Nel Regno delle Due Sicilie, nei domini al di qua del Faro, il decreto 28 ago. 1816, n. 465, ribadì la competenza e la circoscrizione provinciale delle omonime Direzioni delle contribuzioni dirette del periodo francese. Dipendenti direttamente dal ministro delle finanze (art. 2), questi uffici si occupavano di tutte le operazioni relative ai catasti, alla compilazione dei ruoli dell'annuale contribuzione fondiaria, alle verifiche dei reclami e alle mutazioni di quote, ossia delle volture catastali per i fondi che cambiavano proprietario. L'art. 8, che ne fissò la composizione, stabilì che oltre al direttore vi fosse un numero di controlori pari a quello del numero dei distretti di ogni provincia. L'art. 9 le suddivise in tre classi. Gli artt. 3 e 4 del medesimo decreto istituirono a livello centrale un Consiglio delle contribuzioni dirette, che era un organo consultivo del ministro che, tra l'altro, aveva facoltà di produrre "gravame nella regia corte dei conti" quando gli sembrava che le decisioni dei Consigli di intendenza fossero "contrarie ai generali stabilimenti". Ad esso prendeva parte anche un ispettore generale, che poteva essere incaricato "di verifiche straordinarie" dal ministro o dal Consiglio stesso (art. 5).
A seguito del decreto 10 gen. 1825, n. 7, le Direzioni delle contribuzioni dirette, fondendosi con le Direzioni del registro e del bollo, furono incorporate nelle contestualmente istituite Direzioni dei dazi diretti, del demanio e dei rami e diritti diversi. Soltanto per la provincia di Napoli sopravvissero due autonome direzioni, il cui servizio fu unificato con decreto 25 ott. 1849, n. 1234.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali collegati:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
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