fondo
Estremi cronologici: 1816 - 1866, con docc. dal 1810
Consistenza: bb. 120 ca.
Storia archivistica: L'archivio prodotto dalla Delegazione provinciale era conservato originariamente nel palazzo dell'antico Vescovado, sito a Belluno in piazza del Duomo, e comprendeva anche l'archivio della Congregazione provinciale presieduta dal delegato.
Secondo quanto rilevato da un'inchiesta sugli archivi del 1820 condotta dal governo austriaco, all'indomani della Restaurazione l'archivio della Delegazione provinciale consisteva di voll. 54 e filze 243, mentre quello della Congregazione consisteva di voll. 16 e filze 97: consistenze così rilevanti sono certamente da mettere in relazione con il fatto che la Delegazione acquisì l'archivio della Prefettura di epoca napoleonica.
Successivamente all'annessione di Belluno al Regno d'Italia, numerosi documenti vennero dispersi, forse in parte sottratti dallo stesso Delegato provinciale Girolamo Alesani, datosi alla fuga insieme ai funzionari più fidati ed alla truppa.
L'archivio venne acquisito dalla Giunta provvisoria, che nell'estate del 1866 resse il governo della città per un mese soltanto, e successivamente passò nelle mani del Commissario regio.
[espandi/riduci]Il regio commissario Giuseppe Zanardelli fece probabilmente ampio riferimento ai documenti conservati, utili per gestire il periodo di transizione dal governo austriaco a quello italiano. L'archivio del Commissario regio si pone infatti in precisa continuità con quello della Delegazione austriaca, del quale continuò ad utilizzare il titolario di classificazione e il repertorio dei fascicoli intitolato «1866 Classificatore per la regia Delegazione provinciale in Belluno», che si conserva insieme ad altri repertori della Delegazione e della Congregazione per gli anni 1860, 1861, 1862, 1863, 1864 e 1865.
Alla fine del 1866, in seguito all'istituzione della Prefettura di Belluno ed all'insediamento del prefetto Cesare Paladini, l'archivio dovette essere trasferito nel Palazzo dei Rettori, sede del nuovo ufficio governativo.
Grazie ad alcune note inserite all'interno dei repertori conservati, conosciamo i dati di una ricognizione generale dell'archivio prodotto dalla Delegazione tra il 1865 e il 1866; mentre l'inchiesta archivistica condotta dal Ministero dell'interno tra il 1879 e il 1880 fotografa l'archivio della Delegazione conservato nel palazzo pretorio come un complesso documentario consistente addirittura di 2.148 buste.
D'altra parte, della permanenza dell'archivio della Delegazione nel Palazzo dei Pretori, in una stanza attigua a quella del custode e in un'altra sala al pian terreno dell'edificio, ci informa un'annotazione all'interno di un repertorio della Prefettura del 1884, dove le circa 175 buste dell'archivio della Delegazione e della Congregazione provinciale furono conservate probabilmente fino agli anni '60 del Novecento, prima del trasferimento di almeno una parte di esse, insieme al resto dell'«archivio antico» della Prefettura, presso un deposito a Limana, dove li segnalò la Commissione di sorveglianza sull'archivio della Prefettura istituita nel 1972.
Se si fa eccezione per il periodo compreso tra il 1943 e il 1946, quando il palazzo della Prefettura venne occupato dai tedeschi, la storia archivistica più recente di questo fondo non annovera eventi particolari, potenziali cause di dispersioni e rimaneggiamenti.
Oltre un decennio dopo la prima testimonianza riportata dalla Commissione di sorveglianza, l'«archivio antico» venne in parte versato nel neo istituito Archivio di Stato di Belluno (1986, 1988), permettendo di individuare alcune unità archivistiche pertinenti all'attività della Delegazione (bb. 9), che vennero riunite alle tre unità trasferite nel 1985 dall'Archivio di Stato di Venezia (Atti riservati, b. 1; Tabelle impiegati, b. 1; protocollo riservato, reg. 1).
Altre unità dell'archivio della Delegazione sono state individuate all'interno della serie Gabinetto e nella serie Affari generali del fondo Prefettura di Belluno, tuttavia il nucleo più consistente di documentazione, del tutto in disordine e in pessimo stato di conservazione, è stato individuato all'interno della parte del fondo "Prefettura di Belluno" versato in Archivio di Stato nel 2012 ed è attualmente in corso di riordinamento.
Descrizione: Si tratta di atti, corrispondenza e minute; sono presenti anche prospetti riepilogativi e disegni tecnici.
Gran parte del carteggio della Delegazione è stato ordinato secondo un piano di classificazione che comprendeva nove titoli: I. Camerale, II. Affari politici, III. Beneficenza, IV. Censo e comuni, V. Pubbliche costruzioni, VI. Culto, VII. Istruzione pubblica, VIII. Militare, IX Polizia annonaria e Sanità.
Il carteggio della Congregazione è stato invece classificato in base a cinque titoli: I Censo, II. Comuni, III. Beneficenza, IV. Pubbliche costruzioni, V. Militare.
E' presente documentazione relativa all'attività di controllo svolta dalla Delegazione sulle esattorie comunali, all'attività del Commissario distrettuale e del Medico provinciale, all'amministrazione dei benefici vacanti ed al controllo sulle fabbricerie, al servizio boschivo ed alla manutenzione di strade, ponti e altre infrastrutture pubbliche.
All'interno di alcuni fascicoli relativi a censo e riscossione di imposte si conserva documentazione risalente al periodo napoleonico.
Ordinamento: Come emerge dalla storia archivistica, i diversi fascicoli sono mescolati con quelli del fondo della Prefettura di Belluno. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la documentazione è organizzata in fascicoli formati secondo il titolario utilizzato dalla Delegazione e dalla Congregazione provinciale, all'interno dei quali spesso si trova ancora ordinata cronologicamente.
Numerazione: Delegazione provinciale, bb. 1-11; Prefettura, Gabinetto, b. 31; Prefettura, Affari generali, b. 523. Le altre unità, la cui esatta consistenza resta da confermare, si trovano all'interno del fondo Prefettura, in corso di riordinamento.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- B. CECCHETTI, Gli archivi della regione veneta 1820-1880, Venezia, Naratovich, 1881, pp. LIV, 3. (Gli archivi della Regione Veneta 1820-1880, vol. 1 - Copia digitale del volume di B. CECCHETTI, Gli archivi della regione veneta 1820-1880, Venezia, Naratovich, 1881, tratto dall'originale conservato presso l'University of Illinois Library, proveniente dalla biblioteca del conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo., Gli archivi della Regione Veneta 1820-1880, vol. 2 - Copia digitale del volume di B. CECCHETTI, Gli archivi della regione veneta 1820-1880, Venezia, Naratovich, 1881, tratto dall'originale conservato presso l'University of Illinois Library, proveniente dalla biblioteca del conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo., Gli archivi della Regione Veneta 1820-1880, vol. 3 - Copia digitale del volume di B. CECCHETTI, Gli archivi della regione veneta 1820-1880, Venezia, Naratovich, 1881, tratto dall'originale conservato presso l'University of Illinois Library, proveniente dalla biblioteca del conte Antonio Cavagna Sangiuliani di Gualdana Lazelada di Bereguardo.)
- B. MAZOHL-WALLNIG, Governo centrale e amministrazione locale. Il Lombardo-Veneto (1848-1859), in FRANCO VALSECCHI - ADAM WANDRUSZKA, Austria e province italiane 1815-1918. Potere centrale e amministrazioni locali, Bologna, Il mulino, 1981, pp. 43-44.
Redazione e revisione:- Marzotti Pasqualina Adele, 2018/04/30, integrazione successiva
- Miscellaneo Silvia, 2006/07/14, prima redazione in SIAS