Date di esistenza: 1296 - 1816
Sedi: Modica (Ragusa)
Intestazioni di autorità:- Contea di Modica (1296 - 1816), SIUSA/NIERA
Tipologia:Note storiche:La contea di Modica, costituita inizialmente dalle città di Modica, Scicli, Ragusa e Chiaramonte, era il più grande stato feudale della Sicilia. La sua istituzione risale al 25 marzo 1296, allorquando Federico nominò Manfredi Chiaramonte conte di Modica e delle suddette città, di cui egli aveva ricevuto le prime due come marito di Isabella Mosca, figlia di Federico, già conte di esse, e le altre due come erede della madre, la contessa Marchisia, figlia di Pietro Prefolio, già conte di Ragusa. Dopo Manfredi si ebbero altri sette conti: l'ultimo, Andrea, avendo impedito l'ingresso a Palermo del re Martino I, fu condannato a morte. La contea, nel 1392, fu assegnata dal nuovo re a Bernardo Cabrera, visconte di Cabrera, di Bas e di Ossuna, in Catalogna, come ricompensa per l'aiuto ricevuto nella lotta contro i baroni siciliani. Giovanni Cabrera II nel 1466 trasferì la sua dimora dal Castello di Ragusa a quello di Modica, dopo che nel 1447 era stata bruciata la cancelleria di quella città. Dal matrimonio (1481) tra Federico Enriquez, almirante di Castiglia, e Anna Cabrera, ultima contessa del casato dei Cabrera, ebbe origine la famiglia Enriquez Cabrera che, salvo l'interruzione tra il 1704 e il 1720 sotto Filippo V, ebbe assegnata la contea per un lungo periodo anche quando vennero meno i discendenti diretti. Successivamente la contea comprese anche Monterosso e la nuova terra di Vittoria e le città di Alcamo, Caccamo e Calatafimi, nella Sicilia occidentale, che però raramente furono amministrate insieme a quelle della Sicilia sud orientale. Le strutture organizzative di questo feudo, delineate nei capitoli di nomina del governatore della contea, ricalcavano quelle del viceregno siciliano; infatti, si ritrovano la Cancelleria, il Tribunale del patrimonio con il conservatore del Patrimonio e i maestri razionali, le cariche di segreto, di portulano e di protomedico. Il Tribunale del patrimonio curava l'amministrazione dei beni sia in ordine all'aspetto giuridico-amministrativo (stipula di contratti, nomine cii ufficiali, con l'intervento del governatore e, dalla metà del sec. XVII, anche del giudice deputato) che a quello finanziario (riscossione dei fini e dei censi, verifica di rendiconti, gestione ciel denaro, assegnata in appalto a un amministratore o affidata a un tesoriere). Dalla Spagna i conti nominavano un procuratore generale che di solito risiedeva a Palermo e fungeva da tramite con la Cancelleria di Modica, presieduta dal governatore. Questi organi rimasero in vita, con qualche modifica, fino al 1816, anno in cui, in seguito alle leggi eversive della feudalità, furono aboliti gli uffici e le giurisdizioni comitali.
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Complessi archivistici prodotti:Redazione e revisione:- Caradonio Maria Teresa, redazione centrale SIAS, 2024-12-13, prima redazione