fondo
Estremi cronologici: 1427 - 1491
Consistenza: filze e regg. 1179
Storia archivistica: La raccolta delle denunce dei redditi costituisce un archivio imponente: al momento dell'impianto del catasto, nel 1427, la rilevazione fiscale interessò tutti, enti ecclesiastici e forestieri compresi, mentre in seguito fu circoscritta agli abitanti della città e del contado.
Già nella legge sul catasto fiorentino erano fornite agli ufficiali del catasto indicazioni precise in merito alla tenuta dei registri catastali: "che i decti uficiali del catasto sieno tenuti et debbano, i decti rapporti o vero rechate facte per coloro che sono inchiusi nel catasto, riducere a ghonfalone et quartieri o vero per alfabeto, o altrimente, a tale regola et ordine che agevolmente i beni di ciascuno si possino trovare et la sua partita. Et esse a modo et forma di libri fare legare, come comunemente si sogliono i protocolli de notai, socto buone et sufficienti chovente et in tal modo che verisimilmente sieno durabili". E ancora: "item, che i decti uficiali del catasto sieno tenuti et debbano similmente co libri o vero catasti, che per loro si faranno et incamerranno, incamerare i decti libri delle portate et inf'al decto termine et socto quella medesima pena, rimossa qualunque contradictione; sì che sempre in ciascun caso et dubio si possa avere il ricorso al suo originale, et la verità senza fraude avere" (cit. in Karmin).
[espandi/riduci]La documentazione del catasto fu conservata in epoca granducale nell'archivio della Decima. La maggior parte di questa documentazione entrò a far parte dell’Archivio di Stato fin dal momento della sua istituzione, il 20 febbraio 1852, quando l’Archivio delle Decime Granducali (allora conservato al piano terreno del Palazzo Riccardi e dipendente dalla Direzione Generale del Pubblico Censimento) venne consegnato ufficialmente alla Direzione Generale degli Archivi. Si trattava di una notevole mole di documenti di natura fiscale prodotta e utilizzata da diversi uffici dall’epoca repubblicana a quella lorenese. Secondo i criteri di ordinamento stabiliti da Francesco Bonaini, le carte e i documenti risalenti al periodo repubblicano furono collocati al primo piano degli Uffizi Lunghi ed entrarono a far parte del settore denominato “Entrata e uscita dalla Repubblica”.
Agli inizi del secolo XVIII i Campioni dei cittadini e le filze delle portate-campioni del fondo Catasto furono oggetto di riordinamento, restauro, cartulazione e indicizzazione.
Si trattò di una complessa operazione archivistica, in cui si coniugavano finalità di tipo amministrativo e insieme interessi genealogici eruditi, portata avanti, tra il 1727 e il 1730, dall’erudito fiorentino Lorenzo Mariani, coadiuvato da Giuseppe Gori, per incarico del Provveditore alla Decima, il senatore Ferrante Maria Capponi. Furono allora compilati degli indici allegati all’inizio dei campioni catastali di ciascun quartiere e gonfalone fiorentino, che costituiscono ancora oggi un utile strumento di consultazione, seppure redatti con criteri non omogenei: in alcuni casi, infatti, fu scelto come elemento di recupero il numero di carta, utilizzando precedenti numerazioni o cartulando ex novo le filze, mentre in altre venne mantenuto il numero di portata, che fu nuovamente riportato sul margine sinistro delle singole portate per facilitarne il recupero.
Nel XIX secolo il fondo fu descritto nell'inventario sommario tutt'ora in uso, che riporta l'ordinamento delle unità archivistiche in base alla data deii documenti e alle serie individuate.
Descrizione: Il fondo raccoglie, in ordine cronologico, i censimenti fiscali del 1427 (Portate e Campioni dei cittadini, dei contadini, del distretto), 1429 (catasto del contado), 1430 (Portate e Campioni dei cittadini e Portate dei religiosi), 1433 (Portate e Campioni dei cittadini), 1435 (Estimo del Contado), 1438 (Portate dei religiosi), 1442 (Portate dei cittadini e dei religiosi), 1444 (Portate dei contadini, Estimo del distretto), 1446 (Portate dei cittadini), 1451 (Portate dei cittadini e dei contadini), 1455 (Estimo del contado), 1457 (Portate dei cittadini), 1460 (Estimo del contado), 1456-1460 (Portate del distretto), 1469 (Campioni dei cittadini, Portate dei contadini, Estimo del distretto), 1478 (Portate dei religiosi), 1480 (Campioni delle portate dei cittadini, dei contadini, dei religiosi), 1481-1486 (Portate del distretto), 1487 (Estimo del contado), 1491 (Portate dei religiosi).
Per i catasti del 1427, 1430, 1433 esistono, sostanzialmente, due serie fondamentali: le "portate", cioè le filze in cui furono rilegate le denunce originali, tutte su fogli di cm. 22 x 30 circa, e i "campioni", cioè i registri (cm. 29,50 x 41,50 circa) in cui gli "scrivani" riassunsero e contabilizzarono i dati contenuti nelle portate. Dal 1442 in poi gli uffici utilizzarono, invece, per i conteggi e le postille, i margini delle denunce stesse. Nel 1469 e nel 1480 queste furono richieste su fogli "reali", cioè dello stesso formato dei campioni già citati.
[espandi/riduci]I fondi catastali fiorentini del XV secolo sono divisi secondo le circoscrizioni di residenza dei contribuenti: in quartieri e gonfaloni per la città; in quartieri, pivieri e popoli o comuni per il contado; in vescovadi per gli ecclesiastici.
Amministrativamente, la città era divisa nei seguenti Quartieri: S. Spirito (con i gonfaloni Scala, Nicchio, Ferza, Drago), S. Croce (con i gonfaloni Carro, Bue, Lion Nero e Ruote), S. Maria Novella (con i gonfaloni Vipera, Unicorno, Lion Rosso e Lion Bianco), S. Giovanni (con i gonfaloni Lion d'Oro, Drago, Chiavi e Vaio).
Giuridicamente, i proprietari si dividevano in sei categorie:
1. I "Cittadini", cioè coloro che godevano della cittadinanza, anche se non abitavano stabilmente a Firenze;
2. I "Religiosi", cioè gli enti ecclesiastici, le opere pie, le confraternite laicali ed i "beni patrimoniali dei preti" (tali enti erano per definizione "luoghi esenti", ossia godevano dell'immunità fiscale);
3. I "Contadini", ossia gli abitanti del contado fiorentino, compresi alcuni abitanti in città non ancora ammessi alla cittadinanza;
4. I "Distrettuali", cioè gli abitanti delle città soggette (Pisa, Pistoia e Arezzo tra le maggiori) e dei contadi di queste ultime;
5. I "Forestieri" (vale a dire i sudditi di altri stati che possedevano, sul territorio fiorentino, beni mobili e immobili) e i privilegiati (coloro che godevano, per antichi privilegi o per legge, di particolari esenzioni fiscali);
6. Le "Arti" (corporazioni artigiane con i lasciti da esse direttamente amministrati), gli enti laici, le università, i collegi, ecc.
Il processo di documentazione è articolato almeno in due fasi, le quali hanno prodotto materiali documentari diversi.
La prima fase, che coincide con il censimento vero e proprio, ha come protagonisti i contribuenti, i quali, sulla base delle istruzioni emanate dagli Ufficiali del catasto e diffuse a mezzo di bandi, compilano le proprie dichiarazioni fiscali, dette "portate", e le consegnano gli ufficiali medesimi. La maggior parte delle denunce dei proprietari cittadini sono autografe. Ogni portata contiene la descrizione dei beni e degli “incarichi” di colui che la compilò. Le denunce originali (portate) furono rilegate in filze.
La seconda fase, che consiste nel trattamento dei dati così raccolti, è tutta interna all'ufficio e ha come protagonista il personale contabile (scrivani, ministri) alle dipendenze degli ufficiali. Le portate ricevute vengono raggruppate per quartiere e gonfalone, numerate separatamente per gonfalone, e trascritte su appositi registri, detti "campioni", su cui vengono anche eseguiti i calcoli necessari a stabilire il coefficiente di catasto.
A partire dal Catasto del 1442, l'uso di compilare i campioni venne abbandonato e tutti i conteggi furono effettuati dagli ufficiali utilizzando le portate stesse, dette quindi "portate-campioni", tramite annotazioni in calce e a margine. Con le portate - campioni, la storia delle singole proprietà immobiliari può essere seguita mediante le postille vergate in margine alle descrizioni dagli impiegati addetti ai riscontri e al saldo delle partite. Ne esistono due tipi: la prima, sul margine sinistro dei fogli, rinvia ad una o più descrizioni precedenti, oppure spiega l'origine delle partite "senza riscontro"; la seconda serie di postille, sui margini destri, rinvia ad una o più descrizioni successive oppure giustifica lo scarico della partita dal catasto dei cittadini.
Una volta calcolato il coefficiente di catasto e risolte le possibili contestazioni, il personale addetto procede alla compilazione di un’altra serie di registri, detta "sommari", che contengono soltanto gli elenchi nominativi dei cittadini accatastati con la relativa posizione fiscale: questi registri, uno per quartiere, venivano compilati sulla base dei campioni o delle portate-campioni.
Ogni portata doveva essere consegnata agli Ufficiali del catasto in duplice copia: ad esempio, nelle filze di denunce del catasto del 1457 sono conservate due serie parallele di portate tra loro corrispondenti. Non si tratta di originale e copia, ma di doppio originale. Si deve notare che in entrambi gli originali si possono trovare serie parallele, ma in parte differenti, di annotazioni. Inoltre, poiché tutte le denunce, raccolte per gonfalone, ricevevano un numero progressivo - che riprendeva da capo per il gonfalone successivo e che veniva annotato sulle stesse in alto a sinistra - la numerazione delle due serie di portate corre parallela e sono quindi possibili, dato che queste sono in parte lacunose, parziali integrazioni reciproche. Questo numero era essenziale per il successivo recupero del documento, come suggerisce l’indice alfabetico del secolo XV conservatosi nella filza 807, che adotta appunto il numero di portata come elemento di riferimento.
Le principali monete, pesi e misure usati nel Catasto erano:
1 lira = 20 soldi = 240 denari "di piccioli";
1 fiorino d'oro = 4 lire = 80 soldi di "piccioli";
1 staio = 2 mine = 4 quarti = litri 24,363; 1 moggio = 24 staia;
1 staioro a corda a misura fiorentina = 12 panora = mq. 525; 1 staioro a corda a misura pratese = mq. 734;
1 braccio = metri 0,58; 1 miglio = m.1653;
1 barile di vino = litri 45,584; 1 soma = 2 barili; 1 cogno = 10 barili;
1 orcio o barile da olio = litri 33,429 = libbre 85 di "stadera" = libbre 8 "di misura" = Kg. 28,861;
1 libbra ("di stadera") = 12 once = grammi 339,542;
1 catasta (misura di volume per il legname) = metri cubi 4,771;
1 dodicina (di lino) = 12 libbre;
1 serqua (di uova) = 12 uova
Ordinamento: Il riordinamento del Settecento suddivise la documentazione nelle seguenti serie: Deliberazioni (1427-1491), Campioni dei cittadini (1427-1480), Campioni dei contadini (1427-1429), Portate dei cittadini (1427-1457), Portate dei contadini (1427-1480), Portate del distretto (1427-1486), Portate dei religiosi (1430-1491), Estimo (1487).
Numerazione: Numerazione di corda unica per tutto il fondo: 1-1179
Limiti di accessibilità:- Le unità archivistiche con numero di corda: 294, 295, 514, 904, 1081 sono mancanti.
Le unità archivistiche con numero di corda: 70, 71, 396, 400 sono passate al fondo Monte comune o delle graticole.
Strumenti di ricerca interni: Le serie delle Portate e dei Campioni sono dotate di un indice dei contribuenti, redatto nel Settecento, per il reperimento dei nominativi per ciascun Gonfalone. L'indice è ordinato per nome del contribuente; soltanto in determinati casi, quando il cognome si è già "strutturato" e rimanda a famiglie di ceto elevato, il contribuente è riportato secondo l'iniziale del cognome.
La filza 807 presenta un indice alfabetico del secolo XV in cui è adottato il numero di portata come elemento per il reperimento della dichiarazione.
Riproduzioni: Microfilm dei nn. 64-69, 72-85, 298, 393-395, 397-399, 401-419, 487-515, 608-628, 646-721, 785-795, 797-808, 810-837, 909, 992-1024; file digitali dei nn. 64-69, 72-82, 125, 190, 193 (inv. N/92)
Nella cartella "fototeca" dei computer di sala studio si trovano riprodotte, in file .jpg, i Campioni del 1427 con numero di corda:
da 64 a 67 Quartiere Santo Spirito
68, 69, 72, 73 Quartiere S. Croce
da 74 a 77 Quartiere S.M. Novella
da 78 a 81 Quartiere San Giovanni
82 Aggiunte a tutti i quartieri
175-176 Contado di Prato
190 e 193 per i Campioni di Spedali, Vescovadi e altri luoghi esenti
e le Portate del 1427 con numero di corda:
da 15 a 26: Portate dei cittadini Quartiere S. Spirito
da 27 a 37: Portate dei cittadini Quartiere S. Croce
da 38 a 47: Portate dei cittadini Quartiere S. M. Novella
da 48 a 62: Portate dei cittadini Quartiere S. Giovanni
63 Aggiunta a tutti i quartieri
125: Portate del contado Santo Stefano in pane
165-166: Portate del contado di Fiesole
Portate del 1429 con numero di corda:
319 portate Piviere di Filettole (afferente al quartiere S. M. Novella)
320 portate del Comune di Prato e Ville
Documentazione collegata:- Copie del catasto in ASFi, Monte comune o delle Graticole, serie Copie del Catasto 1427-1480. - La sezione è costituita dalle copie approntate per il Monte dei campioni del catasto relative agli anni 1427, 1430-1431, 1433, 1435, 1469, 1480, 1487, 1495. I registri non sono esattamente uguali a quelli presenti nel fondo Catasto, perché annotazioni e aggiornamenti erano compiuti anche dopo l'avvenuta compilazione e deposito. Le copie dei campioni degli anni 1469 e 1480 presenti nel Monte sono inoltre molto meglio conservate rispetto ai corrispondenti pezzi del Catasto.
I registri sono annuali e suddivisi per quartieri e, all'interno di questa prima partizione, per gonfaloni. (Consulta la descrizione online)
Strumenti di ricerca:- Silvia Sinibaldi, Indice dei Popoli del Contado Fiorentino dimostrante la divisione del Contado Fiorentino in Vicariati, Quartieri e Potesterie ed il numero progressivo dato ai popoli di ciascun Quartiere
- Repertorio generale dei popoli, comuni, opere, ville e porte compresi nelle comunità del contado fiorentino e accesi per numero nei campioni degli estimi di S. Spirito, S. Croce, S. M. Novella e S. Giovanni
- Catasto. Inventario sommario
- Indice delle famiglie fiorentine del Catasto (1427-1429)
- Catasto 1427. Indice alfabetico per nome di battesimo delle famiglie fiorentine (1427-1429)
- Indice delle famiglie del Catasto (1427-1429). Città maggiori: Pisa, Pistoia, Arezzo, Prato, Cortona, Volterra
- Francesca Klein, Paolo Pirillo, Il Catasto del contado e del distretto di Firenze (1487-1490). Inventario e indici
- Francesca Klein, Francesco Martelli, Simone Sartini, Sommari dei campioni del Catasto dei cittadini del 1457
- Francesca Klein, Francesco Martelli, Simone Sartini, Repertori dei campioni del Catasto del 1480
Siti web:- Catasto. Inventario sommario
- Il Catasto del contado e del distretto di Firenze (1487-1490) - inventario e indici
- L'edizione del Catasto fiorentino del 1427-1430 curata da David Herlihy e Christiane Klapisch-Zuber - La banca dati offre non soltanto le principali caratteristiche topografiche, economiche e fiscali dei fuochi che popolavano le città e le campagne toscane, ma anche la descrizione di tutti i membri di ogni ménage.
- Le catasto florentin de 1427-1430 - nuova edizione del Catasto fiorentino del 1427-1430 curata da David Herlihy e Christiane Klapisch-Zuber negli anni 1960-1970: questa edizione, accessibile e utilizzabile con il programma excel, verte sulla totalità della popolazione toscana sotto il dominio fiorentino nell'intervallo 1427-1430, ossia 60.000 famiglie per un totale di 240.000 persone. La banca dati offre non soltanto le principali caratteristiche topografiche, economiche e fiscali dei fuochi che popolavano le città e le campagne toscane, ma anche la descrizione di tutti i membri di ogni ménage.
- Online Catasto of 1427 - database con i dati relativi alla città di Firenze relativi all'intervallo 1427-1429, a cura di David Herlihy, Christiane Klapisch-Zuber, R. Burr Litchfield e Anthony Molho.
- Repetti on line - Dizionario Geografico -fisico e storico della Toscana.
La regione oggetto dell’opera del Repetti comprende, oltre al Granducato (incluse Romagna e Massa Trabaria granducale) e alle sue isole, tutta la valle della Magra e quella del Serchio, cioè la Lunigiana, il territorio della Spezia, il Ducato di Lucca, la Garfagnana granducale ed estense.
A tutte le località (non solo i centri abitati, ma anche pievi, acquedotti, fiumi, monti, vie, ecc.) comprese entro tale area sono dedicati articoli specifici, ordinati alfabeticamente; accanto ad essi si trovano anche voci di carattere generale o di ricapitolazione, quali quella di breve introduzione alle abbazie, o quelle sull’Appennino Toscano, sul Littorale, sulle cave di marmo, sulle valli, ecc. Tra queste voci è anche un articolo sul Granducato (poi corretto e ampliato con aggiornamenti nell’articolo Toscana Granducale del Supplemento) in cui si parla della sua formazione, della divisione ecclesiastica, governativa e giudiziaria, della superficie territoriale.
La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- Marvin B. Becker, Problemi della finanza pubblica fiorentina della seconda metà del Trecento e dei primi del Quattrocento in Archivio storico italiano, CXXIII (1965)
- Bernardino Barbadoro, Le finanze della Repubblica fiorentina. Imposta diretta e debito pubblico fino all'istituzione del Monte, Firenze, Olschki, 1929
- Anthony Molho, Florentine Public Finances in the Early Renaissance, 1400-1433, Cambridge (Mass.), Harvard University Press, 1971
- O. Karmin, La legge del Catasto fiorentino del 1427, Firenze, 1906
- Giovanni Francesco Pagnini del Ventura, Della decima e di varie altre gravezze imposte dal comune di Firenze. Della moneta e della mercatura de' fiorentini fino al secolo XVI, Bologna, Forni, 1967
- Giovanni Ciappelli, Il fisco fiorentino del '400. Note in margine al lavoro di Elio Conti sull'imposta diretta in Per Elio Conti. La società fiorentina del basso Medioevo (Firenze-Roma, 16-17 dicembre 1992), a cura di Renzo Ninci, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1995
- Ugo Procacci, Studio sul catasto fiorentino, Firenze, Olschki, 1996
- Elio Conti, L'imposta diretta a Firenze nel Quattrocento (1427-1494), Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1984
- Matteo Palmieri, Ricordi fiscali, a cura di Elio Conti, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 1983
- David Herlihy, Christiane Klapisch-Zuber, Les Toscans et leurs familles. Une étude du Catasto florentin de 1427, Paris, 1978
- Elio Conti, I catasti agrari della Repubblica fiorentina e il catasto particellare toscano (secoli XIV-XIX), Roma, 1966
Redazione e revisione:- D'Angelo Fabio, 2020/05/22, revisione
- Sabbatini Maura, 1996/12/03, prima redazione
- Sinibaldi Silvia, 2022/07/13, rielaborazione