fondo
Estremi cronologici: 1432 mag. 22 - 1503 gen. 19
Consistenza: 46 fra registri e buste
Storia archivistica: Le "tamburazioni" della magistratura sono conservate, al 1765, presso l'Archivio del Monte comune, come attestato dalla descrizione che di esse riporta l'indice di detto archivio attribuito a D. M. Manni e dal medesimo compilato proprio in quegli anni; circa i registri di deliberazioni, essi si trovano almeno in parte menzionati nell'inventario dell'Archivio delle riformagioni allestito dal Pagnini nel 1783. La documentazione prodotta dagli Ufficiali si trova tutta riunita presso le Riformagioni al tempo del Brunetti (1793), il quale assegna le scritture alla Classe IV degli "Affari e cause criminali".
[espandi/riduci]L'inventario tutt'oggi in uso per il fondo riporta le antiche segnature dalle quali si deduce che i pezzi, nell'ordinamento del Brunetti, avevano collocazione contigua dal n. 7 al n. 24, eccetto il n. 20 che, da quanto si legge nella finca relativa, sembra non esserci stato o, comunque, non essere appartenuto a tale documentazione; in compenso, compare un "N° 1732 del Monte Comune", per un totale, dunque, di diciotto unità segnate. Successivamente il fondo è confluito nel Centrale di Stato dove, al 1861, si trova menzionato nella sezione "Magistrature della Repubblica" con la denominazione Archivio degli Uffiziali di notte e monasteri; da notare che gli vengono attribuite diciassette unità le quali evidentemente ricalcano la consistenza del fondo presente nelle Riformagioni: all'epoca, dunque, non doveva esservi stato ancora riunito il pezzo segnato "N° 1732 del Monte Comune" cui sopra accennavamo. In ogni caso, la configurazione del fondo in diciassette unità segnate più una è quella che ancora oggi condiziona le richieste dei pezzi come attestato nell'Avvertenza dell'inventario attualmente in uso il quale riflette l'ordinamento dato al fondo ancora dal Brunetti.
Descrizione: Il fondo comprende la documentazione prodotta dalla magistratura cui fu delegata la vigilanza sulla moralità pubblica, e in particolare il controllo sul reato di sodomia.
Il complesso documentario conserva nello specifico registri di deliberazioni, annotazioni delle cosiddette "tamburazioni" (accuse segrete e anonime), registrazioni di elezioni e stanziamenti, notifiche, atti processuali e sentenze, bollettini e licenze concesse per accedere ai monasteri; un registro di condannati con l'annotazione delle multe pagate e delle grazie ottenute per il periodo 1432-1435 (il pezzo contiene anche la registrazione di spese varie come salari ed elemosine alle Povere Convertite); libri-giornale di entrate e uscite tenuti dal Provveditore della magistratura. Si segnalano inoltre nel pezzo n. 3 - un bastardello del periodo 1452-1461 - tamburazioni dei Conservatori di legge, e nel n. 17 (1473-1474) un "inventario dei libri".
Numerazione: La segnatura dell'inventario - unica per tutto il fondo - differisce da quella valida per la richiesta dei pezzi: alcuni di essi, infatti, sono compresi, ciascuno con il proprio numero di corda, in un'unica segnatura di richiesta (le equivalenze vengono segnalate in un'apposita tavola di raffronto posta all'inizio dell'inventario). Sull'origine dell'ordinamento si veda la "Storia archivistica" del fondo; 1-46
Limiti di accessibilità:- Il pezzo n. 10 risulta irreperibile
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- Il Regio Archivio Centrale di Stato in Firenze, con l'aggiunta degli archivi riuniti dal 1855 al 1861, [Firenze], Tipografia Galileiana di M. Cellini e C., 4^, 1861, p. 13
- Stefano Vitali, Conoscere per trasformare: riforme amministrative ed ambivalenze archivistiche nella Toscana di Pietro Leopoldo in Ricerche storiche, XXXII/I (2002), pp. 101-125
Redazione e revisione:- Pidatella Delia, 29-SET-95, prima redazione
- Valgimogli Lorenzo, 02-NOV-02, revisione
- Valgimogli Lorenzo, 26-APR-01, rielaborazione