SIAS

Archivio di Stato di Firenze

Ufficiali della moneta poi Maestri di zecca

fondo

Altre denominazioni:
  • Ufficiali sulla moneta poi maestri di Zecca; Zecca - Guida Generale degli Archivi di Stato

Estremi cronologici: 1314 - 1864

Consistenza: 1059 pezzi

Storia archivistica: Nonostante la sua attuale, apparente, compattezza, il fondo denominato "Ufficiali della moneta poi maestri di zecca" non ha avuto una storia lineare, essendo il risultato della riunificazione, piuttosto recente, di nuclei documentari conservati e trasmessi in maniera indipendente e separata, di cui non è sempre possibile ricostruire le vicende. Motivo principale di una tradizione tanto complessa è il fatto che la Zecca, per molti secoli, non ebbe un proprio archivio né tantomeno una propria cancelleria organizzata.

Durante il periodo repubblicano almeno una parte della documentazione dovette essere conservata presso la Camera del comune, alla quale il notaio di quelli che all'epoca erano detti Ufficiali della moneta aveva l'obbligo di versare i registri che aveva tenuto durante il suo mandato.
Una riprova di questo è data da un memoriale, compilato nel 1689 da Francesco Patriarchi, allora ministro della Camera fiscale, l'ufficio che dal 1559 aveva preso il posto della Camera del comune. Dalla relazione risulta che all'epoca nello "stanzone" sopra Orsammichele, dove si raccoglieva la documentazione più antica della Camera, vi erano carte e registri appartenenti alla Zecca.
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Descrizione: Il complesso documentario prodotto e conservato dagli Ufficiali della moneta copre un arco di tempo molto lungo, dall'epoca comunale all'Unità d'Italia. Il materiale che lo costituisce, perciò, è spesso estremamente eterogeneo, rispecchiando funzioni, prassi lavorative e sistemi di organizzazione diversi a seconda delle epoche e del quadro istituzionale in cui l'ufficio si trovava ad agire. Di conseguenza anche le serie più continuative che si individuano all'interno del fondo comprendono spesso materiali diversi, difficilmente ascrivibili ad un'unica tipologia, mentre altri tipi di documenti, rimasti isolati per l'eliminazione di atti analoghi o perché acquisiti singolarmente, non sembrano rientrare in alcuna sottopartizione interna al complesso. Le irregolarità più evidenti e numerose si notano nelle serie comprendenti i materiali più antichi, mentre le serie costituitesi in epoca più moderna si presentano maggiormente unitarie e uniformi.

Numerazione: 1-1059

Limiti di accessibilità:
  • I nn. 1 e 79 sono consultabili rispettivamente su microfilm e su CD-Rom

Riproduzioni: Riproduzioni digitali dei nn. 1 e 79

Strumenti di ricerca:

La documentazione è stata prodotta da:

La documentazione è conservata da:


Bibliografia:
  • Leopoldo Galeotti, L'Archivio Centrale di Stato nelle sue relazioni con gli studi storici in Archivio storico italiano, II (1855), pp. 61-115

Redazione e revisione:
  • Baggiani Valentina, 10-FEB-06, rielaborazione
  • Pescini Ilaria, 09-DIC-96, prima redazione