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Sistema informativo degli Archivi di Stato

Catasto austro-italiano della provincia di Pordenone

fondo

Altre denominazioni:
  • Cessato catasto terreni - Provincia di Pordenone (1830 - 1954)

Estremi cronologici: 1830 - 1954

Consistenza: 7635 unità: regg. 1613, bb. 58, mappe 5814, repertori 150

Storia archivistica: Il catasto austro-italiano, noto come cessato catasto, fu realizzato dal governo austriaco a metà del XIX secolo per sostituire il precedente basato sull'impianto napoleonico. Si articolava su sei distretti territoriali, ridotti a cinque dopo la soppressione del distretto di Aviano e l'assegnazione a Pordenone dei comuni censuari che ne facevano parte; i cinque distretti (Pordenone, Maniago, Sacile, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo) comprendevano vari comuni censuari, non necessariamente coincidenti con quelli amministrativi.
Dopo il suo impianto, il catasto è stato sottoposto a vari aggiornamenti e rettifiche successive, mentre il passaggio dall'amministrazione austriaca a quella italiana non ha portato modifiche sostanziali, fatta salva l'adozione delle unità di misura del sistema metrico decimale al posto delle pertiche. Nel periodo austriaco rettificazioni e lustrazioni erano approvate dall'Imperial regia prefettura delle finanze e rese ufficiali dall'Imperial regia direzione del censo di Venezia; dopo il passaggio all'Italia, la gestione catastale è stata affidata alla sezione tecnica della Regia intendenza provinciale di finanza di Udine che, nel 1888, diventa Ufficio tecnico di finanza e nel 1936 Ufficio tecnico erariale. Nel 1968, con l'istituzione della provincia di Pordenone, viene attivato l'Ufficio tecnico erariale di Pordenone (in seguito Agenzia del territorio e poi Ufficio del territorio), ultimo detentore del cessato catasto prima del versamento all'Archivio di Stato. Le operazioni di versamento, iniziate nel 1969 allo scadere dei 30 anni di giacenza del cessato catasto dopo l'entrata in vigore del nuovo, si sono concluse nel 1977. Lo stato di conservazione del materiale era piuttosto compromesso, di conseguenza si è reso necessario un intervento di restauro, in particolare per i registri e le mappe. Va ricordato che l'aggiornamento dei registri non è sempre stato regolare e che molti sono gli errori e le omissioni dovuti al loro rifacimento dopo i danni subiti durante le due guerre mondiali. L'Archivio di Stato di Pordenone ha provveduto a ordinare e inventariare la documentazione, realizzando anche vari indici e un glossario per chiarire il significato di molti termini dialettali o in disuso ricorrenti nei registri e sulle mappe.
Se l'entrata in funzione del catasto è avvenuta nel giro di due anni, la sua cessazione è stata molto più dilazionata, dal momento che la sostituzione con il nuovo catasto italiano si è protratta nei vari Comuni tra il 1940 e il 1956.

Descrizione: Il fondo si compone di una parte documentaria in senso stretto (tipi di frazionamento, matricole, registri partite) e di una parte cartografica (mappe). L'impianto originario del cessato catasto comprendeva sia i terreni che i fabbricati; lo stralcio e il trasferimento al catasto urbano delle particelle relative ai fabbricati avverrà solo successivamente, tra il 1867 e il 1880 circa. Le differenze fondamentali tra il cessato e il nuovo catasto riguardano le mappe, nelle quali la numerazione delle particelle va da 1 a n nell'ambito di uno stesso comune censuario, coprendo l'intera estensione della mappa, mentre nel nuovo catasto la numerazione delle particelle ricomincia da 1 in tutti i fogli di mappa relativi ad uno stesso comune. Inoltre, nel cessato catasto i comuni censuari della provincia di Pordenone sono 83, mentre nel nuovo catasto italiano sono 50 e coincidono con i comuni amministrativi.
In occasione di uno scarto effettuato dall'Ufficio delle imposte dirette di Maniago è stata recuperata una parte della documentazione che è venuta a far parte del fondo: si tratta di un complesso di contratti di compravendita, eredità o donazioni di terreni e di una serie di tipi di frazionamento che vanno in parte a integrare le citate lacune della documentazione, almeno per i distretti di Maniago e di Spilimbergo.

Ordinamento: Il materiale è stato organizzato in serie sulla base della tipologia documentaria: tipi di frazionamento, matricole, registri partite, mappe. Nell'ambito di ogni serie, è stato seguito l'ordine alfabetico dei cinque distretti territoriali ponendo in testa, però, quello di Pordenone; all'interno di ogni distretto, è stato posto all'inizio il capoluogo e di seguito, in ordine alfabetico, gli altri comuni amministrativi, ognuno seguito dagli eventuali comuni censuari del suo territorio.

Strumenti di ricerca:

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Bibliografia:
  • M. C. TRIADAN, Fra catasto austriaco e catasto italiano, in "Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria", n.s. 60 (2012), 97-120
  • La nostra casa. Il Friuli occidentale, Pordenone, Biblioteca dell'immagine, 2011

Redazione e revisione:
  • Pavan Laura, 2017/07/03, prima redazione

Modalità di consultazione:
negli orari di apertura dell'istituto