fondo
Altre denominazioni:- Censo stabile attivato - Utilizzata in Archivio di Stato
Estremi cronologici: 1826 - 1956
Consistenza: 18185 unità: regg. 2059, fogli di mappa 15.498 in fascc. 628
Storia archivistica: La documentazione del "Censo stabile attivato" di Belluno compresa in questo complesso documentario è stata originariamente compilata e collazionata dal Collegio dei periti della Giunta del censimento di Milano e successivamente è stata revisionata, modificata e aggiornata dal Collegio dei periti dell'imperiale regia Direzione per il censo di Venezia.
Le operazioni di stima, avviate all'inizio dell'Ottocento secondo i principi teresiani, proseguirono senza soluzione di continuità durante il Regno d'Italia e successivamente di nuovo sotto l'amministrazione austriaca.
Durante tre consistenti campagne di rilevamento - nel 1826, 1827 e 1828 - l'amministrazione austriaca procedette ad ulteriori operazioni di qualificazione e di classificazione, per giungere al classamento di ogni mappale; nel periodo successivo si passò al censimento e alla stima delle colture e, dal 1837, dei fabbricati. Le tariffe d'estimo vennero pubblicate nel 1838 e nel 1849 il censo stabile di Belluno venne "attivato".
[espandi/riduci]In seguito all'annessione di Belluno al Regno d'Italia questa documentazione venne trasferita dalla competenza di un ente a quella di un altro. Venne così affidata inizialmente alla Sezione catasto della regia Intendenza di finanza di Belluno, poi all'Ufficio tecnico dell'Intendenza di Finanza di Treviso e poi di nuovo all'Ufficio tecnico del catasto dell'Intendenza di finanza di Belluno e, sin dal momento immediatamente precedente al Seconda guerra mondiale, all'Ufficio tecnico erariale di Belluno.
Nel 1968 la prima Commissione di sorveglianza istituita presso l'archivio dell'Ufficio tecnico erariale poté rilevare l'esistenza di «una consistente quantità di materiale documentario» depositato presso la sede dell'Intendenza di finanza sita in piazza Santo Stefano a Belluno, tra cui si trovavano «i registri e le volture catastali del cessato catasto della provincia» e le relative mappe. Soltanto nel 1988 il fondo è stato versato in Archivio di Stato dall'Ufficio tecnico erariale di Belluno, venendo successivamente integrato nel 2000 da altri 1.098 fogli di mappa di impianto del catasto terreni versati dall'Ufficio imposte dirette di Pieve di Cadore.
Fanno parte di questo complesso documentario anche due serie di mappe provenienti dai comuni amministrativi di Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana, territori di più recente dominazione austriaca; la documentazione relativa a Cortina d'Ampezzo, che continua a seguire il sistema tavolare di origine austriaca, invece si conserva ancora presso l'archivio storico di quel comune.
Descrizione: Il fondo contiene la documentazione catastale dei 306 comuni censuari della provincia di Belluno prodotta in seguito all'attivazione del censo stabile (1849); si tratta di registrazioni censuarie e mappe realizzate durante le campagna di rilevamento condotte dal governo austriaco a partire dal 1831 e successivamente corrette e aggiornate sulla base di petizioni o lustrazioni territoriali dal governo austriaco e quindi da quello italiano dal 1849 al 1956; del fondo fanno parte anche due serie di mappe del catasto austriaco dei comuni di Livinallongo e Colle Santa Lucia (1858-1956), gli ultimi comuni ad essere annessi alla provincia di Belluno dopo la Prima guerra mondiale.
Ordinamento: Il fondo si articola in alcune serie tipologiche, che riuniscono registri catastali e fogli di mappa ordinati secondo la numerazione del comune censuario di riferimento.
Strumenti di ricerca interni: Le rubriche originali di corredo al fondo, andate perdute, sono state ricostruite sulla base dell'analisi dei libri di partita e dei catastini, realizzando elenchi che consentono di sciogliere la sigla del possessore e rinviare al nome della ditta e al numero di carta della relativa partita catastale.
Riproduzioni: L'Archivio di Stato di Belluno ha partecipato al progetto dell'Istituto Centrale per gli Archivi - ICAR che ha avuto come obiettivo il recupero delle immagini del Censo e catasto austro-italiano anche detto Censo stabile attivato presenti nel vecchio Sistema Informativo degli Archivio di Stato - SIAS, che ha cessato di funzionare per obsolescenza nell’aprile del 2019. Le mappe digitalizzate sono attualmente consultabili nel portale Archivio Digitale.
Consulta le riproduzioni digitaliDocumentazione collegata:- Censo stabile. Atti delle lustrazioni in Archivio di Stato di Venezia. - La serie comprende le "lustrazioni" territoriali, che documentano le variazioni di rendita registrate nella provincia di Belluno tra il 1851 e il 1869.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- M. BERENGO, L'agricoltura veneta dalla caduta della Repubblica all'Unità, Milano, Banca commerciale italiana, 1963, pp. 25-63.
- A. MESSEDAGLIA, Il catasto e la perequazione. Relazione parlamentare, a cura di L. Messedaglia, Bologna, L. Cappelli, 1936.
- E. TONETTI, Catasti, in "Guida generale degli Archivi di Stato italiani", vol. IV, voce "Archivio di Stato di Venezia", Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali. Ufficio centrale per i beni archivistici, 1994, pp. 1070-1077.
- E. TONETTI, I catasti per la storia della proprietà, del regime agrario e delle mutazioni territoriali, in «Protagonisti. Trimestrale di ricerca e informazione», a. XXIII, n. 84, 2003, pp. 113-135.
Redazione e revisione:- Marzotti Pasqualina Adele, 2017/03/16, revisione
- Spada Roberta, 2006/05/31, prima redazione in SIAS
- Tonetti Eurigio, 2007/04/02, supervisione della scheda