fondo
Estremi cronologici: 1331 - 1571
Consistenza: 270 fra registri e filze e 1 fascicolo
Storia archivistica: Una sequenza di registri relativi all'attività dei Signori e Collegi è già ben individuabile, come complesso documentario a sé stante e organizzato secondo un certo criterio, nell'inventario cinquecentesco dell'Archivio delle riformagioni compilato da Gabriello Simeoni, dove sono menzionate le "Deliberationi di Signori et Collegi" che risultano ordinate cronologicamente dal 1390 al 1522 per notaio rogante. Dal riscontro sulle date si è rilevato che, salvo alcune minime discrepanze, si trattava dei registri attualmente appartenenti alla serie delle Deliberazioni in forza di speciale autorità. Il complesso archivistico si ritrova descritto negli inventari settecenteschi delle Riformagioni, insieme ad altre scritture prodotte dai Signori e Collegi riunite a questo nucleo originale.
[espandi/riduci]Giovan Francesco Pagnini (1776) assegna il complesso documentario alla "classe VIII - Deliberazioni de' Signori, e Collegi" unitamente ai "Libri fabarum", mentre Filippo Brunetti (1793) lo comprende nella "classe II" relativa alla "legislazione universale della Repubblica Fiorentina" e in particolare nella "distinzione VI" che raccoglie appunto "le deliberazioni dei Signori e Collegi e di altri Magistrati della medesima Repubblica"; alla "classe XIII - Distinzione II", invece, assegna i registri di condotte e stanziamenti. Pertanto, all'Archivio Centrale di Stato di Firenze la documentazione - o quantomeno la gran parte di essa - è pervenuta per il tramite dell'Archivio delle riformagioni e al 1861 il fondo Signori e Collegi si trova inserito nell'ambito della sezione "Governo della Repubblica", organizzato nelle seguenti suddivisioni: "Deliberazioni. Protocolli, dal 1330 al 1531 - N. 34. Registri e duplicati, dal 1348 al 1532 - N. 174. Giornaletti delle Deliberazioni. Dal 1404 al 1517 - N. 12. Elezioni d'ufficiali, dal 1328 al 1461 - N. 8". La ripartizione della documentazione in base all'autorità "ordinaria" o "speciale" dell'organo deliberante risale per lo meno agli inizi del Novecento, così come testimoniato dall'opera di Demetrio Marzi sulla Cancelleria della Repubblica fiorentina che in tal modo la presenta. Attualmente il fondo è strutturato in cinque serie.
Descrizione: Il fondo è costituito dalla documentazione riguardante l'attività deliberativa propria dei Signori e Collegi in merito a questioni di politica estera e interna e di carattere economico-finanziario. Per "Signori" s'intendono i Priori e il Gonfaloniere di giustizia, altrimenti menzionati insieme con l'astratto collettivo "Signoria", mentre con "Collegi" si designano i Dodici Buonomini e i Sedici gonfalonieri di compagnia, che costituivano come un corpo aggregato alla prima magistratura della Repubblica, la Signoria appunto, con il compito di coadiuvarla, ma soprattutto di moderarne l'autorità; i Signori insieme ai due ordini di Collegi erano anche detti "i Tre Maggiori".
[espandi/riduci]Nelle adunanze dei Signori e Collegi si deliberava con la maggioranza dei due terzi; i Priori convocavano i Collegi e facevano le proposte in materia di spedizione di affari, edificazione e demolizione di fortezze, terre e castelli, nomina di capitani di guerra, arruolamento di milizie; ai Signori e Collegi spettavano anche la difesa degli appartenenti alle Arti, l'armamento e il rifornimento delle fortezze, l'elezione dei castellani e l'invio degli ambasciatori all'estero. La Signoria, da sola o insieme ai Collegi, deliberava in base alla propria normale competenza (deliberazioni "in forza di ordinaria autorità") oppure in virtù di speciali poteri delegati dai Consigli opportuni della Repubblica o affidati sulla scorta di leggi particolari (deliberazioni "in forza di speciale autorità"); infine, circa la redazione e sottoscrizione dei documenti prodotti complessivamente dalla magistratura, se da una parte il Cancelliere aveva in carico la tenuta del carteggio diplomatico, dall'altra il Notaio della Signoria si occupava delle deliberazioni in forza di ordinaria autorità e il Notaio delle riformagioni di quelle in forza di speciale autorità.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Fonti:- Filippo Brunetti, Inventario ragionato ed istorico dei codici dell'Archivio delle riformagioni, 4 volumi, 1790-1793, Inventario 1913, 661-664
- Gabriello Simeoni, Inventario di tutti e libri e scritture che si trovano insino a questo dì 20 giugno 1545 nella Cancelleria delle riformagioni di sua ecc. al tempo di Iacopo Polverini auditore et fiscale di quella, 1545, Inventario 1913, 638
- Giovan Francesco Pagnini, Inventario dei codici e filze che si conservano nell'Archivio delle riformagioni di S.A.R. il Gran Duca di Toscana fatto nell'anno MDCCLXXVI, 2 tomi, 1776, Inventario 1913, 645-646
Bibliografia:- Demetrio Marzi, La cancelleria della Repubblica fiorentina, Firenze, Casa editrice Le Lettere, Rist. anast. (I^ ed. 1910), 1987, pp. 525-527
- Guidubaldo Guidi, Il governo della città-repubblica di Firenze del primo Quattrocento, Firenze, Olschki, 1981, II, pp. 3-33; 49-58
- Clementina Rotondi, L'Archivio delle riformagioni fiorentine, Roma, Il centro di ricerca, 1972
- Giulio Prunai (a cura di), Firenze. Repubblica (sec. XII-1532). Granducato Mediceo (1532-1737). Reggenza Lorenese (1737-1765). Granducato Lorenese (1765-1808, 1814-1861). Governo francese (1807-1808), Milano, Giuffrè, 1967, pp. 46-48
- Pio Rajna, Signori e Collegi, Senato in Archivio storico italiano, s. VII, XIII (1930), pp. 189-206
- Roberto Ridolfi, I «Collegi» della Signoria fiorentina e alcune singolarità nell'uso di questo nome in Rivista Storica degli Archivi Toscani, vol. 2 (1930), pp. 220-226
Redazione e revisione:- Pescini Ilaria, 10-OTT-95, prima redazione
- Sartini Simone, 2020/04/30, revisione
- Valgimogli Lorenzo, 14-FEB-01; 31-OTT-02, rielaborazione