fondo
Estremi cronologici: 1480 - 1532
Consistenza: 157 fra registri, filze e fascicoli
Storia archivistica: Fin dal suo sorgere come archivio corrente degli Otto, il fondo, sia nella fase di sedimentazione delle scritture che lo compongono, sia nelle vicende di riordino che lo hanno riguardato nel corso tempo, ha dovuto subire le conseguenze della confusione da subito ingeneratasi intorno alla produzione documentaria degli Otto di Pratica e dei Dieci di Balìa, per il fatto che dalla loro istituzione, gli Otto costituiscono la base fissa dei Dieci, i quali venivano nominati solo in caso di guerra con l'aggiunta di due membri alla magistratura degli Otto.
[espandi/riduci]Precedentemente al loro arrivo presso l'Archivio delle riformagioni, le carte degli Otto, e quelle dei Dieci di Balìa, venivano conservate con tutta probabilità in sedi separate a seconda degli affari in esse trattati, distinguendo pertanto la produzione documentaria politica - quasi certamente custodita presso la Cancelleria, istituita per gli Otto con deliberazione dei Signori e Collegi del 22 gennaio 1488 - da quella economico-amministrativa. Al 1746 - come si legge nella relativa relazione compilata nel marzo del 1745-'46 da Del Teglia su richiesta di Pompeo Neri - le carte prodotte dalla magistratura risultano presenti nell'archivio dell'ufficio dei Nove conservatori del dominio e delle giurisdizione fiorentina, i quali - istituiti nel 1560 - avevano ereditato le competenze e l'archivio degli Otto, come attestato nella descrizione della magistratura presente nell'Indice Generale di detto archivio, con tutta probabilità compilato da Domenico Maria Manni intorno al 1750. Alle Riformagioni, poi, tutta questa documentazione giunse per lo meno al tempo in cui Giovan Francesco Pagnini compilò il suo secondo inventario dell'Archivio, risalente al 1783; in esso, infatti, sono descritti documenti della magistratura per quantità e tipologie molto vicini alla situazione definitiva del fondo; successivamente, nell'inventariazione delle Riformagioni realizzata da Filippo Brunetti nel 1793, le carte degli Otto risultano pressoché tutte riunite e organizzate in base ai loro "soggetti", trovandosi distribuite fra le Classi II, Distinzione VI e XIII, Distinzione II (scritture di tipo economico-amministrativo) e X, Distinzioni V e VI (carteggio). Dall'Archivio delle riformagioni passarono poi all'Archivio centrale dello Stato di Firenze dove, tuttavia, al 1861, troviamo esplicitamente ricondotte agli Otto di Pratica le sole deliberazioni e il carteggio (comprensivo delle legazioni e commissarie), serie immediatamente precedute, fra l'altro, da quelle analoghe dei Dieci di Balìa, quasi si trattasse di un unico fondo; non vi è traccia, invece, delle scritture contabili e amministrative prodotte dalla magistratura. Infine, una struttura della documentazione pressoché analoga a quella del fondo attuale è attestata al 1910 da Demetrio Marzi nel suo studio sulla Cancelleria della Repubblica fiorentina.
Descrizione: Gli Otto di pratica furono istituiti nel 1480 come deputazione del Consiglio dei settanta con l'incarico in primo luogo della condotta della politica estera e militare dello Stato fiorentino; il fondo pertanto comprende sia il carteggio intercorso fra gli Otto e, da una parte, i rappresentanti del Comune all'estero, dall'altra direttamente le città e potenze italiane ed europee, sia la documentazione di tipo amministrativo-contabile prodotta in proprio dalla magistratura nell'esercizio delle attività a essa interamente delegate.
Uno studio più approfondito di alcune serie, come quella delle Missive, ha permesso di identificare una considerevole quantità di documentazione riguardante anche atti di politica interna, sulla quale gli Otto avevano i propri ambiti di competenza accanto alle questioni fondamentali di politica estera. Gli affari di politica interna da essi trattati mettono in evidenza il doppio ruolo, politico-militare da una parte e amministrativo dall'altra, ricoperto dalla magistratura in questo ambito. La documentazione prodotta, pertanto, risulta relativa alla giurisdizione sulle controversie riguardanti le comunità del Dominio, e in particolare legate a questioni di confini sia interni sia esterni al Dominio stesso, alla facoltà di eleggere commissari e mandatari deputati a svolgere determinati compiti di carattere politico, organizzativo o militare, alla gestione dell'intero apparato militare dello Stato (truppe a piedi e a cavallo, postazioni strategiche come fortezze e castelli etc.), alla competenza su alcune questioni di giustizia criminale soprattutto in relazione all'attività dei bargelli deputati al mantenimento dell'ordine pubblico sul territorio, al rilascio di patenti e salvacondotti agli stranieri, agli approvvigionamenti annonari soprattutto in periodi di guerra e così via. A partire dagli anni ’20 del Quattrocento, queste competenze vengono ad essere integrate, ma a volte anche intersecate, dalle competenze in materia di controllo delle spese delle comunità soggette, affidato ad una nuova magistratura, i Cinque conservatori del contado e del dominio.
Attualmente, in relazione a tutte queste attività svolte dagli Otto di Pratica, il fondo è articolato in nove serie due delle quali sono servite da inventari a stampa, a cura di diversi estensori e dalla Guida agli archivi della Repubblica.
Strumenti di ricerca:- Guida agli archivi della Repubblica
- Paola Benigni, Francesca Klein, Sandra Marsini, Daniela Stiaffini, Paolo Viti, Raffaella Maria Zaccaria, Otto di pratica. Legazioni e commissarie
- Simona Lamioni, Daniela Stiaffini, Paolo Viti, Raffaella Maria Zaccaria, Otto di Pratica. Missive
La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Fonti:- ASFi, Miscellanea repubblicana, 77, ins. 4, [Domenico Maria Manni], Estratto dell'Indice Generale de Libri esistenti nell'Archivio del Monte Comune, Inventario 1913, 875; cfr. anche Indice generale del contenuto nei codici che formano l'archivio del Monte comune disposto e classato, secondo l'ordine delle materie e dei loro respettivi dipartimenti. In Firenze l'anno 1765
- Filippo Brunetti, Inventario ragionato ed istorico dei codici dell'Archivio delle riformagioni, 4 volumi, 1790-1793, Inventario 1913, 661-664
- Giovan Francesco Pagnini, Inventario dei codici e filze che si conservano nell'Archivio di S.A R. il Gran Duca di Toscana fatto nell'anno MDCCLXXXIII, 3 tomi, 1783 (Inventario 1913, 647-649)
Bibliografia:- Stefano Vitali, Conoscere per trasformare: riforme amministrative ed ambivalenze archivistiche nella Toscana di Pietro Leopoldo in Ricerche storiche, XXXII/I (2002)
- Michael Mallett, The Florentine Otto di Pratica and the Beginning of the War of Ferrara in Florence and Italy. Renaissance Studies in Honor of Nicolai Rubinstein, a cura di Peter Denley, Caroline Elam, London, Westfield College - University of London. Committee for Medieval Studies, 1988
- Sandra Marsini, Raffaella Maria Zaccaria, Paolo Viti, Francesca Klein, Paola Benigni, Daniela Stiaffini (a cura di), Carteggi delle magistrature dell'età repubblicana. Otto di Pratica, Legazioni e commissarie, Firenze, Leo S. Olschki, 1987, I*, pp. IX-XVII
- Demetrio Marzi, La cancelleria della Repubblica fiorentina, Firenze, Casa editrice Le Lettere, Rist. anast. (I^ ed. 1910), 1987, p. 532
- Giulio Prunai (a cura di), Firenze. Repubblica (sec. XII-1532). Granducato Mediceo (1532-1737). Reggenza Lorenese (1737-1765). Granducato Lorenese (1765-1808, 1814-1861). Governo francese (1807-1808), Milano, Giuffrè, 1967, pp. 51-52
- Il Regio Archivio Centrale di Stato in Firenze, con l'aggiunta degli archivi riuniti dal 1855 al 1861, [Firenze], Tipografia Galileiana di M. Cellini e C., 4^, 1861, p. 10
Redazione e revisione:- Pidatella Delia, 12-SET-95, prima redazione
- Sartini Simone, 2020/05/29, integrazione successiva
- Valgimogli Lorenzo, 20-FEB-01; 31-OTT-02, rielaborazione