Date di esistenza: sec. XVIII seconda metà - 1986
Luoghi: Novara, Casalbeltrame (Novara)
Intestazioni di autorità:- Bonola, Novara, Casalbeltrame (sec. XVIII seconda metà - 1986), SIUSA/NIERA
Note storiche:L'albero genealogico della famiglia Bonola è ricostruibile con una certa difficoltà fino alla fine del XVIII secolo, quando emergono i nomi dei primi membri noti della famiglia, residenti a Granozzo. Il ramo discendente da Carlo Gaudenzio Bonola (nato a Sozzago nel 1792 e poi stabilitosi a Casalbeltrame) è quello che ha dato origine all'archivio. Suo figlio Giovanni (1834-1903) fu ragioniere e sindaco di Casalbeltrame nel 1903.
Il figlio di questi, Giuseppe (1864-1931), fu agrimensore, geometra, agente generale della nobile famiglia Gautieri e amministratore delle tenute di Casalbeltrame, Biandrate e Recetto. Diplomatosi perito agrimensore nel 1893 presso l'Istituto tecnico di Pavia, fu vice conciliatore del Comune di Casalbeltrame in vari periodi dal 1894 al 1911, presidente della Commissione mandamentale di prima istanza delle imposte dirette di Biandrate (1911-1915 e 1915-1919) e membro effettivo aggiunto per l'imposta fabbricati della Commissione mandamentale di prima istanza di Novara (1927-1931). Nel 1906 pubblicò una "Proposta di tracciato per una ferrovia Novara-Cossato-Biella" che, in alternativa ai tracciati più diretti e settentrionali, proponeva un tracciato più meridionale ed ellittico, prossimo al Canale Cavour, ma con ben minori pendenze, al fine di servire la pianura della Biandrina, i suoi mercati e con ciò anche favorire i compaesani di Casalbeltrame. Dal 1910 al 1914 su progetto dell'ing. Emilio Giay di Torino e del geometra Clemente Valfrè lavorò ai rilievi per il nuovo ponte sul Sesia e della nuova strada provinciale da formarsi tra Biandrate e Greggio. Da Assessore presidente della Giunta comunale di Casalbeltrame si interessò al salvataggio della Pietà lignea di maestro del sec. XV, già nella parrocchiale di Casalbeltrame, che assicurò al nascente Museo Civico di Novara. Fu socio ordinario fondatore del Convegno Amici dell’Arte di Novara dal 1925 al 1930. Tra i suoi interessi l'archivio testimonia anche quelli per la musica e la lirica e l'alpinismo. Per sua iniziativa nacque nel dopoguerra la sezione di Casalbeltrame dell'Associazione nazionale combattenti.
[espandi/riduci]La famiglia Bonola si trasferì a Novara nel 1921. Il primogenito di Giuseppe, Giovanni detto Nino (1894-1986), dopo gli studi presso il Liceo Carlo Alberto di Novara, frequentò l'Università di Torino. Qui ebbe come professore lo storico dell'arte Lionello Venturi, col quale mantenne un rapporto di amicizia e ininterrotta corrispondenza fino alla morte di questi nel 1961. Laureatosi nel 1918 con una tesi su Simone Martini, frequentò a Roma la Scuola di perfezionamento in Storia dell'arte. Insegnò nei licei in varie città; l'amicizia con Lionello Venturi, oppositore del fascismo, causò il suo trasferimento per ragioni politiche a Belluno nel 1937. Dall'ottobre 1945 tornò a insegnare a Novara. Vicino al Partito d'azione, svolse vari incarichi per il CNL di Novara, tra cui quello di rappresentante della delegazione provinciale dell'Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo e della sottocommissione per l'epurazione nelle scuole medie. Dal 1946 al 1958 fu direttore della Biblioteca civica di Novara, e svolse numerosi incarichi per conto della Soprintendenza bibliografica del Piemonte (fra cui il riordino della Biblioteca capitolare di San Gaudenzio di Novara). Fece dono delle carte di famiglia, di un fondo librario e di alcuni mobili, tra cui due armadi lignei tuttora in uso, all'Archivio di Stato di Novara.
Il fratello minore Enrico (1899-1979) si arruolò negli alpini e prese parte al primo conflitto mondiale: nel 1919 venne insignito della Croce al merito di guerra per la campagna 1917-1918. Appassionato di montagna come il padre e il fratello, nel 1924 fondò lo Sci Club Novara. Nel periodo fra le due guerre lavorò come perito commerciale a Novara. Impegnato nelle operazioni belliche sul fronte occidentale nel 1940 e sul fronte greco-albanese nel 1941, tornato in Italia fu quindi catturato dai tedeschi l'11 settembre 1943 e deportato in Germania fino all'estate del 1945: dei suoi anni di prigionia rimangono in archivio alcuni diari. Rientrato a Novara, fu direttore dell'Ente provinciale per il turismo di Novara e quindi console capo del Touring Club. Dal suo matrimonio con Emanuela Caccianotti nel 1938 ebbe due figlie, di cui l'ultima è tuttora in vita.
Complessi archivistici prodotti:Redazione e revisione:- Montanari Mirella, 2005/05/15, prima redazione in SIAS
- Scionti Chiara, 2017/02/27, revisione
- Scionti Chiara, 2020/11/30, integrazione successiva