Altre denominazioni:- Guardia civica di Verona, 1866
Date di esistenza: 1866 - 1876
Sedi: Verona
Intestazioni di autorità:- Guardia civica di Verona (1866), SIUSA/NIERA
- Guardia nazionale di Verona (1866 - 1876), SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:Note storiche:Già prima della formale annessione del Veneto al Regno d'Italia, il Comune di Verona aveva ottenuto il 29 settembre 1866 la formale istituzione ed equipaggiamento di una Milizia cittadina o Guardia civica, costituita da volontari, che già da oltre un mese era segretamente organizzata contro il governo austriaco. Con proclama municipale del 6 ottobre si annunziò l'entrata in funzione la sera del giorno stesso. Quella sera, peraltro, si verificò l'episodio di aggressione di una giubba rossa da parte di un ufficiale austriaco durante la manifestazione in Piazza Bra inneggiante al prossimo plebiscito, scintilla da cui scaturì una guerriglia con vittime e feriti, sia militari che civili, tra i quali una giovane donna incinta, Carlotta Aschieri, ricordata da una lapide nella piazza. In questa fase la Guardia civica non ebbe a Verona funzioni ordinarie di polizia sue proprie, ma fu diretta al contenimento dell'insurrezione popolare e alla lotta contro gli austriaci, ed ebbe il proprio comando presso il municipio (attuale Palazzo della Prefettura) e diversi posti di guardia in vari siti cittadini (Seminario, San Sebastiano, stazione ferroviaria di Porta Vescovo, carcere degli Scalzi, ed altri).
[espandi/riduci]Dopo l'annessione definitiva del Veneto, anche nel Comune di Verona si procedette ad organizzare la Guardia nazionale veronese in applicazione della legge 4 agosto 1861 n. 143, la quale stabiliva l'organizzazione con un regolamento unico, a formare le liste dei cittadini dotati di censo, di età compresa tra i 21 e i 55 anni, con ammissione di volontari giovani tra i 18 e i 21 anni. Le liste erano esaminate dal Consiglio di ricognizione (o Commissione civica), presieduto dal sindaco, e venivano formati i ruoli iscrivendo per primi i volontari. Gli ecclesiastici non erano chiamati al servizio e potevano essere esentati, inoltre, alcune categorie di persone per necessità di pubblico servizio (medici, maestri e professori, ministri, ma anche portalettere ecc.). Dopo le liste preparatorie, il Consiglio di ricognizione compilava il registro matricola che veniva depositato nella segreteria comunale. Nel caso di eventuali mancanze, gli appartenenti alla Guardia nazionale dovevano essere giudicati da un Consiglio di disciplina, che si riuniva presso il palazzo della Gran Guardia. Anche a Verona il corpo venne sciolto definitivamente nel 1876 a seguito della legge 30 giugno, n. 3204 (art. 24).
Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali di riferimento:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- E. BELLONO, Codice della guardia nazionale, VI ed. notevolmente accresciuta ed emendata, Torino 1867
- Comando superiore della Guardia Nazionale di Verona, Verona 1867
- Regolamento di disciplina per la Guardia Nazionale di Verona, Verona 1867
- Regolamento generale pel servigio della Guardia Nazionale di Verona, Verona 1867
- Regolamento per servizio sanitario della Guardia Nazionale di Verona, Verona 1867
- La Guardia civica del 1866, in Archivio Storico Veronese, vol. 9 (1881), 51-54, 169-196, 291-299
- Ruolo dei militi di Guardia Nazionale Volontaria di Verona, in Archivio Storico Veronese, vol. 9 (1881), 173 ss.
- L. CASTELLAZZI, I rapporti della Guardia nazionale di Verona sui disordini dal 6 al 12 ottobre 1866, in Il Quadrilatero nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale. Atti del Convegno di Studio tenuto a Verona dal 13 al 16 ottobre 1966, Verona 1967, 133-173
Redazione e revisione:- Fabris Matteo, 2022-09-14, prima redazione