fondo
Estremi cronologici: 1814 - 1848
Consistenza: bb. 260
Storia archivistica: L'archivio della Presidenza di Governo comprendeva originariamente due sezioni: gli affari generali, costituiti da corrispondenza diplomatica, relazioni per la polizia, atti amministrativi etc., e gli atti riservati.
I primi subirono in parte la classificazione per materia secondo il sistema peroniano, confluendo nel superfndo Atti di governo, in parte andarono distrutti in seguito ai bombardamenti che nell'agosto 1943 devastarono il Palazzo del Senato.
Le carte della parte riservata - che costituiscono il presente fondo Presidenza di governo - ebbero storia distinta.
Pervenute solo nel 1874 con la consistenza attuale di 259 buste numerate con numeri romani, furono collocate da Cesare Cantù nell'Archivio riservato dell'Archivio di Stato di Milano, sezione di deposito da lui stesso creata all'epoca della sua direzione (1873 - 1895) e di cui le carte riservate della Presidenza di governo costituirono uno dei due nuclei fondamentali.
Secondo Luigi Fumi (direttore dell'Archivio fra il 1908 e il 1920), che riprende una nota autografa del Cantù apposta sul frontespizio di un indice sommario del nucleo documentario, le buste presentavano già numerose lacune in quanto l'impiegato che le aveva in consegna e che, dopo essere stato dei più zelanti nella polizia austriaca, era riuscito a farsi tenere in servizio dal nuovo governo italiano, non ebbe scrupolo di venderne parte come carta straccia, facendo in tal modo sparire tutte le rubriche e i protocolli, oltre ad alcune cartelle.
[espandi/riduci]Non pochi degli atti inoltre andarono ad impinguare le diverse collezioni di autografi, classificati magari sotto le voci più strane. Di altri si scorporarono le posizioni, adoperando magari il verso del foglio originale di protocollazione recante i numeri, le date e i riferimenti per altri usi.
Sullo scorcio del 1917 si diede inizio alle operazioni di riordinamento del fondo, affidate dapprima a diversi impiegati e proseguite poi in particolare da Achille Giussani, allora "primo aiutante".
Venne realizzato un inventario numerico delle posizioni costituenti gli Atti segreti della Presidenza di Governo durante la Restaurazione, allo scopo di assicurare la consistenza in vista di un possibile temporaneo trasferimento delle carte stesse altrove per maggior sicurezza.
Il timore per i danni che la documentazione avrebbe potuto subire se fosse rimasta a Milano durante il primo conflitto mondiale consigliava, infatti, il trasferimento; e l'inventariazione (prima dello spostamento delle carte) si rendeva necessaria in quanto l'archivio aveva già subìto stravolgimenti, danni ed estrapolazioni. In parte per le vicende esterne a cui questo archivio andò soggetto, in parte in conseguenza degli ordinamenti per materia, l'antica consistenza del fondo subì forti diminuzioni; non è pur troppo probabile che si possa ancora rintracciare quanto andò perduto prima che questi atti fossero versati nel nostro archivio; ma ben potrà esservi restituito quanto è sparso specialmente nelle vecchie raccolte Autografi e Miscellanea storica. Un danno minore fu prodotto dal fatto che non si conserva più la disposizione originaria, in cui gli atti si riattaccavano al primo numero con cui la rispettiva pratica si era iniziata; a questo scompiglio il signor Giussani pose rimedio parallelamente alla compilazione dell'inventario suddetto.
Allora, tuttavia, le operazioni di inventariazione furono portate avanti solo fino alla busta 154, e cioè sino all'anno 1831. Poi il mutarsi favorevole delle vicende belliche consigliarono di interrompere i lavori - intrapresi in tutta fretta - a vantaggio di altri fondi.
Svanito ogni pericolo con la fortunata controffensiva del Piave e più ancora con lo sbaragliamento dei nemici a Vittorio Veneto, si credette opportuno di sospendere un lavoro che, dato lo scopo immediato urgente, non poteva essere condotto con gli intendimenti richiesti da un inventario definitivo. Ci si ripropose, per il futuro, di procedere alla restituzione alla loro sede dei documenti ora in varie raccolte.
Descrizione: Atti relativi all'ordine pubblico e alle funzioni di controllo poliziesco (censura della stampa, controllo di società segrete, notizie su personaggi sospetti etc.).
Si tratta di atti contraddistinti da un geh. (geheim) aggiunto al numero di protocollazione. Vi si ritrovano per altro (specie nel primo quindicennio) atti di carattere eminentemente amministrativo, come ad esempio rendiconti di uffici finanziari, provvedimenti di zecca, trattazioni per costruzioni di strade.
Si segnala che le prime buste del fondo contengono documentazione relativa al periodo della Reggenza provvisoria di Governo(1814 - 1815). Si tratta di atti del protocollo riservato della Commissione plenipotenziaria imperiale presieduta da Heinrich Bellegarde.
La documentazione è lacunosa per gli anni 1841 - 1843.
Ordinamento: L'ordinamento è cronologico.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Redazione e revisione:- Agostinacchio Marianna, 2016/12/09, revisione
- Dozio Eleonora, 2018/06/15, revisione
- SIAS, 2015/08/05, prima redazione in SIAS