La Prefettura è stato un organo giudiziario di secondo grado, attivo nello Stato sabaudo in due diversi periodi: nell'Antico regime, dal 1560 al 1798, e alla Restaurazione, dal 1814 al 1822.
Istituiti con una serie di patenti degli anni 1560-1561 dal duca Emanuele Filiberto, i prefetti giudicavano in primo grado delle cause tra vassalli, tra vassalli e loro sudditi, tra comunità; la loro competenza principale consisteva però nel giudicare in appello sulle sentenze di valore eccedente le 50 lire, civili e criminali, dei giudici ordinari delle terre immediate; nelle terre mediate, fino alla riforma del 1622, il giudizio in appello era riservato ai feudatari. Compiti di natura anche amministrativa furono attribuiti nel corso del tempo, a volte con carattere effimero: così fu stabilito, con patenti 7 dicembre 1606, che il prefetto di Saluzzo dovesse giudicare in primo grado nelle cause di sale, gabella e tratta foranea; il prefetto di Mondovì fu invece delegato con patenti 12 maggio 1652 a esigere i diritti spettanti alla città; il prefetto di Asti cumulò, per effetto delle patenti 16 settembre 1713, le residue competenze del referendario, cui intanto era subentrato l'intendente; il vicariato della città di Torino, che aveva compiti di polizia, fu unito alla locale Prefettura con editto 11 febbraio 1724, ma con altro editto del 4 maggio 1735 fu nuovamente separato. Una riforma più durevole riguardò invece le giudicature delle città che erano sedi di prefettura: esse furono unite alle rispettive prefetture con patenti 15 dicembre 1724. Avverso le sentenze del prefetto che si pronunciava in primo grado come giudice ordinario era ammesso unicamente l'appello al senato. Con le patenti 12 luglio 1752 fu data ai prefetti la competenza per le contravvenzioni in materia di esportazione di grano all'estero; le loro sentenze in materia erano appellabili alla Delegazione sopra l'annona. Con patenti 20 maggio 1766 i prefetti poterono emettere anche sentenze di condanna al carcere fino a due mesi, in via direttissima e con rito sommario, contro oziosi, vagabondi, borsaioli e mendicanti. Poteri eccezionali contro sediziosi e malintenzionati furono infine dati ai prefetti e altri giusdicenti, con manifesto senatorio 9 maggio 1796.
[espandi/riduci]Le competenze dei prefetti vennero definite nelle costituzioni del 1723, con norme non più modificate nelle successive costituzioni del 1729 e 1770. Nominato dal sovrano ed esaminato dal senato, il prefetto esercitava un controllo generale sull'attività dei giudici ordinari della sua provincia; prima di assumere il proprio ufficio il giudice doveva infatti presentargli le patenti di nomina. Con cadenza triennale il prefetto visitava le giudicature della provincia per tenervi le assisie, ossia per esercitare il sindacato di controllo sull'attività del giudice, che veniva svolto anche alla fine del mandato del giudice; con l'assistenza dell'avvocato fiscale e del segretario, egli giudicava anche su doglianze e reclami contro il giudice. Lo stesso prefetto era soggetto alle assisie o sindacato, cui provvedevano membri del senato alla presenza dell'avvocato fiscale generale. Un luogotenente lo coadiuvava e lo sostituiva in caso di assenza o infermità o ricusazione e in caso di vacanza dell'ufficio. Nella prefettura le ragioni del fisco erano curate dall'avvocato fiscale. Le sentenze del prefetto erano appellabili al senato.
Le prefetture ricevettero un primo assetto stabile con l'editto 12 agosto 1622 di Carlo Emanuele I, che le fissò nel numero di dodici. Nel corso del XVIII secolo vennero poi più volte riorganizzate territorialmente. In uno stato annesso al "regolamento delle provincie o sia dipartimento per le intendenze e prefetture" del 1723 esse risultano in numero di quindici. Nello stato unito ad analogo regolamento del 1729 furono elevate a ventuno, per effetto della creazione di nuove province. L'editto 3 settembre 1749, che precisò i criteri delle assisie, stabilì anche la soppressione delle prefetture di Cherasco, Fossano e Savigliano. Con manifesto senatorio 17 agosto 1750, poi, il territorio di ciascuna prefettura venne suddiviso in tre cantoni in funzione delle assisie. Con le costituzioni del 1770 furono create cinque nuove prefetture nei territori orientali del Piemonte di recente annessione e le prefetture salirono a ventitré. Con le patenti 25 agosto 1786 divennero ventuno poiché le prefetture di Alessandria e Novara furono sostituite da un magistrato a carattere collegiale, il consiglio di giustizia. Un manifesto senatorio del 29 agosto 1789 stabilì la ripartizione in cantoni per le assisie nelle province di Vigevano (un solo cantone), Novara, Pallanza, Tortona e Voghera (tre cantoni). Con altro manifesto del 2 luglio 1791 il senato unificò la provincia di Pallanza in un solo cantone per le assisie.
Tra il 1622 e il 1798 furono attive le seguenti prefetture: 1622 (Asti, Biella, Chieri, Cuneo, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Savigliano, Susa, Torino, Vercelli); 1723 (Acqui, Alessandria, Asti, Biella, Casale, Cuneo, Ivrea, Lomellina, Mondovì, Nizza, Oneglia, Pinerolo, Susa, Torino, Vercelli); 1729 (Acqui, Alba, Alessandria, Asti, Biella, Casale, Cherasco, Cuneo, Fossano, Ivrea, Lomellina, Mondovì, Nizza, Oneglia, Pinerolo, Saluzzo, Savigliano, Sospello, Susa, Torino, Vercelli); 1770 (Acqui, Alba, Alessandria, Asti, Biella, Casale, Cuneo, Ivrea, Lomellina, Mondovì, Nizza. Novara, Oneglia, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, Sospello, Susa, Torino, Tortona, Vercelli, Vigevano, Voghera); 1787 (Acqui, Alba, Asti, Biella, Casale, Cuneo, Ivrea, Lomellina, Mondovì, Nizza, Oneglia, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, Sospello, Susa, Torino, Tortona, Vercelli, Vigevano, Voghera).
Alla Restaurazione le prefetture vennero ricostituite con l'editto 21 maggio 1814. Nel 1816, con la creazione del senato di Nizza, furono insediati prefetti a Nizza e Sospello per l'unica provincia di Nizza. Con la riforma giudiziaria realizzata con l'editto 10 novembre 1818 in ciascuna delle quaranta province degli stati di terraferma fu costituita una prefettura o un consiglio di giustizia. Escludendo la Savoia le prefetture erano dunque ventuno. Tre altre prefetture vennero costituite a Bobbio, Domodossola e Varallo Sesia, in sostituzione delle precedenti pretorie, per effetto delle patenti 24 novembre 1818. Le prefetture nel 1819 erano: Acqui, Alba, Aosta, Asti, Biella, Bobbio, Casale, Cuneo, Domodossola, Genova, Ivrea, Lomellina, Mondovì, Nizza, Osoola, Pallanza, Pinerolo, Saluzzo, San Remo, Susa, Torino, Tortona, Varallo, Valsesia, Vercelli, Voghera.
Prefetture e consigli di giustizia cessarono di esistere alla fine del 1822, in conseguenza dell'editto 27 settembre 1822, n. 1392, che istituì un nuovo organo uniforme per tutto lo Stato, il Tribunale di prefettura, a carattere collegiale, poi Tribunale provinciale.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali collegati:Soggetti produttori collegati:Redazione e revisione:- Altieri Magliozzi Ezelinda, revisione
- Santolamazza Rossella, redazione centrale SIAS, 2021/01/25, revisione
- Silengo Giovanni, prima redazione