fondo
Estremi cronologici: 1373 - 1952
Consistenza: 713 unità: bb. 80, regg. 22, voll. 611
Storia archivistica: Con le disposizioni di Pio VII del 1822 nell'Archivio notarile centrale di Pennabilli fu concentrata a partire dal 1823 la documentazione degli Archivi notarili comunali di Casteldelci, Maciano, Pietracuta, Scavolino e Talamello. Con la riorganizzazione territoriale del 1827, anche quella dell'Archivio notarile comunale di Carpegna fu trasferita a Pennabilli, mentre gli archivi di Casteldelci e Talamello furono trasferiti a Sant'Agata e quello di Pietracuta nell’Archivio notarile centrale di San Leo.
Conservato presso la sede municipale di Pennabilli, da un'indagine del 1877 il complesso documentario risultava costituito da 610 volumi di atti di notai e 12 volumi di apoche private, a partire dall'anno 1454. In quell'occasione si constatò che la documentazione si trovava frammista ai manoscritti dell'eredità Zucchi Travagli lasciata al Comune e agli atti giudiziari civili e criminali delle antiche magistrature di Pennabilli. Nel 1965 l'allora direttore dell'Archivio di Stato di Pesaro, per conto della Soprintendenza archivistica per il Lazio, l'Umbria e le Marche, ne indicò una consistenza di 621 unità tra buste e volumi, degli anni 1520 - 1920 e confermò la presenza degli atti giudiziari.
[espandi/riduci]In seguito alla soppressione dell’Archivio notarile mandamentale di Pennabilli, avvenuta con D.P.R. 27 gennaio 1966, n. 65, la documentazione, rimasta nella propria sede, fu riordinata e descritta da Ezio Cristini, conservatore dell'Archivio notarile distrettuale di Pesaro, che compilò un inventario ad oggi in uso, constatando la presenza di 569 volumi di rogiti di 104 notai, degli anni 1464 - 1860 oltre a copie d'archivio, copie di atti pubblici e privati, scritture private e inventari pari a buste 69, degli anni 1693 - 1870. Il fondo fu versato dal Comune di Pennabilli all'Archivio di Stato di Pesaro il 25 ottobre 1966, unitamente alla documentazione giudiziaria.
Nel 2019, nell'ambito di una ricognizione, Roberto Domenichini, direttore dell'Istituto, segnalò per la prima volta la presenza di altri 22 volumi di protocolli di notai che hanno rogato in località limitrofe a Pennabilli, a partire dal 1373, 2 buste di frammenti di protocolli, bastardelli e vacchette, dei secoli XVI - XVIII.
Descrizione: Si conservano: atti di 127 notai (voll. 601, 1373 - 1860), esibite di rogiti di notai Pennabilli (reg. 1, 1649 - 1729), esibite di scritture private di notai di Pennabilli (reg. 1, 1725 - 1816), esibite di scritture private di notai di Carpegna (reg. 1, 1695 - 1803), apoche private (voll. 10, 1716 - 1817), registri vari (regg. 10, sec. XVII - sec. XIX), visite ed inventari (bb. 2, sec. XVII - sec. XIX), copie d'archivio (bb. 22, sec. XVII - sec. XIX), atti pubblici (bb. 22, 1870 - 1917), atti privati (bb. 34, 1885 - 1952).
Si precisa che 63 notai rogavano nella piazza di Pennabilli e 64 notai nelle seguenti località: Bascio, Carpegna, Casteldelci, Isola del Piano, Maciano, Mercatale, Monte Boagine, Monte Copiolo, Montecerignone, Montegrimano, Piobbico, Pecorari, San Leo, Scavolino, Sestino, Talamello.
Strumenti di ricerca:La documentazione è stata prodotta da:La documentazione è conservata da:Bibliografia:- R. DOMENICHINI (a cura di), Archivi notarili nelle Marche (secoli XIII - XIX), in A. FALCIONI - G. PICCININI (a cura di), Notariorum itinera. Notai marchigiani del basso Medioevo tra routine, mobilità, specializzazioni, "Deputazione di storia patria per le Marche", Studi e testi, 42, Urbino, A.G.E., 2019, 293 - 294
- E. LODOLINI, Gli archivi notarili delle Marche in "Fonti e studi del corpus membranarum italicarum", III, ed. A.N.A.I, Roma, 1969, 151 - 152
Redazione e revisione:- SIAS, 2006/06/06, prima redazione in SIAS
- Zaffini Arianna, 2019/07/15, revisione