Denominazioni:
Amministrazione generale dei dazi indiretti, 1806 - 1809
Amministrazione generale dei dazi indiretti per le dogane, i sali, i dazi di consumo e i diritti riuniti, 1809 - 1810
Amministrazione delle dogane e dei diritti di consumo, 1810 - 1817
Amministrazione per i diritti riservati, 1810 - 1817
Direzione dei dazi indiretti, 1806 - 1809
Direzione per le dogane, i sali, i dazi di consumo e i diritti riuniti, 1809 - 1810
Direzione per le dogane e i dazi di consumo, 1810 - 1817
Direzione per i diritti riservati, 1810 - 1817
Nel Regno di Napoli, con r.d. del 17 giugno 1806 fu istituita l'Amministrazione dei dazi indiretti, alla quale fu affidata la gestione dei tributi indiretti appartenenti allo Stato. A questo scopo fu divisa in quattro sezioni: la prima si occupava della riscossione dei dazi nelle dogane di frontiera di terra e di mare; la seconda comprendeva tutte le dogane all'interno del Regno e tutte le imposte indirette gravanti sui commestibili di Napoli; la terza si occupava dei proventi della vendita dei sali; la quarta abbracciava circa trentadue dazi diversi ("dritti riuniti"), di cui era parte anche la Lotteria.
[espandi/riduci]Con legge 24 feb. 1809, n. 290, fu definita Amministrazione generale dei dazi indiretti per le dogane, i sali, i dazi di consumo e i diritti riuniti (art. 1). A livello territoriale furono previste: dieci Direzioni dipartimentali, due a Napoli ed una a Aquila, Bari, Chieti, Cosenza, Lecce, Manfredonia, Monteleone, Potenza (art. 23); cinque direzioni particolari, una per i dazi di consumo di Napoli e dei suoi casali, una per la provvista dei sali delle province di Napoli, di Terra di Lavoro e dei due Principati, una per la confezione dei sali nelle saline di Barletta, una per quelle di Avetrana in terra d'Otranto, una per lo scavo delle miniere dei sali nelle Calabrie (artt. 24-25 ). Le direzioni erano composte da due o più ispezioni e da distretti di percezione; i distretti da una ricevitoria e da un numero di sottoricevitorie proporzionato all'estensione del territorio (art. 27). I direttori che si avvalevano di "burò" (art. 29), vigilavano sulla percezione dei diritti doganali e sul rispetto della date di versamento degli introiti nelle casse dei ricevitori (art. 30).
Con il decreto 28 ott. 1810, n. 769, le competenze dell'Amministrazione furono ripartite in due rami distinti, per le dogane e i dazi di consumo, l'uno, e per i dritti riservati, l'altro. Con il successivo decreto 7 nov. 1810, n. 786, le direzioni dipartimentali, con compiti limitati al solo servizio delle dogane (artt. 1-2), si ridussero da dieci a sette e furono mantenute nelle seguenti sedi: due a Napoli, una a Chieti, Barletta, Taranto, Crotone, Monteleone.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali collegati:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
- Muzi Paolo, revisione
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/11/19, revisione
- Viggiani Carmine, prima redazione