Date di esistenza: sec. XIV - 1942
Luoghi: Romentino (Novara), Novara
Titoli: conti
Intestazioni di autorità:- Caccia di Romentino, conti, Romentino, Novara (sec. XIV - 1942), SIUSA/NIERA
Note storiche:Il ramo di Romentino trae origine dall’acquisto effettuato dai fratelli Signorino e Nicolao Caccia, che acquistarono il feudo di Romentino da Giovan Aloisio Crivelli nel dicembre 1533. La famiglia già da tempo deteneva proprietà nel territorio (il loro padre Giovan Pietro è citato tra i proprietari terrieri nel 1514, un altro antenato, Signorino Caccia, nella seconda metà del sec. XV era fornitore di granaglie per il castello di Novara). Il possesso feudale venne riconosciuto legittimo dal Senato di Milano nel 1663. Nel 1773 i Caccia fecero erigere il feudo di Romentino in contea.
Tra i personaggi illustri della famiglia, si ricordano Giovanni Francesco, che col suo testamento del 1616 dispose la fondazione del Collegio Caccia e Federico Caccia, arcivescovo di Milano (1693-1699). Antonio Maria Caccia, figlio del giureconsulto collegiato Gaudenzio, fu nominato gentiluomo di camera onorario alla corte sabauda. Nel 1762 sposò Maria Teresa Giacinta Trotti di Coazze del conte Giuseppe Amedeo di Fossano; fu nominato intendente generale dei Savoia, di Tortona (1762), di Vercelli (1774), di Alessandria e della Lomellina (1774), nonché primo conte di Romentino dal 1773; suo figlio Gaudenzio (1765-1834) fu Prefetto in varie città del Regno d'Italia in epoca napoleonica e quindi Ministro delle Strade e delle Finanze del Regno di Sardegna (morì nel 1834 e venne tumulato nella chiesa parrocchiale di Romentino). La famiglia si estinse con la morte del conte Marco Caccia nel 1942.
Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- L. BALDI, Romentino. Un paese qualunque, Novara, Tipolito Italgrafica, 1984
- L. TETTONI - F. SALADINI, Teatro araldico, I, Lodi, C. Wilmant e figli, 1841
Redazione e revisione:- Montanari Mirella, 2005/05/15, prima redazione in SIAS
- Scionti Chiara, 2017/02/27, revisione
- Scionti Chiara, 2020/12/11, integrazione successiva