Con la legge del 22 ottobre 1849 in attesa della definizione dei Pretori come tribunali criminali minori e dei Delegati di governo come ufficiali di polizia, la giurisdizione criminale fu delegata ai Giudici direttori degli atti criminali e ai Pretori investiti della piena giurisdizione criminale.
Con decreto del 21 novembre 1849 la Pretura di Bagno a Ripoli venne collegata alla Delegazione di Governo di Santa Croce creata al posto dei Commissariato di Santa Croce.
Dal 22 novembre 1849 venne stabilito che il Pretore civile di Bagno a Ripoli fosse ufficiale di polizia giudiziaria incaricato di investigare, raccogliere le prove e rimetterne o denunciarne gli autori ai tribunali competenti, ma la giurisdizione criminale gli fu tolta.
Il Pretore di Bagno a Ripoli esercitava prerogative di polizia amministrativa quali l’ammonizione, precetto, sequestro, vigilanza in teatri e ritrovi e su forestieri sospetti, sulle riunioni non autorizzate, sulla morale pubblica e religiosa; questi compiti, che svolgeva unitamente al Delegato di governo, erano stati precisati dalla citata legge di polizia del 22 ottobre 1849. Poteva disporre, all'interno del proprio perimetro di competenza giurisdizionale, della Guardia civica, dei Carabinieri, dei Cacciatori di costa e frontiera, della Fanteria e Cavalleria di linea, delle Guardie di finanza.
Dal 1850 Bagno a Ripoli fu sede di Pretura civile di seconda classe, comprendente le comunità di Rovezzano e Bagno a Ripoli, e dipese, per il criminale dalla Pretura civile e criminale di Firenze del Quartiere di Santa Croce e dal Delegato di governo del quartiere di Santa Croce.
Dal 1859 prima sotto il Governo provvisorio, poi sotto il Regno d’Italia la Pretura di Bagno a Ripoli continuò la propria attività. Nel 1865 con il R.D. 2637 del 14 dicembre la Pretura di Bagno a Ripoli fu chiusa e il suo territorio fu sottoposto alla Pretura di Firenze Campagna.