SIAS

Archivio di Stato di Siracusa

Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Mentre si delineavano le sorti della seconda guerra mondiale, partiti e gruppi politici dei vari paesi d'Europa occupati dalle truppe tedesche si riunivano in comitati, detti di liberazione nazionale, per resistere all'occupante; cessata l'occupazione militare, i comitati costituirono la base politica dei governi nazionali.
La situazione italiana di quel periodo si presentava assai complessa per la diversità delle condizioni determinatesi rispettivamente nei territori del sud e del nord del paese quando, il giorno successivo all'annuncio dell'armistizio con le Nazioni alleate dell'8 settembre 1943, i rappresentanti dei partiti antifascisti decisero di unirsi in comitati di liberazione "per chiamare gli italiani alla lotta e alla resistenza e per conquistare all'Italia il posto che le compete nel consesso delle nazioni libere".
Per raggiungere questo scopo e liberare la parte dell'Italia occupata dopo l'armistizio dai tedeschi e nella quale fu ricostituito lo stato fascista con la denominazione di Repubblica sociale italiana, i comitati di liberazione nazionale, articolati in comitati regionali, provinciali, comunali, rionali, aziendali, agirono in due diverse direzioni: al sud come forza politica operante per l'evoluzione democratica dello stato; al nord come forza che lottava, sotto la direzione del Comitato di liberazione nazionale dell'Alta Italia (CLNAI), per la cacciata dei tedeschi, l'abbattimento del regime fascista e l'instaurazione dello stato democratico.
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  • Scheda duplicata dal SIUSA