fondo
Estremi cronologici: 1680 - 1699, con documenti dal 1678
Consistenza: 98 tra filze e registri
Storia archivistica: Nel suo breve arco di vita il tribunale della Ruota criminale produsse un piccolo ma compatto archivio, di grande interesse in quanto testimonianza delle innovative procedure di giudizio da esso adottate.
Nella seconda metà del XVIII secolo, la storia di questo archivio seguì le vicende del riformismo del granduca Pietro Leopoldo, il quale, con motuproprio del 26 maggio 1777 unificò le competenze criminali in precedenza esercitate da varie magistrature in un unico soggetto, il Supremo tribunale di giustizia. Si creò così un grande archivio giudiziario di deposito, nel quale confluirono le carte prodotte dalle magistrature giudiziarie di epoca precedente, tra cui quelle della Ruota criminale.
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo il fondo fu sottoposto a diverse operazioni di scarto. Una testimonianza dello scarto disposto il 3 agosto 1820 e dei relativi interventi sulla documentazione, terminati nel dicembre 1822, è data da un Indice dello spurgo conservato nell’archivio della Ruota criminale di epoca ottocentesca (Presidenza, n. 166, aff. 997).
[espandi/riduci]Alla metà dell'Ottocento il fondo fu versato all’Archivio centrale dello Stato granducale. La sua consistenza a quest'altezza cronologica è documentata dall'inventario sommario del 1855 (N/111), redatto con tutta probabilità da Telemaco Del Badia e dai suoi collaboratori, relativo ai fondi di natura giudiziaria confluiti nel nuovo Istituto contenenti atti criminali.
Conservato al piano terra degli Uffizi, esso l'archivio della Ruota criminale fu colpito in modo grave dall’alluvione del novembre 1966, che provocò la dispersione e il danneggiamento di circa metà delle unità archivistiche. In seguito, le carte furono oggetto di riconoscimento e riordinamento ad opera di Edi Bacciotti e Francesca Favati, che nel 2018 licenziarono un inventario analitico del fondo.
Il lavoro di riconoscimento e inventariazione è stato in ultimo coronato dal restauro integrale della documentazione, avvenuto grazie a un finanziamento speciale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo erogato nel 2015.
Descrizione: Il fondo comprende la documentazione prodotta dalla Ruota criminale nell'arco del suo ventennio di attività. La serie più corposa è costituita dai giornali (nn. 6-49) in cui venivano registrati tutti i processi sottoposti agli auditori della Ruota, con le relative sentenze. Altro nucleo significativo riguarda le filze dei negozi (nn. 61-88), comprendenti i fascicoli dei processi conclusi che venivano inviati al granduca per l'approvazione. Eventuali modifiche alle sentenze degli auditori venivano quindi registrate nei giornali di partiti (nn. 1-5).
Sono altresì presenti le carte relative ai processi istruiti dai rettori, che venivano inviati a Firenze per il controllo degli auditori della Ruota, i quali informavano poi i rettori sulla risoluzione del processo (nn. 50-60).
Numerazione: numerazione unica per tutto il fondo: 1-97
Limiti di accessibilità:- indisponibili, perché irreperibili, i nn. 28, 79, 94, 96
Documentazione collegata:- Ruota criminale (1814-1838), Presidenza, 166, aff. 997, "Indice dello spurgo", 1820-1822 in ASFi - indice dei documenti selezionati per la conservazione.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Fonti:- Edi Bacciotti, Francesca Favati, Introduzione all'inventario della Ruota criminale (1680-1699), 2018, ASFi, Inventari, Sala di studio, N/459, pp. 2-8
Bibliografia:- Marcello Verga, La Ruota criminale fiorentina (1680-1699). Amministrazione della giustizia penale e istituzioni nella Toscana Medicea tra sei e settecento, in Grandi Tribunali e Rote nell’Italia di antico regime, Milano, Giuffrè, 1993, pp. 179-226
Redazione e revisione:- D'Angelo Fabio, 2020/05/08, rielaborazione
- Pidatella Delia, 1997/03/28, prima redazione
