in conto entrate del Tesoro; l'attribuzione ai titolari di pensione o assegno privilegiato gravanti sul bilancio dello Stato, dell'assegno di integrazione per figli a carico; la liquidazione degli assegni annessi alle decorazioni al valor militare.
Con la l. 7 ago. 1985, n. 428, le Direzioni provinciali del tesoro passarono alle dipendenze della Direzione generale dei servizi periferici del tesoro.
Nel 1988, per una maggiore efficienza dell'azione amministrativa periferica e per favorire il decentramento dei servizi, presso le Direzioni provinciali di Roma, Milano, Napoli e Torino furono istituite delle circoscrizioni territoriali denominate Uffici circoscrizionali del tesoro; successivamente quelle di Torino e di Roma furono soppresse. Con d.m. 13 giu. 1997, ulteriori Direzioni provinciali del tesoro furono invece istituite nelle nuove province di Biella, Crotone, Lecco, Lodi, Prato, Rimini, Verbania-Cusio-Ossola e Vibo Valentia.
L'art. 7 del d.l. 5 dic. 1997, n. 430, recante le norme per l'unificazione dei Ministeri del tesoro e del bilancio e della programmazione economica, stabilì che le funzioni del nuovo Ministero fossero svolte localmente da Dipartimenti provinciali del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.
Successivamente, in base al d.m. 8 set. 1999 tali dipartimenti risultano articolati in Direzioni provinciali dei servizi vari, nuova denominazione delle Direzioni provinciali del tesoro, e in Ragionerie provinciali dello Stato.
Con il d.p.r. 30 gen. 2008, n. 43, infine, le Direzioni provinciali dei servizi vari furono soppresse, contestualmente ai Dipartimenti provinciali del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e alle Ragionerie provinciali dello Stato, e sostituite dalle Direzioni territoriali dell'economia e delle finanze (DTEF) (capo IV, art. 19) le cui funzioni sono state successivamente riallocate presso le Ragionerie territoriali dello Stato.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Carucci Paola, prima redazione
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2019/05/07, revisione