Altre denominazioni:- Archivio notarile di Sassuolo, 1759 - 1879
Date di esistenza: 1759 - 1958
Sedi: Sassuolo (Modena)
Intestazioni di autorità:- Archivio notarile di Sassuolo (1759 - 1879), SIUSA/NIERA
- Archivio notarile mandamentale di Sassuolo (1880 - 1958), SIUSA/NIERA
Condizione giuridica: Tipologia:- archivio notarile/notaio/studio notarile
Note storiche:L'Archivio notarile di Sassuolo fu istituito dal duca Francesco III con le "Provvisioni" del 9 aprile 1759 con le quali veniva anche ripristinato l'Ufficio del memoriale, attivo a Sassuolo almeno dal 1499 e regolamentato da Ercole Pio nel 1561 e poi caduto in desuetudine. Il Nuovo memoriale, che doveva essere organizzato come quello di Modena, non venne mai iniziato; infatti nel 1772 al momento dell’emanazione da parte del Duca della normativa generale in materia di archivi notarili, valida per tutti gli stati estensi, da Sassuolo il Luogotenente scriveva che i notai non avevano mai denunciato all'Archivio gli istrumenti che rogavano. L'Archivio notarile di Sassuolo, che fu l'unico della provincia di Modena a consegnare tutti gli atti al competente Archivio generale di Modena, come previsto dalla suddetta normativa del 10 gennaio 1772 che prevedeva l’istituzione di tre soli archivi pubblici sul territorio ducale (Modena, Reggio e Castelnuovo di Garfagnana) e la soppressione di tutti gli altri, fu ripristinato nel 1779, con giurisdizione sui notai di: Baiso, Castellarano e la località San Valentino (in provincia di Reggio Emilia), Formigine, Gombola (comune di Polinago), Maranello, Monfestino (comune di Serramazzoni), Montebaranzone (comune di Prignano sulla Secchia), Montefiorino e le località Castelvecchio, Chiosca, Farneta, Nirano e Spezzano di Fiorano, Sassuolo e la località di Montegibbio.
[espandi/riduci]Con decreto del 7 marzo 1786 il duca Ercole Rinaldo III ribadì la ripartizione del territorio della provincia di Modena in sei archivi pubblici di cui uno principale, a Modena, e cinque secondari sul territorio, ad esso collegati, tra cui Sassuolo. Tutti gli archivi, sia il principale sia i secondari, erano retti da una propria autonoma Congregazione ed avevano la duplice natura di "registri" di atti di notai in attività, con l'obbligo per gli archivi secondari di inviare semestralmente al principale copia autentica di tutti gli atti rogati presentati dai notai al proprio archivio di appartenenza, e di "depositi" di atti di notai cessati che andavano versati nell'archivio pubblico dal quale i notai dipendevano. Dopo la parentesi napoleonica, durante la quale di fatto la situazione rimase immutata benché fosse prevista l’esistenza di un unico "Archivio generale" per ogni Dipartimento, Francesco IV con Regolamento del 14 settembre 1815 ripristinò la situazione anteriore al 1796 istituendo tre "Archivi generali" (Modena, Reggio, Castelnuovo di Garfagnana) e vari archivi "subalterni", di cui cinque nel modenese incluso Sassuolo. Tutti gli archivi, generali e subalterni, furono sottoposti alla supervisione del potere giudiziario e al governo della Congregazioni generali d’Archivio che avevano sede nel capoluogo di Provincia. Gli archivi subalterni dovevano inoltre far confluire nell’Archivio generale tutte le scritture notarili e i rogiti originali dei notai defunti, mentre i notai viventi dovevano trasmettere un indice delle proprie scritture e servirsi di protocolli sui quali scrivere per esteso i contratti e i testamenti che producevano.
Con r.d. 11 maggio 1879, n. 4874 (serie 2°), ai sensi della legge sul notariato del 25 luglio 1875, che disciplinò la materia in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, l’Archivio notarile subalterno di Sassuolo fu soppresso e concentrato nell’Archivio notarile distrettuale di Modena. La soppressione fu revocata con r.d. 18 gennaio 1880, n. 5237, (serie 2°) con la costituzione dell'Archivio notarile mandamentale, con giurisdizione sui comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello, Prignano sulla Secchia, a cui si aggiunsero Frassinoro e Montefiorino.
Considerando che di fatto aveva cessato da tempo di funzionare e che tutto il materiale era stato depositato presso l'Archivio di Stato di Modena, l'Archivio fu definitivamente soppresso con D.P.R. 18 ottobre 1958, n. 1040 (pubblicato sulla GU Serie generale n. 290 del 2 dicembre 1958).
Relazioni con altri soggetti produttori:Contesti storico-istituzionali di appartenenza:Profili istituzionali di riferimento:Complessi archivistici prodotti:Bibliografia:- A. SPAGGIARI, Cenni storici sugli archivi notarili degli Stati dei duchi di Modena e Reggio, in «Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi», XI (1980), n. 2, pp. 207-226
Redazione e revisione:- Menghi Sartorio Barbara, 2021/12/06, prima redazione